Con i bandi di gara si ricomincia a crescere - QdS

Con i bandi di gara si ricomincia a crescere

Carlo Alberto Tregua

Con i bandi di gara si ricomincia a crescere

giovedì 04 Febbraio 2016

Appalti 2015: Nord +30%, Sicilia -28%

Vi è in corso una polemica fra Ance e Regione circa l’applicazione della L.r. 14/2015 sugli appalti che è decaduta col 31 dicembre 2015. Dal che ne consegue che dal primo gennaio si applica la legge nazionale. Una legge farraginosa fatta di 639 articoli e alcune migliaia di commi, che favorisce l’opacità e spesso la corruzione.
È in corso di approvazione il nuovo Codice degli appalti, mutuato da quello europeo, che sta elaborando il viceministro Riccardo Nencini, venuto al nostro forum, pubblicato il 23 maggio 2014.
Il testo in elaborazione riduce ad un terzo gli articoli, prevede semplificazioni delle procedure e impedisce percorsi complicati volutamente che fanno perdere moltissimo tempo.
In materia di appalti, un dato è inequivocabile: quasi mai un’opera viene consegnata nei tempi previsti e quasi mai il costo dell’opera è quello di aggiudicazione. Vi sono molti espedienti che consentono di fare lievitare i prezzi finali, che spesso sono tre-quattro volte superiori a quelli iniziali. Una procedura economicamente delittuosa che va eliminata. 

Un altro dato è incontrovertibile: il crollo dei bandi di gara degli appalti in Sicilia che è stato del 15,87% nel 2013. Dopo il segno positivo del 2014 (9,25%), un nuovo crollo nel 2015: -28,34%
Mentre in Sicilia le opere pubbliche da costruire si sono dimezzate, nel Nord Italia sono aumentate di un terzo. La risultante è che è diminuita la quantità di denaro immessa sul mercato, sono stati licenziati migliaia di operai e dipendenti, il territorio siciliano si è impoverito, anche perché non sono state effettuate tutte quelle opere di ristrutturazione e riparazione che l’avrebbero migliorato.
Perché questo è avvenuto? Perché la Regione siciliana ha continuato a spendere e spandere in spesa corrente senza invece effettuare i tagli e i risparmi, per recuperare risorse che poteva destinare ad investimenti e opere pubbliche.
Questo scellerato comportamento clientelare ha creato un ulteriore danno: non avere cofinanziato gli assi dei fondi europei con la conseguenza che molti di essi non sono stati utilizzati. Risultato: per il Po 2007-13 sono venuti a mancare circa 4 miliardi.

 
Le opere da ricostruire e da ristrutturare ci sono. Occorre destinare le risorse necessarie per pubblicare i bandi di gara e rimettere in moto un settore vitale che consente a migliaia di aziende di ricominciare la loro normale attività, riassumendo operai e impiegati mandati a casa.
Se facciamo il raffronto tra la Regione siciliana e la Regione Lombardia, ci accorgiamo che la prima spende quasi tutte le proprie entrate per la spesa corrente, mentre la seconda destina un terzo delle proprie entrate per investimenti e opere pubbliche, con ciò alimentando l’economia, facendo aumentare gli occupati e creando ricchezza.
La Regione siciliana paga direttamente e indirettamente circa centomila cedolini al mese. Nonostante ciò ha la tracotanza e l’impudenza di voler assumere cinquemila persone nella Sanità. Si obietterà che vi sono carenze di figure professionali come medici, anestesisti e infermieri. è probabilmente vero, ma certamente non vi è carenza di personale amministrativo che nelle Asp e Ao deborda oltre la classica percentuale del 5/6%. 
 
Lo stesso personale medico e infermieristico della Sanità siciliana di circa trentacinquemila unità, se utilizzato meglio potrebbe rendere di più ed avere meno stress.
È noto, infatti, che la maggior parte di tale personale è di valore, si sacrifica perché al servizio dei malati.  Ma ve n’è un’altra parte non marginale che attraverso privilegi, favoritismi e clientelismi, lavora poco e con scarsa efficacia. I direttori generali e i direttori sanitari dovrebbero compiere un’azione adeguata per migliorare l’efficienza nella macchina medica, ovviamente supportandola con i servizi organizzativi adeguati.
Vi è un’ulteriore questione che riguarda la Sanità siciliana: l’acquisto di beni e servizi effettuato a prezzi più alti degli stessi beni e servizi acquistati nelle Asp e Ao delle regioni virtuose come Lombardia, Veneto e Toscana. Non ci sono scuse. Quando il servizio di pulizia, o il catering o la siringa costano di più, nasconde inefficienza e corruzione. è ora che questo cessi. 

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