La Regione crede nel rilancio della Crias. Nuove attività e fondi in arrivo per 40 milioni - QdS

La Regione crede nel rilancio della Crias. Nuove attività e fondi in arrivo per 40 milioni

Michele Giuliano

La Regione crede nel rilancio della Crias. Nuove attività e fondi in arrivo per 40 milioni

venerdì 13 Novembre 2009

Il presidente della Cassa, Rosario Alescio, traccia il percorso intrapreso dall’ente: 400 mln di prestiti in tre anni. Nel 2008 concessi finanziamenti ad un tasso poco più dell’1% per complessivi di 143,5 mln di €

PALERMO – La Crias, la Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane, rilancia il suo impegno al fianco delle aziende siciliane e riparte con rinnovato vigore. Soprattutto per via degli ultimi provvedimenti della Regione che ha recentemente affidato all’ente la gestione dell’agevolazione ex articolo 16 legge 6/2009 in favore delle imprese agricole per la formazione di scorte, con una dotazione iniziale di 15 milioni di euro rimpinguata in questi giorni con ulteriori 25 milioni. Inoltre l’articolo 68 della legge 6/2009 ha affidato alla Crias anche le  agevolazioni relative al settore trasporti.
“Solo nell’anno appena trascorso – dice Rosario Alescio, presidente della Crias – abbiamo sostenuto concretamente le aziende artigiane concedendo finanziamenti ad un tasso poco più dell’1 per cento per la cifra complessiva di 143 milioni e mezzo di euro”. Numeri a cui si affida lo stesso Alescio per respingere con forza le polemiche sorte in questi giorni attorno alla Crias: “Nonostante la Regione non rimpingua il fondo di rotazione da anni – aggiunge il presidente – la Crias ha erogato alle imprese artigiane nel triennio 2006-2008 finanziamenti a tasso agevolato per oltre 400 milioni di euro sottoforma di prestiti di esercizio, finanziamenti finalizzati alla formazione di scorte prestiti a medio termine ed ulteriori 110 milioni sottoforma di agevolazioni ex articolo 48  l.r. 32/2000, nella qualità di soggetto gestore di tale misura”.
Certamente lo stesso Alescio si rende conto che le risorse stanziate non saranno bastevoli per soddisfare le esigenze di tutte le imprese a cui fa riferimento la Crias, quasi 90 mila: “I 25 milioni stanziati responsabilmente dall’assessorato alla Cooperazione – asserisce – non consentiranno di erogare tutte le pratiche al momento sospese, ma indubbiamente utili a sbloccare parte dei finanziamenti in atto fermi. Le pratiche di esercizio giacciono per mesi esclusivamente per la mancanza di fondi, e questo le organizzazioni sindacali lo sanno benissimo”.
Alescio risponde anche alle critiche sulla gestione dei fondi: “Il nostro ente – dice – ha lo scopo etico di sostenere le Pmi e quindi è fin troppo semplicistico il ragionamento sull’inefficacia dell’erogazione di finanziamenti di esercizio fino a 30 mila e 500 euro senza ulteriori garanzie. è  scorretto anche affermare che la Crias ha un contenzioso di 70 milioni con le stesse imprese anche perché il tasso di decadimento della struttura è pari a quello delle banche (2,1 per cento)”.
 

 
L’approfondimento. In via di miglioramento la gestione strutturale
 
PALERMO – Il presidente della Crias sta lavorando molto anche sotto l’aspetto strutturale. Negli ultimi 5 anni la pianta organica delle 5 sedi siciliane della Cassa si è ridotta del 20 per cento ed oggi conta 87 dipendenti. “Vorrei precisare – ci tiene a sottolineare Alescio – che il costo del personale non è oggetto di contributi regionali in conto gestione né è imputato a carico del Fondo di rotazione. Per cui il costo del personale della Crias non ricade sulle tasche dei cittadini siciliani, come invece per quasi tutti gli altri enti. L’impegno dell’ente è poi andato oltre e pur sempre nell’interesse esclusivo dell’aziende. è stato infatti approvato un nuovo statuto, al momento al vaglio dei competenti organi regionali, che prevede, nuove possibilità di utilizzo e di ricorso al credito agevolato per le imprese artigiane e, non solo. Ed ancora,  al fine di sostenere e di indirizzare le imprese artigiane in percorsi di sviluppo e di modernizzazione, la Crias sta sviluppando e vagliando nuove forme di collaborazioni e di partnership”.

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