Servire i cittadini con le tre O - QdS

Servire i cittadini con le tre O

Carlo Alberto Tregua

Servire i cittadini con le tre O

martedì 16 Febbraio 2016

Onore, Onestà, Orgoglio

I colpi inferti alla malavita organizzata dalle Procure meridionali, fra cui spiccano quelle di Catania e Napoli, fanno ben capire come l’indirizzo del Governo sia mutato rispetto a molti anni fa e vi sia ora una decisione irrevocabile di smantellare le reti di criminalità organizzata che hanno danneggiato e danneggiano il sistema sociale ed economico del Paese.
Anche le Procure del Nord e del Centro stanno lavorando alacremente in questa direzione, perché le mafie di quelle regioni sono più pericolose di quelle meridionali, in quanto interferiscono nel grosso business economico.
In questo quadro, sotto l’ottima direzione dei pubblici ministeri, le Forze dell’Ordine stanno scovando uno dopo l’altro delitti e reati rimasti nascosti per decenni.
L’indirizzo più recente è quello di seguire la via del denaro, per risalire a tutta quella parte di nero che mette insieme criminalità organizzata, criminalità burocratica e criminalità economica, in un groviglio di interessi indecenti, che hanno gettato un’ombra cupa sul nostro Paese ed è stato una componente importante per accentuare la grave crisi degli ultimi sette anni (le vacche magre).

Abbiamo più volte indicato la possibilità di annientare, nel prossimo decennio, la criminalità organizzata più radicata, che è quella meridionale, perché ormai le mappe delle famiglie sono note. Si tratta soltanto di riuscire a provare delitti e reati che esse commettono, anche perché, finalmente, la Guardia di Finanza può entrare in conti e depositi bancari effettuando gli essenziali controlli incrociati.
Più difficile è scovare la criminalità burocratica, perché è molto capillare e frazionata a livelli bassi, anche se qualche volta sono coinvolti vertici di settori di Stato, Regioni e Comuni.
Per contrastare adeguatamente la criminalità burocratica occorrerebbe che ogni Ente pubblico, a livello statale, regionale e locale, creasse gli anticorpi al proprio interno mediante la costituzione dei Niai (Nuclei investigativi affari interni) formati da funzionari esterni all’Amministrazione pubblica. Ma ancora non ci hanno pensato.
 

Ci diceva Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, nel Forum pubblicato il 21/4/2015, che è fondamentale la costituzione degli anticorpi all’interno di ogni Amministrazione pubblica. Diversamente, l’Autorità avrebbe difficoltà ad affrontare da sola la massa di corruzione che vi è negli Enti.
Vi è l’indirizzo del ministero della Semplificazione e Pubblica amministrazione di pubblicare sui siti tutte le informazioni riguardanti dirigenti, funzionari e dipendenti, nonché i regolamenti che governano all’interno gli Enti stessi e anche le procedure che servono ai cittadini e alle imprese per ottenere provvedimenti amministrativi.
Ma questa trasparenza ancora non c’è per la resistenza dei burocrati a far controllare il proprio lavoro, in parte perché hanno scheletri negli armadi e in parte per scoprire inefficienze.
Lo stesso ministro Madia sta cercando (con i decreti di attuazione della Legge quadro n. 124/2015) di semplificare leggi e procedure. Ma anche in questo caso il suo tentativo non sta riuscendo bene per la resistenza dei burocrati.

La criminalità economica è un altro cancro della società, che va estirpato, individuando con precisione fatti e circostanze, per evitare di prendere abbagli che rovinino le imprese che hanno avuto comportamenti irreprensibili.
La materia è delicata e da parte dei pubblici ministeri e dei magistrati giudicanti ci vuole ancora più attenzione per distinguere il grano dal loglio.
Tutti i funzionari degli apparati pubblici non devono dimenticare che hanno l’obbligo etico di servire il popolo con le tre O: Onore, Onestà e Orgoglio, requisiti previsti anche dalla Costituzione.
Fare il proprio dovere non è un optional. Occorre rendersi conto che tutti i sessanta milioni di italiani, fra cui cinque milioni di stranieri integrati, sono sulla stessa nave, la quale può navigare in acque tranquille o affondare indipendentemente da chi si trovi nei piani alti o nella stiva.
Abbiamo la possibilità di crescere. Dobbiamo volerlo  e poterlo fare!

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