In Commissione Bilancio la bozza delle variazioni ai conti 2015 - QdS

In Commissione Bilancio la bozza delle variazioni ai conti 2015

Raffaella Pessina

In Commissione Bilancio la bozza delle variazioni ai conti 2015

sabato 12 Dicembre 2015

Ulteriore manovra correttiva presentata dall’assessore all’Economia, Baccei. Presentato anche Ddl che ridetermina i residui attivi cancellati erroneamente

PALERMO – L’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, ha presentato ieri in commissione Bilancio all’Ars la bozza delle variazioni del bilancio 2015.
Si tratta di una ulteriore manovra sui conti pubblici già passati al vaglio dell’Ars l’estate scorsa, che va a correggere alcune voci in bilancio aggravandola di ulteriori spese.
La manovra prevede che la Regione paghi una trimestralità di Iva a Trenitalia per 2 milioni e 700 mila euro, previsto anche un paracadute per Riscossione Sicilia per ridimensionare il capitale della società in crisi e una aggiustamento tecnico di 104 milioni che serve a rimettere a posto i saldi. Alla prima discussione della bozza di variazioni, avvenuta in presenza dell’assessore Baccei e del ragioniere generale Salvatore Sammartano, nessun parlamentare della maggioranza era presente. Sempre in commissione di merito è stato presentato dal governo un Ddl che ridetermina i residui attivi erroneamente cancellati dalla Regione con delibera approvata dalla giunta di governo lo scorso 10 agosto. Si tratta di 105 milioni per 30 anni, per un totale di 3 miliardi e 150 milioni che la Regione non dovrà più restituire allo Stato.
La delibera passava un colpo di spugna su centinaia di capitoli di bilancio, parte dei quali per il M5S non andavano assolutamente cancellati e per questo aveva fatto richiesta di accesso agli atti all’assessorato all’Economia.
“Parecchie cose – afferma il deputato Cinquestelle Sergio Tancredi – non ci tornavano. Per questo abbiamo chiesto chiarimenti. Con il Ddl di fatto, l’assessorato ci dà ragione ricomputando le somme che permettono all’amministrazione di ridurre il buco di bilancio con una spesa annuale diminuita di oltre 100 milioni l’anno per trent’anni. Questa vicenda lascia un po’ perplessi – continua Tancredi – e non escludiamo di segnalarla alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti”.

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