Dio esiste ed anche lo Spirito - QdS

Dio esiste ed anche lo Spirito

Carlo Alberto Tregua

Dio esiste ed anche lo Spirito

giovedì 11 Febbraio 2016
Hans Küng (1928), uno dei massimi teologi (non allineato) del nostro tempo, è professore emerito di teologica ecumenica all’Università di Tubinga. Ha scritto un libro: Dio esiste?
Nelle millenovantasei pagine, che vale la pena di leggere, Küng cerca di spiegare le ragioni pro e contro l’esistenza di Dio. Pare che quando cominciò a scrivere l’opera, avesse avuto l’intenzione di dimostrarne l’esistenza. Ma quando la terminò aggiunse il punto interrogativo.
L’incontro tra Papa Francesco e il patriarca ortodosso di tutte le Russie, Kirill, a Cuba il 12 febbraio, è un primo atto di scongelamento tra due chiese cristiane che si odiano da mille anni, scomunicandosi vicendevolmente, in quanto ognuna di esse ha sempre affermato di essere nel vero. Per l’incontro ci sono voluti due anni di trattative ma esso ci sarà anche se non si possono pronosticare gli sviluppi.
Oltre alla Chiesa ortodossa vi è quella greca, quella anglicana ed altre, ma non si intendono, come se si riferissero ad un Dio diverso.

Dio è il Creatore, non importa che si chiami Allah o Yahweh o in altro modo. Per quello che vale, confermando la mia abissale ignoranza rispetto a ciò che esiste, mi spiego necessaria la sua esistenza. Altrimenti non capirei come meccanismi perfetti possano essere casuali.
Per esempio la fotosintesi clorofilliana, gli uomini che consumano ossigeno ed emettono anidride carbonica, vitale per le piante che emettono a loro volta ossigeno. Il sistema idraulico con l’evaporazione dell’acqua e la ricaduta della pioggia; il calore del sole di oltre mille gradi che viene filtrato dall’atmosfera per consentire la vita umana da meno cinquanta a più cinquanta gradi.
E poi il corpo umano, un laboratorio chimico meraviglioso che si autoregola e si autocura almeno nella generalità dei casi. Gli animali che mangiano altri animali per sopravvivere, ma spesso per purificare l’ambiente, e così via.
La cosa più importante che ha fatto il Padre eterno è dotare le persone umane di Spirito in modo da consentire che esso ritorni da dove è venuto, una volta che il corpo ha cessato la sua funzione vitale.
La fantasia e la paura portano gli uomini a credere all’esistenza dell’aldilà ma nessuno, proprio nessuno, è in condizione neanche di immaginare che cosa vi sia oltre la vita del corpo umano.
 

Dio ha dettato le regole che non sono, a mio avviso, i dieci comandamenti, ma si possono sintetizzare in due. La prima: rispetta il prossimo; la seconda, il libero arbitrio.
Se ognuno di noi rispettasse sempre e comunque il prossimo, avrebbe osservato i dieci comandamenti e tutte le altre norme etiche assorbite dal rispetto altrui. E poi vi è il libero arbitrio: chiarissimo è il crinale fra il bene e il male. Le persone umane sono in condizione di scegliere se stare da un parte piuttosto che dall’altra: Homo faber fortunae suae.
Il libero arbitrio ha una conseguenza ineluttabile: è perfettamente inutile che gli uomini si rivolgano a Dio per risolvere i propri problemi: epidemie, guerre, carestie ed anche quelli personali. è inutile perché il Padre eterno non vuole intervenire nelle cose umane, né direttamente, né indirettamente. Se lo facesse contravverebbe alle proprie regole e creerebbe uno squilibrio che certamente non vuole creare.
 
Ecco come si spiega che ogni giorno muoiono milioni di bambini, eppure restano in vita ultra centenari. Dio è buono e giusto,ma se volesse intervenire nelle cose terrene non consentirebbe la predetta iniquità. Ecco perché non credo ai miracoli, pur ritenendo che certi eventi si verifichino effettivamente.
Come si spiegano? Non si spiegano. L’enorme ignoranza della scienza non trova la causa ed ecco che si dice trattasi di miracoli.
E non credo neanche ai Santi, seppure vi sono stati e vi saranno tantissimi Santi uomini e Sante donne. Sarebbero santi coloro che hanno fatto miracoli. Ma se i miracoli non ci sono, non ci sono neppure i santi. 
Certamente le gerarchie delle religioni, di tutte le religioni, devono cercare di spiegare l’esistenza di Dio, ma lo fanno spesso con argomenti inappropriati che riguardano più la vita terrena che quella dello Spirito.
Vi sono sacerdoti straordinari, intelligenti e buoni che fanno di povertà e capacità le loro armi più formidabili. Altri, invece, preferiscono la materialità. Non mi piace vedere ori e tesori che coprono reliquie o abiti.
Ma queste sono le umili considerazioni dell’ultimo uomo del mondo. Scusatemi!

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