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Catania – Raccolta rifiuti, è polemica su proroga accordo con Ipi Oikon

Desiree Miranda

Catania – Raccolta rifiuti, è polemica su proroga accordo con Ipi Oikon

mercoledì 02 Marzo 2016

L’assessore all’Ambiente ha discusso dell’annoso problema in un incontro a CittàInsieme. Rosario D’Agata: “Decisione obbligata per evitare strade stracolme d’immondizia”

CATANIA – “Ci siamo trovati di fronte ad un bivio, o revocare il contratto rischiando così di ritrovarci senza servizi ad agosto, oppure mantenere quello già esistente eliminando il pericolo di avere strade stracolme d’immondizia e di lasciare molti lavoratori senza un impiego. Pertanto, ci siamo rivolti alla prefettura di Catania chiedendo l’applicazione della norma di legge che ce lo consentiva. Il nuovo bando comunque verrà pubblicato entro giugno”. Afferma così Rosario D’Agata, assessore del comune di Catania all’ecologia e ambiente tornando a parlare dell’annoso problema rifiuti in città in un incontro a CittàInsime lo scorso lunedì.
Dopo la proroga fino a giugno dell’accordo con la Ipi Oikon, società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in città dal 2008 e commissariata dal 2014, non si placano le polemiche. Pacato l’incontro a CittàInsieme come accade spesso, ma di certo non sono stati solo a sentire i cittadini che non si dichiarano contenti del servizio attuale perché non in grado di rispondere alle esigenze della città così come non sono contenti della proroga che rappresenta almeno un rallentamento nel progetto di “rivoluzione che cambierà il volto della città” nella raccolta dei rifiuti cittadini annunciato dal sindaco Enzo Bianco quando a settembre 2015 ha presentato a palazzo degli Elefanti i dati positivi del test sulla differenziata nel Villaggio Santa Maria Goretti e annunciato il nuovo contratto.
A rallentare il tutto sarebbero una serie di passaggi burocratici che però secondo l’assessore all’Ecologia sarebbero già tutti compiuti o quasi. L’assessore spiega infatti che l’amministrazione comunale ha saputo che il piano d’intervento dovesse essere in linea con quello d’Ambito solo a seguito della circolare emanata dalla Regione e pertanto a piano già redatto. E se questo “verrà quanto prima proposto al Consiglio Comunale perché le Commissioni lo valutino” sarebbero già pervenuti alla Regione Siciliana gli elementi mancanti nella prima versione del piano inviata. Prima di arrivare al voto dei consiglieri comunali però, il piano d’intervento dovrà prima passare, il 14 marzo, al vaglio del consiglio d’amministrazione della Srr, la società che prenderà il posto della Ato nell’organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti, poi a quello dell’avvocatura comunale e in fine dovrà avere il benestare dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Passaggi che l’assessore D’Agata promette in tempi rapidi ma che, se prendiamo a esempio altre città, potrebbero diventare anni.
Sono preoccupati per questo i cittadini che preferirebbero la gestione diretta del Comune che però sarebbe impraticabile secondo direttive regionali e che sottolineano le tante criticità del Piano. In particolare sarebbe auspicabile che ci fossero: uno studio sulle Municipalità e sui flussi turistici, una traccia sulla gestione dei rifiuti in aree particolari della città come Piazza Carlo Alberto, la playa e la Scogliera (queste ultime utilizzate soprattutto nei mesi estivi) così come durante la festa di Sant’Agata o nell’area della Zona Industriale. Mancano inoltre i siti di conferimento dei rifiuti.

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