Call center, continua la "lotta" contro i licenziamenti - QdS

Call center, continua la “lotta” contro i licenziamenti

Michele Giuliano

Call center, continua la “lotta” contro i licenziamenti

giovedì 07 Aprile 2016

Lavoratori in strada a protestare, avviato anche un tweet bombing contro i committenti Almaviva. In 1.600 licenziati solo a Palermo, sullo sfondo l’ipotesi di una delocalizzazione dei servizi

PALERMO – La vertenza licenziamenti di massa di Almaviva sarà affrontata in uno specifico tavolo al ministero dello Sviluppo economico. Dopo le proteste di questi giorni arriva finalmente la convocazione al Mise per un confronto che riguarderà solamente la vertenza che, al momento, vede a rischio licenziamento 2.988 operatori in tutta Italia e di questo ben 1.670 solo a Palermo.
La conferma arriva direttamente dal viceministro dell’Economia, Teresa Bellanova, e dal sottosegretario Davide Faraone. L’incontro è stato fissato per martedì 13 aprile alle ore 11. È giunta la convocazione ufficiale per parti sociali e azienda. “Finalmente – afferma Rosalba Vella Slc Cgil Palermo – il Mise ha risposto alle richieste di convocazione arrivate da più parti. Adesso è l’ora di dimostrare con i fatti che il governo nazionale deve e può fare qualcosa per scongiurare la catastrofe sociale annunciata per migliaia di lavoratori di Almaviva e dell’intero settore dei call center”.
In questi giorni c’è stato già un primo incontro a Roma nella sede di Confindustria tra l’azienda, che gestisce diversi call center, e i sindacati, nel corso del quale la stessa Almaviva ha ribadito la volontà nel procedere con il licenziamento collettivo dei 2.988 operatori, quindi dei 1.670 anche a Palermo.
“Noi lavoratori – si legge in una nota sottoscritta dai dipendenti del call center palermitano – continuiamo a dire ‘no’ al massacro, basta! Si sta giocando con le nostre vite, non siamo numeri ma gente qualificata con una professionalità e siamo noi che contribuiamo a far girare l’economia non solo delle nostre città, delle nostre regioni, ma siamo i primi utenti e clienti di quei committenti che giocano al massimo ribasso”.
I licenziamenti appaiono decisione già presa ma questa convocazione del tavolo al Mise potrebbe in qualche modo aprire qualche spiraglio, o almeno è quello che si spera.
Intanto i lavoratori proseguono con le loro iniziative di lotta. Tantissimi gli scioperi e le “sfilate” per le vie di Palermo, le proteste ed anche gli spettacoli di sensibilizzazione. Ora si è dato il via anche ad un “tweet bombing” contro i committenti di Almaviva e le maggiori cariche dello Stato accusati di non avere dato seguito all’applicazione dell’articolo 24 bis del decreto legge 22 giugno 2012 numero 83, convertito nella legge 7 agosto 2012 n.134, che mira a garantire la permanenza del lavoro nel territorio nazionale.
“è arrivato il momento di dare risposte certe ma soprattutto definitive ai lavoratori del settore dei call center – aggiunge la missiva dei dipendenti di Almaviva -. Matteo Renzi e il suo governo applichino immediatamente la legge, sanzionino le aziende che violano le leggi contro la delocalizzazione tutelando i lavoratori, e di conseguenza gli italiani. Ci sono diversi modi per fare le rivoluzioni e combattere le battaglie, a noi non servono armi o violenza. Siamo persone civili ed intelligenti”.
Almeno sino ad oggi Almaviva non ha fatto un passo indietro rispetto all’annuncio dei licenziamenti ed ha più volte ribadito la necessità di norme che vietino gare al massimo ribasso, delocalizzazioni e meccanismi distorsivi della concorrenza. I sindacati hanno invece più volte chiesto un intervento alla presidenza del Consiglio dei ministri su gare al massimo ribasso e delocalizzazioni e l’apertura di un tavolo ad hoc sulla vertenza Almaviva al ministero dello Sviluppo economico: vertice che per l’appunto è stato fissato al prossimo 13 aprile. Lì sarà resa dei conti.

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