La grande dormita sui fondi Ue 2007-2013 - QdS

La grande dormita sui fondi Ue 2007-2013

Rosario Battiato

La grande dormita sui fondi Ue 2007-2013

venerdì 27 Novembre 2015

Monitoraggio del ministero dell’Economia sulla Sicilia: non avviato un progetto su tre, altrettanti ambiti in attesa di investimenti. I dati opencoesione per ambiente, innovazione ed energia: sono tante le occasioni sprecate

PALERMO – C’erano 6,3 miliardi, oltre tremila progetti complessivi e più di mille non avviati, e tre ambiti in attesa di investimenti come ambiente, energia e ricerca e innovazione. Non è una favola, ma la triste realtà che racconta l’avanzamento della spesa dei fondi strutturali europei del programma 2007-2013 e del piano d’Azione e coesione e della quota di cofinanziamento prevista per lo Stato italiano. Il report con tutti i dati, presente sul portale opencoesione.gov.it, è stato realizzato dal dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica del ministero dell’Economia.
Sul fronte della ricerca e dell’innovazione, che comprende diverse sottocategorie come “incentivi alle imprese”, “acquisto di beni e servizi” e “infrastrutture”, troviamo poco meno di 2mila progetti complessivi. Tra questi soltanto 450 risultano conclusi e 91 liquidati, mentre ce ne sono 801 ancora in corso e altri 620 non avviati. Tra i primi della graduatoria per capacità di spesa, rintracciamo la realizzazione del centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica di Carini, in provincia di Palermo, che, a fronte di un finanziamento di 209 milioni di euro, ha visto una spesa di 3,5 milioni (pari al 2% del totale) e un inizio effettivo dei lavori non ancora avvenuto. Al 67% troviamo invece il “grande progetto 3Sun” per promuovere e sostenere l’utilizzo delle fonti rinnovabili per il risparmio energetico degli edifici pubblici e utenze pubbliche. Pagamenti effettuati per 37,7 milioni di euro euro a fronte di un finanziamento complessivo pari a 49 milioni di euro (36,7 Ue e 12,2 di cofinanziamento nazionale). Risultano effettuati 29 milioni di euro di pagamenti su 40 anche per la gestione fondazione e progetti di ricerca, sempre nel palermitano.
Decisamente più complessa è la situazione che riguarda il comparto ambientale. Poco più di un centinaio i progetti conclusi, ancora 368 quelli in corso e ben 250 quelli non avviati. Da queste parti troviamo l’abbondante flusso relativo al completamento dei depuratori, tra questi l’impianto di Catania, che prevede un finanziamento pubblico da 213 milioni di euro, e poi ancora gli impianti di Misterbianco e Acireale.
Per alcuni di questi progetti il governo nazionale ha già avviato il commissariamento, tramite l’assessore regionale Vania Contrafatto, ma i tempi sembrano ancora lunghi, mentre le sanzioni europee potrebbero partire già dal prossimo anno.
Tra i progetti in corso, invece, citiamo i due più corposi che sono la ricostruzione dell’acquedotto Gela-Aragona (64,9 milioni stanziati e 41,7 di pagamenti effettuati) e l’acquedotto Montescuro Ovest (32,2 milioni su 55 di pagamenti effettuati, pari al 58%). Di tenore economico decisamente più basso i due progetti con l’investimento più elevato e già conclusi: la fornitura di mezzi e attrezzature per il potenziamento del sistema regionale di protezione civile (16,4 milioni di euro) e i lavori di rifacimento della rete idrica di Agira (4,7 milioni di euro).
L’ultimo capitolo riguarda i 427 progetti che fanno parte del settore energetico distribuiti tra infrastrutture (388), acquisto di beni e servizi (34) e incentivi alle imprese (3). Tra gli oltre duecento progetti ancora in corso ce ne sono diversi in dirittura di arrivo. Citiamo i due più costosi: il progetto cabine primarie per potenziare e adeguare l’infrastruttura della rete di trasporto ai fini della diffusione delle fonti rinnovabili e della piccola e micro cogenerazione e il teleriscaldamento (75% di pagamenti effettuati, pari a 21,9 milioni di euro) e il “Terna Sicilia-Smart tecnology linee At-Aat” con 19,6 milioni di euro pagati. Da avviare ancora diversi interventi di efficientamento energetico in scuole  e strutture pubbliche.

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