Bonifiche in Sicilia, troppi ritardi e un modello - QdS

Bonifiche in Sicilia, troppi ritardi e un modello

Rosario Battiato

Bonifiche in Sicilia, troppi ritardi e un modello

martedì 01 Marzo 2016

Sul ripristino dei Sin impera la burocrazia nazionale e regionale, rimane alto il numero di patologie e mortalità. A Gela Eni ha aperto 19 cantieri lo scorso anno, altri 12 in programma nel 2016

PALERMO – Nelle scorse settimane il governo nazionale si è appuntato la spilla delle bonifiche nelle aree industriali, evidenziando il notevole avanzamento delle conferenze dei servizi e del risanamento rispetto alle precedenti gestioni.
In Sicilia la situazione è ben più complicata. Ad esclusione del caso Gela, che proprio negli ultimi giorni ha visto una accelerazione in materia, nel resto dei Siti di interesse nazionale (Sin) isolani si assiste a una sostanziale staticità.
A tal proposito abbiamo recuperato gli ultimi dati proprio dalle conferenze dei mesi scorsi e fatto il punto su mortalità e ricoveri nelle aree da bonificare seguendo i dati dell’Istituto superiore di sanità. Un incrocio veramente pericoloso, perché il risanamento latita e la qualità della vita dei siciliani che vivono in quelle aree fatica a migliorare.
 
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