Si può utilizzare l'energia pulita anche a scuola? - QdS

Si può utilizzare l’energia pulita anche a scuola?

redazione

Si può utilizzare l’energia pulita anche a scuola?

venerdì 26 Febbraio 2016

Sempre più Paesi contrastano la scarsa disponibilità di combustibili fossili con l’energia alternativa

È possibile utilizzare l’energia pulita a scuola? Gli studenti dell’I.T.C. “Fabio Besta” di Ragusa rispondono affermativamente e credono nella possibilità di un mondo  migliore.
Molti Paesi, per contrastare la scarsa disponibilità di combustibili fossili, hanno iniziato a sfruttare delle energie alternative, come quella idroelettrica, geotermica, delle biomasse, solare ed eolica, che sono in grado di avere la stessa produttività delle fonti tradizionali, ma in modo ecologico e pulito.
La nostra isola presenta delle condizioni favorevoli per la produzione di energia solare ed eolica, dato che si trova al centro del Mediterraneo, con prevalenza di sole e di vento durante tutto l’anno. Per sfruttare l’energia solare sono stati costruiti, grazie all’evoluzione della scienza e della tecnologia, dei particolari pannelli, detti fotovoltaici, che catturano la luce dei raggi convertendola in energia elettrica.
I dati statistici dell’Italia dimostrano che, nel 2012, la regione che ha installato il maggior numero di pannelli fotovoltaici è la Lombardia (68.434 impianti con una potenza media di 26,6 kW). In Sicilia sono stati installati 32.005 impianti fotovoltaici con una potenza di 35,2 kW.
Non mancano però gli aspetti negativi: i pannelli fotovoltaici infatti sono ingombranti: sottraggono vaste aree destinabili all’agricoltura e agli insediamenti umani, e alterano il paesaggio con il loro impatto ambientale. Tuttavia non scaricano fumi nell’atmosfera e non inquinano le acque, e soprattutto l’energia prodotta è inesauribile. Data l’efficienza di questi pannelli bisognerebbe aumentarne il numero, per questo sarebbe auspicabile l’installazione anche negli istituti scolastici. Oltre che a produrre energia pulita, ciò darebbe un’idea agli studenti di un futuro migliore ed ecologico. Così la scuola potrebbe diventare una vera e propria centrale solare, ma anche, perché no, un parco eolico.
La centrale eolica sfrutta l’energia cinetica del vento che fa girare le pale dell’elica; queste a loro volta sono collegate ad un generatore che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica. Perché non prendere esempio dalla Danimarca che genera più di un quarto della sua energia esclusivamente dal vento? Altri Paesi che sfruttano livelli elevati l’energia eolica sono: Portogallo (19%), Spagna (16%), Irlanda (14%), Germania (8%). A partire dal 2011, 83 paesi hanno usato questo tipo di energia su base commerciale.
Come qualsiasi altra fonte però, essa presenta dei vantaggi e degli svantaggi: è positiva perché non inquina, è inesauribile e la materia prima è a costo zero; è negativa, invece, perché il costo degli impianti è eccessivo, la rumorosità è elevata e ciò attira i volatili e potrebbe creare delle interferenze alle telecomunicazioni.
Il problema economico sorge solo inizialmente, perché la spesa per la pala eolica sarà minore rispetto al pagamento dell’energia prodotta, specialmente in una scuola. Esistono diverse grandezze di aerogeneratori: le micro eliche, che generano potenze fino a 20 kW e hanno soltanto due pale; quelle a uso “industriale” che vanno da 20 a 100 kW. Una pala è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 1000 utenze domestiche, corrispondenti a circa 4000-4500 persone e alle dimensioni medie di un comune italiano. Nelle scuole si potrebbe utilizzare questo tipo di energia situando più aerogeneratori nei pressi della scuola o mettendo delle micro eliche sopra il tetto, per sfruttare più vento possibile, per limitare i consumi dei combustibili fossili e l’inquinamento.
Infine, ma non per importanza, potrebbe introdursi nell’ambiente scolastico la buona abitudine a riciclare i rifiuti, così da trasformare un problema in una risorsa. Basti pensare che 35 grammi di plastica, attraverso la termovalorizzazione, possono tenere accesa per più di tre ore una lampada a risparmio energetico da 18 Watt. Il riciclaggio ad opera degli studenti sarebbe una vera svolta per l’economia scolastica e per il rispetto dell’ambiente, giacché si acquisirebbero i principi di una buona educazione all’ecologia di cui tanto necessita la salute del nostro pianeta.
Solo così la scuola potrebbe essere “a tutto tondo” fonte inesauribile di energia nuova e pulita per un futuro migliore.

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