Farsi voler bene non è piaggeria - QdS

Farsi voler bene non è piaggeria

Carlo Alberto Tregua

Farsi voler bene non è piaggeria

giovedì 21 Gennaio 2016
Il lecchinaggio è un comportamento misero e tornacontista, perché vuole ottenere un vantaggio o un favore da qualcuno.
La pratica è antica quanto l’uomo. I comportamenti servili sono stati una costante di tanti che non avendo qualità hanno cercato di raggiungere i loro obiettivi mediante favori.
Anche ai nostri giorni la cultura del favore e della raccomandazione è molto diffusa. Tanta gente prende la scorciatoia di chiedere qualcosa che non gli compete a qualcuno e magari pretende di ottenerla.
Il più becero degli scambi è quello tra favore e bisogno, quando cioé chi è in una posizione materialmente più elevata concede qualcosa a qualcuno, facendo leva sul bisogno di quest’ultimo.
E’ chiaro che chi ha bisogno è debole, perciò occorre distinguere tra i bisogni veri e quelli fittizi. La Comunità dovrebbe assolvere al proprio dovere di far sì che i propri cittadini, veramente bisognosi, siano assistiti e si dia loro l’indispensabile per sopravvivere.

Altro discorso è il comportamento di chi cerca di farsi voler bene, non con la piaggeria, non con l’incensamento, ma per la propria capacità di dare, di donare, di fare qualcosa per gli altri senza chiedere alcuna contropartita.
Non è solo una questone materiale, ma soprattutto di disponibilità a fare o a dire qualcosa che possa essere utile agli altri.
La buona parola, il gesto amichevole, il comportamento comprensivo aiutano molto il prossimo, il quale spesso ha rapporti con persone che digrignano i denti, che hanno espressioni truci e nessuna disponibilità al dialogo o a dare.
E’ proprio qui la discriminazione tra le persone disposte a  dare e quelle che pretendono di prendere. E’ la stessa differenza fra tanta gente abituata a urlare i propri diritti, che dimentica, però, prima, i doveri. Si tratta di un comportamento iniquo, purtroppo diffuso nella mentalità della gente da esempi negativi di responsabili istituzionali che non seguono le regole etiche, ma fanno i propri interessi in contrasto con l’interesse generale.
 

Quanto precede non è una novità, ma è la fotografia spicciola di quello che accade ai nostri giorni, quando emergono egoismo e accaparramento, valori negativi contrari all’altruismo e alla donazione.
Se ogni persona vivente, facesse mente locale e avesse consapevolezza che il corpo umano cesserà, liberando lo spirito, farebbe meno caso alla materialità e a tutto ciò che essa comporta.
Fuori da questo mondo non c’è né il tempo, né lo spazio. Solo l’energia  e il contatto degli spiriti. Tentiamo con ogni modo di immaginare come sarà, ma quando accederemo a quella dimensione saremo sicuramente sorpresi. Intanto bisogna onorare la vita e ringraziare la sorte quando ci dà buona salute, sapendo affrontare le malattie e gli eventi negativi con pazienza e forza d’animo.
Tutto è risolvibile, tranne la fine del corpo, sol che lo vogliamo. Dovremmo riempire il tempo che ci è assegnato di cose immateriali piuttosto che di eventi fisici che danno una gioia molto limitata.

E’ bello fare qualcosa che ci soddisfi. Persino donare è una forma di egoismo, non sembri un ossimoro, perché si ricava il piacere di avere arrecato piacere. E questo ci fa stare meglio.
Guardandoci in giro, vediamo una moltitudine di persone che si affanna, che corre dalla mattina alla sera per cercare di soddisfare i propri bisogni che aumentano di giorno in giorno. Se costoro riflettessero bene, capirebbero che la soluzione si trova nel diminuire i bisogni, non nell’aumentarli. Per conseguenza, dovrebbero cercare le soddisfazioni immateriali che sono più importanti di quelle materiali.
Stare insieme agli altri, rendere disponibile il proprio tempo in favore degli altri, spiegare ed informare il prossimo sulle questioni veramente importanti; rispettare il prossimo non arrecandogli mai alcun danno. Sono questi alcuni comportamenti che ci fanno sentire meglio  e ci fanno dormire tranquillamente.
Chi dorme bene e a lungo vuol dire che fa il possibile per vivere insieme agli altri in una comunione di interessi e di valori che elevano la qualità della vita.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017