Campagna di vaccinazione anti-influenzale - QdS

Campagna di vaccinazione anti-influenzale

Andrea Carlino

Campagna di vaccinazione anti-influenzale

giovedì 05 Novembre 2015

Sulla Gurs n. 43/15 il decreto a firma dell’assessorato regionale per la Salute che fissa le misure da adottare. Iniziativa in collaborazione con i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta

PALERMO – Via libera alla campagna di vaccinazione anti-influenzale per il 2015-2016. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (la n.43 del 23 ottobre scorso) il decreto, a firma dell’assessore per la Salute, Baldo Gucciardi, che fissa le misure per la campagna.
La campagna vaccinale dell’anno 2014/2015 ha registrato in Sicilia percentuali di copertura che mostrano una inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, con la perdita di circa nove punti percentuali, rispetto alla campagna 2013/2014, evidenziando – riporta l’assessorato – valori ancora largamente insufficienti anche nelle categorie a rischio.
L’iniziativa sarà condotta in collaborazione con i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta, prorogando le modalità operative previste dall’accordo con i medici di medicina generale per la prevenzione delle malattie respiratorie acute prevenibili con le vaccinazioni nei soggetti over 64 e nei soggetti a rischio.
La fornitura dei vaccini ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta dovrà avvenire, in particolare nelle aree metropolitane, in analogia a quanto positivamente sperimentato nella campagna 2014/2015, nel rispetto dei piani operativi già predisposti dalle Asp nell’anno 2014; tutti i presidi individuati, in ambito regionale, per la distribuzione dei vaccini antinfluenzali, dovranno garantire l’apertura giornaliera, almeno per la prima settimana, a partire dal 4 novembre 2015, nelle ore antimeridiane e pomeridiane. L’adesione alla campagna di vaccinazione antinfluenzale per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta è obbligatoria e la mancata adesione costituisce elusione degli obblighi sanciti dal CCNL sarà oggetto di specifiche verifiche ispettive. Rientrando le vaccinazioni nei LEA, l’incremento di costo per beni sanitari relativo all’acquisto di vaccini, non può essere oggetto di azioni aziendali di contenimento dei costi.
Gli oneri aggiuntivi correlati all’attuazione delle disposizioni impartite con il presente decreto e meglio descritte nel programma vaccinale che costituisce parte integrante del decreto, sono ricompresi nell’ambito delle risorse assegnate alle aziende in sede di negoziazione delle risorse finanziarie e dei correlati obiettivi economici.
In merito alle modalità di contabilizzazione dei costi generati in applicazione delle previsioni si dispone che le somme necessarie per l’acquisto dei vaccini, per lo svolgimento delle attività vaccinali a carico dell’Azienda sanitaria provinciale, dovranno essere contabilizzate nell’ambito dell’aggregato di costo dei beni sanitari; le somme spettanti ai medici di medicina generale, inclusi i partecipanti al sistema di sorveglianza Influnet, ed ai pediatri di libera scelta per l’esecuzione delle vaccinazioni, da corrispondersi come prestazioni di particolare impegno professionale, a carico dell’Azienda sanitaria provinciale, dovranno essere contabilizzate nell’ambito dell’aggregato di costo dell’assistenza sanitaria di base, utilizzando in tal senso le modalità di rendicontazione previste per i costi conseguenti delle previsioni  dovranno essere rilevati, per anno di competenza, in funzione della data di erogazione della prestazione.
 
L’assessorato alla Salute raccomanda, inoltre, che i vaccini impiegati nella campagna vaccinale non contengano thiomersal e che vengano utilizzati vaccini che garantiscano più efficaci livelli di copertura, soprattutto nel tempo, considerato che in Sicilia, sulla base dei dati del sistema di sorveglianza relativi agli anni precedenti, la circolazione del virus influenzale, di regola, raggiunge il picco massimo dalla fine di gennaio alla seconda metà del mese di febbraio.
Il vaccino antinfluenzale potrà essere somministrato presso tutti i centri di vaccinazione, uniformemente distribuiti sul territorio regionale, e presso gli ambulatori dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
 

 
Parte il Piano di sensibilizzazione soggetti a rischio
PALERMO – Sono 78 i decessi in Sicilia dovuti, lo scorso anno, all’influenza. Un numero però riferito solo alle persone decedute nelle quali è stato isolato il virus influenzale. Ma, si stima, che i morti per complicanze influenzali, siano molti di più, considerato che non pochi di questi decessi vengono classificati come “collasso cardiocircolatorio” e visto che, nel Paese, le morti per complicanze cardiovascolari causate dall’influenza, secondo dati dell’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa), e dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sono state circa 8.000. E sarebbero senza dubbio ancor di più senza le campagne di vaccinazione. Spiegano all’Iss: l’obiettivo delle campagne di profilassi vaccinale non sono attuate per prevenire l’influenza nella popolazione generale, ma per ridurre il rischio di complicanze e decessi, più frequenti in alcune categorie come quella degli anziani.
In Sicilia, lo scorso anno, la profilassi vaccinale antinfluenzale è scesa, negli anziani, i più a rischio, di quasi 100 mila soggetti. Si è passati dal 56,5% (percentuale di per sé già esigua) del 2013-14, al 47,4 del 2014-15. In altre parole, ha aderito alla proposta vaccinale attiva e gratuita meno della metà dei 65enni in su e dei soggetti a rischio. Risultato? Molti eventi infausti e un picco di ospedalizzazioni non indifferente. E dire che il ministero della Salute, come obiettivo di copertura per l’antinfluenzale negli anziani ritiene utile, come suggerito dall’Organizzazione mondiale della sanità, una copertura minima del 75% e ottimale del 95%. “Lo scorso anno col calo di quasi il 10% delle vaccinazioni negli anziani si è avuto un raddoppio, rispetto agli anni precedenti, dei ricoveri ospedalieri legati a patologie correlate all’influenza e diversi casi mortali, che hanno superato il numero di 18.000”, osserva il dottore Ignazio Tozzo, dirigente generale del Dipartimento attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute. Va anche sottolineato che dei piccoli di età 6-23 mesi per i quali è raccomandata la profilassi vaccinale antinfluenzale, è stato vaccinato lo 0,1% contro lo 0,5 del 2014. E le strutture pediatriche ospedaliere sono state prese d’assalto.
Quest’anno, l’assessorato della Salute ha messo in campo un piano di grande rilevanza e rigorosità per la campagna 2015-2016 che partirà domani e durerà fino al 31 gennaio (il vaccino verrà dispensato gratuitamente agli aventi diritto nei centri vaccinali uniformemente distribuiti sul territorio regionale o presso gli ambulatori dei medici e pediatri di famiglia), ha messo a punto un piano di tutto rispetto e conta molto sulla collaborazione, importante e strategica, dei medici e pediatri di famiglia. Tra le novità, oltre ad una comunicazione molto più incisiva rispetto al passato, sono previste verifiche che nella storia della profilassi vaccinale siciliana non si sono mai viste.
“In passato – dice Tozzo – pur registrando una grande collaborazione da parte della maggioranza dei medici di medicina generale e dei pediatri, alcuni di loro non hanno aderito alla campagna di vaccinazione, che è un obbligo sancito dal contratto collettivo. Da quest’anno, faremo delle verifiche sul campo. Per quei medici o pediatri di famiglia che non aderissero alla vaccinazione verranno adottate le misure previste dal contratto”. L’operazione di verifica verrà attuata anche negli ospedali, soprattutto nei reparti a rischio come le rianimazioni, le terapie intensive, le unità di oncologia, sia sotto il profilo dell’offerta vaccinale per i pazienti che nel coinvolgimento degli operatori sanitari (medici ed infermieri), che occorra siano vaccinati a tutela dei ricoverati. A chiusura delle campagna vaccinale gli ispettori verificheranno alcune cartelle cliniche legate ad eventi infausti che si dovessero verificare correlate a sindrome influenzale. La mancata offerta della vaccinazione può configurare l’ipotesi di omissione di atto sanitario con le conseguenti responsabilità a carico di chi l’ha determinata. “Ogni anno – aggiunge Ignazio Tozzo – molti anziani muoiono per sindrome dovute alla non vaccinazione ed anche i bambini sono esposti a gravi rischi di complicazioni. Questo non lo possiamo permettere. Speriamo, quest’anno, di raggiungere una soglia vaccinale che consenta di proteggere gran parte della popolazione a rischio”.
Come sapere se il medico ha proposto la vaccinazione al paziente? Il cittadino che rifiuta di vaccinarsi deve esprimere la sua volontà firmando un documento dove certifica il suo dissenso informato.
Interessati tutti i direttori generali della Asp siciliane ai quali viene sottolineato che l’offerta vaccinale rientra nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e che deve essere garantita agli aventi diritto perché la profilassi vaccinale è correlata alla riduzione dei ricoveri e della mortalità. L’offerta attiva del vaccino antinfluenzale, unitamente a quella pneumococcica, è destinata a tutte le persone ricoverate nelle strutture sanitarie  e a tutto il personale sanitario e parasanitario. “Anche il personale sanitario e parasanitario deve firmare una scheda di assenso o dissenso alla vaccinazione. La loro vaccinazione è necessaria onde evitare il contagio da operatore a paziente”, sostiene il dottore Mario Palermo, dirigente del servizio 1 del Dasoe dell’assessorato regionale della Salute. Tutti gli operatori vaccinati porteranno, appuntata sul camice, una spilletta che li identificherà come vaccinati e quindi avranno libero accesso ai reparti di degenza a rischio. Rilevante è l’offerta attiva e gratuita della profilassi pneumococcica, unitamente a quella antinfluenzale. Lo pneumococco causa numerose patologie, dall’otite media acuta (tipica dei bambini), fino alle infezioni invasive come la polmonite (soprattutto negli anziani) la meningite e la batteriemia. La vaccinazione pneumococcica è prioritaria secondo l’Oms.

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