Comunicazione: Sicilia quinta per numero di imprese - QdS

Comunicazione: Sicilia quinta per numero di imprese

Serena Giovanna Grasso

Comunicazione: Sicilia quinta per numero di imprese

martedì 10 Novembre 2015

Nell’Isola si contano 3.111 aziende impegnate nell’editoria e nell’informazione che impiegano 4.874 unità lavorative. Nel II trimestre 2015 contrazione del 2,5% rispetto al 2014

PALERMO – La tecnologia pervade ogni campo del vivere. Siamo letteralmente circondati da dispositivi elettronici di ogni genere e d’ogni gusto: si va dagli smatphone ai tablet, dagli e- book reader ai personal computer, e chi più ne ha più ne metta.
Così, anche la comunicazione da qualche anno a questa parte ha cambiato volto. Naturalmente, anche le imprese di comunicazione si sono ben adattate a questi mutamenti. Ed è proprio così che, secondo quanto emerge dai dati pubblicati da Confartigianato su elaborazione dei valori resi noti da Unioncamere–Infocamere, circa la metà delle imprese artigiane operanti nel settore si occupa di “stampa e riproduzione di supporti registrati”, di “produzione di software, consulenza informatica e attività connesse” e di “attività di servizi informatici” (complessivamente a livello nazionale si parla di un tasso percentuale pari al 51,8%; in termini relativi composto rispettivamente da 11.888, 5.433 e 4.783 imprese).
Medesimo trend si conferma a livello regionale, con riferimento alla Sicilia. Innanzitutto, nell’Isola è possibile rilevare il quinto valore più elevato a livello nazionale di imprese artigiane operanti nel settore della comunicazione (3.111) che impiegano ben 4.874 unità lavorative. Valori più elevati è possibile riscontrarli esclusivamente in Lombardia (7.341), Emilia Romagna (4.164), Veneto (3.770) e Piemonte (3.666).
Inoltre, come anticipato, anche nella nostra regione si conferma il trend rilevato a livello nazionale: infatti, le imprese operanti nei tre predetti ambiti costituiscono il 48,6% del totale (nello specifico, si tratta di 932 imprese impiegate nell’ambito della “stampa e riproduzione di supporti registrati”, 217 nella “produzione di software, consulenza informatica e attività connesse ed infine 361 nelle “attività di servizi informatici”).
Purtroppo però, non possiamo mancare di evidenziare che il settore della comunicazione, in particolar modo in Sicilia, ha subìto i duri colpi inferti dalla crisi: infatti, nel secondo trimestre del 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il numero di imprese in Sicilia operante in tale ambito si è contratto del 2,5%. Questa siciliana è una delle contrazioni più accentuate: una riduzione pari a quella della nostra regione si rileva nell’altra isola, valori addirittura peggiori si evincono in Abruzzo (-3,4%), Basilicata (-3%) e Calabria (-2,7%). Mentre ottimi segnali di ripresa sono stati registrati in Trentino Alto Adige (+2,2%), Lombardia (+2%), Veneto (+1,5%) e Friuli Venezia Giulia (+1,2%). Ripresa assai più modesta ha investito Toscana (+0,9%), Emilia Romagna (+0,8%), Liguria (+0,5%), Piemonte (+0,5%) e Marche (+0,4%).
A livello provinciale, con esclusivo riferimento alla Sicilia, è Catania la provincia con il maggior numero di imprese operanti nel settore della comunicazione (827), a seguire troviamo Palermo (683) e Messina (430). Al contrario, valori estremamente più contenuti si osservano a Caltanissetta (133) ed Enna (139).
 

 
Il 52,9% dei siciliani si informa online(55,8% in Italia)
 
PALERMO – Negli ultimi anni, i lettori hanno cambiato oggetto di consumo. Infatti, secondo quanto riferito dai dati diffusi dall’Istituto di statistica nazionale, ben il 55,8% degli italiani legge giornali, informazioni e riviste online servendosi dunque di un supporto abilitato alla connessione internet (valore calcolato per 100 persone di 6 anni e più della stessa zona che hanno usato internet negli ultimi tre mesi). In Sicilia è possibile avvertire un’incidenza lievemente inferiore alla media italiana, ossia pari al 52,9%. Al contrario, il valore maggiore in assoluto si rileva nella Provincia autonoma di Bolzano (61,6%), seguita dalla Toscana (60,5%) e contro ogni aspettativa dalla Sardegna (60,4%).
Valori nettamente più bassi caratterizzano la lettura di libri online ed e – book. Infatti, in questo caso ammonta al 15,6% la quota di italiani che legge in formato digitale. Anche in questo caso la Sicilia rileva i valori più contenuti, pari al 12,8%. Stavolta è il Lazio la regione con i valori massimi (20,6%), seguita a breve distanza dal Piemonte (17,5%) e dalla Liguria (17,2%).

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