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Messina – La Regione allunga le mani sul Palazzo dei Congressi di Taormina

Massimo Mobilia

Messina – La Regione allunga le mani sul Palazzo dei Congressi di Taormina

mercoledì 24 Febbraio 2016

La richiesta, discussa in Consiglio, arriva da Palermo attraverso il conferimento dell’immobile a TaoArte. La giunta Giardina intanto ha pensato di stanziare autonomamente altri 300 mila €

TAORMINA (ME) – Malgrado le promesse di Rosario Crocetta, sul fronte TaorminaArte non si è registrata ancora alcuna novità per la trasformazione del Comitato (che non ha più alcun valore giuridico) in Fondazione. Nell’ultima seduta del Consiglio comunale il dibattito è tornato prepotentemente al centro dell’attenzione perché pare che, mentre a Palermo si continua a perdere tempo, da Palazzo dei Normanni sia arrivata la richiesta di volere in gestione il Palazzo dei Congressi, attraverso il conferimento dell’immobile proprio a TaoArte.
In realtà la Giunta del sindaco, Eligio Giardina, lo scorso ottobre aveva già deliberato l’affidamento del polifunzionale al sodalizio culturale, ospitandone gli uffici, ma soltanto in via temporanea in attesa di individuare un operatore economico che possa effettuare i lavori di ammodernamento. Le intenzioni del Comune sono infatti da sempre state orientate verso un project financing, un investimento privato a gestione controllata per rilanciare la struttura dall’oblio in cui si trova e che lo vede ogni anno costretto ad intervenire, a ridosso del Festival del Cinema di giugno, con piccoli interventi per superare temporaneamente l’inagibilità. In prospettiva però il Palacongressi, che è anche stato classificato tra gli immobili comunali da valorizzare, e che vale 15 milioni di euro, rappresenta il potenziale volano per rilanciare il turismo invernale. Ecco perché, a sentire le ultime volontà regionali, a Palazzo dei Giurati hanno storto il naso, a cominciare dalle opposizioni che hanno ricordato come Crocetta e i suoi “continuano a cercare liquidità in casa nostra per coprire i debiti, senza che il Comune si opponga”, come le quote di biglietteria del Teatro Antico mai versate (sono 1,8 milioni di euro, esclusi quelli del 2015), o l’introduzione del nuovo balzello per usufruire della spiaggia di Isola Bella.
Ma nelle stesse ore in cui la Regione ha reclamato lo stabile, nella Perla dello Ionio è arrivata anche la proposta della società Videobank, azienda che fornisce servizi di trasmissione satellitare, collabora con i maggiori media televisivi nazionali e conosce benissimo il Palacongressi perché dal 2004 fornisce i propri servizi durante il Festival del Cinema. La società catanese ha messo sul piatto un investimento da 1 milione di euro per effettuare un completo maquillage dell’edificio e la possibilità di tenerlo aperto tutto l’anno.
L’amministrazione non ha ancora ufficialmente risposto, ma questa proposta è sicuramente considerata allettante e più competitiva rispetto ad una gestione pubblica. Anche perché su TaorminaArte, l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo, aveva già detto che la Regione non ha più soldi: nel Bilancio 2016 ci sono soltanto 350 mila euro (il contributo originario era intorno a 3 milioni), e zero liquidità per gli anni a venire. Serviranno soltanto a pagare i dipendenti che non prendono stipendio da un anno.
La giunta Giardina ha così pensato di stanziare autonomamente altri 300 mila euro, mentre sulle disponibilità della nascente fondazione bisogna ricordare che il Consiglio comunale aveva già conferito l’immobile dell’ex Pretura, di recente completamente ristrutturato e prossimo all’apertura del Museo Diffuso di arte contemporanea. Al contrario del Comune di Messina e della Provincia (gli altri componenti del Comitato) che non hanno ancora concesso nulla. “La Regione pretende e intanto non ha ancora versato gli incassi del Teatro Antico”, ha commentato tra le righe il presidente del Consiglio comunale, Antonio D’Aveni. E sul sito archeologico il dipartimento regionale del Turismo ha ormai pieno potere con la nuova assegnazione degli eventi e canoni da 2 mila a 3 mila euro al giorno più la percentuale su biglietti e allestimenti. Un insieme di elementi che stanno portando l’amministrazione taorminese a valutare l’ipotesi di staccarsi da tutti e creare un ente completamente nuovo con l’aiuto del ministero dei Beni Culturali e con sponsor privati.

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