Ex dipendenti degli Sportelli: è guerra di cifre e di ipotesi - QdS

Ex dipendenti degli Sportelli: è guerra di cifre e di ipotesi

Michele Giuliano

Ex dipendenti degli Sportelli: è guerra di cifre e di ipotesi

giovedì 31 Marzo 2016

Si spacca anche la commissione al Bilancio dell’Ars sui ddl approvati: per Venturino “strada sbagliata“. Non si sa dove piazzarli, ora l’assessorato al Lavoro sostiene che costano troppo

PALERMO – Diventa sempre più difficile la partita attorno agli ex dipendenti degli Sportelli multifunzionali, oramai da due anni fuori dai giochi per via della loro soppressione. In questi mesi si sprecano disegni di legge, proposte e dibattiti per piazzarli da qualche parte: d’altronde stiamo parlando di 1.700 unità e certamente la loro influenza l’avrebbero in vista delle prossime competizioni elettorali. Il problema è che bisogna fare i conti con la dura realtà di una Regione che ha raschiato il fondo del barile e non ha più il becco di un quattrino per continuare a foraggiare questa schiera di persone che per oltre un decennio si sono visti catapultare in strutture inventate di sana pianta dalla politica per poi accorgersi che erano inutili e per questo tutte soppresse.
Infatti il nocciolo sta tutto qua: tutti questi ex sportellisti costano un occhio della fortuna. Almeno questo a detta della Regione. Il piano per salvare questi lavoratori precari rischia, secondo i calcoli degli uffici regionali, di bruciare in un anno tutti i soldi destinati fino al 2020 per la categoria svantaggiate. Ma sotto questo aspetto, come sempre, si staglia una vera e propria guerra di cifre. In commissione Bilancio all’Ars ci sono notizie contrastanti sul numero effettivo di questi lavoratori. Di conseguenza anche la cifra sui costi da sostenere da parte della Regione cambia, e non di poco. Il presidente della stessa commissione, Vincenzo Vinciullo, ha chiesto in tal senso una relazione agli uffici dell’assessorato regionale al Lavoro per avere i numeri ufficiali. Sotto questo aspetto anche la politica è spaccata: “Io dico no a nuovi precari all’interno della Regione – sottolinea Vinciullo -. I disegni di legge 1172 e 1173, esitati nei giorni scorsi dalla quinta commissione, che riguardano i dipendenti degli ex sportelli multifunzionali, non sono sostenibili perché creano altro personale precario ed inoltre il decreto legislativo 150 del 2015 vieta espressamente la creazione di nuovi costi a carico della finanza pubblica. Tuttavia, questi operatori vanno tutelati ed utilizzati al meglio negli enti di formazione per non disperdere risorse“.
Secondo Vinciullo la strada da percorrere non è quella dei due disegni di legge e per questo motivo ha chiesto ai sindacati di esprimersi. Anche gli ex sportellisti fanno sentire in tal senso la loro voce rispondendo a chi dall’assessorato regionale sostiene che questi lavoratori costerebbero troppo alla Regione per il loro tipo di contratto: “Facciamo notare – afferma Adriana Vitale, ex sportellista che ha guidato un pò tutte le proteste organizzate dalla categoria – che se i lavoratori saranno assunti con un nuovo contratto, è logico che saranno inquadrati in funzione a fasce che l’eventuale stesso bando indicherà, per cui le affermazioni della dirigente al Lavoro risultano, voglio concedere il beneficio del dubbio sulla sua preparazione in materia, tendenziosi e che mirano a irritare l’opinione pubblica e irrigidire la politica. Da calcoli approssimativi il costo annuale non dovrebbe superare i 35mln anno. Tutto il resto è miserabile luogo comune“.
 


Tra le tante, anche una proposta di riassunzione
 
La proposta formulata dagli ex sportellisti ha individuato le risorse nei fondi che per stessa natura sono destinati all’implementazione dei servizi e delle politiche attive del lavoro: “Le somme del fondo sociale europeo – ha evidenziato l’ex sportellista Adriana Vitale – sono state tirate fuori dalla dirigente per generare guerre tra poveri ed è anche evidente che non vuole usare quelli individuati nella norma, ci chiediamo: A chi vogliono destinare i fondi destinati all’implementazione e dell’orientamento? Siamo stanchi di essere attaccati o peggio offesi nella nostra intelligenza“. “Dopo la demolizione del settore della formazione, da parte di una certa politica e burocrazia – ha aggiunto il parlamentare Venturino – oltre 1.800 operatori sono stati bistrattati e privati di ogni risorsa economica e oggi giustamente rivendicano l’attenzione delle istituzioni. Ma non serve altro personale ai centri per l’impiego, molti dei quali sono già sovraffollati, mentre le figure degli ex sportellisti come orientatori, valutatori e progettisti sono indispensabili per le attività formative e per le politiche attive del lavoro“.

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