Formazione verso lo stato di crisi - QdS

Formazione verso lo stato di crisi

Michele Giuliano

Formazione verso lo stato di crisi

sabato 30 Aprile 2016

L’orientamento dell’assessore Marziano è quello di giocarsi questa carta con il Governo per reperire risorse. Il bando per l’Avviso 3 presto pubblicato ma arriva la conferma: “Corsi a settembre”

PALERMO – Dichiarare lo stato di crisi del settore e sperare che dalla “mammella” dello Stato ci sia uno spazio anche per salvare la Sicilia. La Regione ha tutta l’intenzione di giocarsi questa carta per tentare di risollevare le sorti della formazione professionale siciliana oramai alla più totale deriva. Lo ha confermato l’assessore regionale alla Formazione Bruno Marziano nel corso di un incontro avuto a Siracusa con una folta delegazione di lavoratori degli enti ancora oggi senza un lavoro per il semplice fatto che non siamo mai più ripartiti i corsi collegati all’Avviso 3.
 
Secondo Marziano quello dello stato di crisi è l’unico strumento capace di elaborare un piano di ottimizzazione di tutto il comparto, convogliando su di esso risorse economiche di carattere nazionale. In realtà è oramai da oltre un anno che circola la voce di fare ricorso a questo strumento in Sicilia e i sindacati confederali hanno già espresso il loro favore rispetto a questa soluzione: “Serve un’accelerazione delle procedure per evitare – si legge in una nota di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil scuola – che il disastro occupazionale coinvolga tutti gli operatori e cercare, attraverso l’ineludibile confronto col governo nazionale, le soluzioni transitorie procedendo al contempo al ridisegno e al rilancio del sistema attraverso un apposito piano di ristrutturazione”.
Intanto all’incontro siracusano a sostegno dei molti lavoratori vi erano anche le sigle dello Snals e dei Cobas, così come i rappresentanti dei lavoratori provenienti da tutta la Sicilia, i rappresentanti degli enti, gli allievi e i genitori dei ragazzi disabili.
“La disamina degli eventi – hanno evidenziato in un comunicato congiunto i lavoratori – impone delle responsabilità precise ed oggettive, che vanno attribuite a questo governo che rimane l’unico artefice di questo immane disastro. Ovviamente alla data attuale è interesse comune, condiviso anche dall’assessore Marziano e da tutta la deputazione, tracciare un percorso, il migliore possibile per poter uscire da questa infame palude, dove è sprofondato l’intero sistema”.
Il nuovo bando per i corsi di formazione professionale (il famoso Avviso 3, ndr), così come annunciato dall’assessore regionale, verrà pubblicato a breve ma le nuove attività formative vedranno il loro inizio solo nel mese di settembre. “I dati registrati sono spaventosi – proseguono i lavoratori – e degli 8 mila formatori solo ottocento sono ancora in servizio, con all’orizzonte la sola prospettiva del licenziamento per poter attingere all’assegno di disoccupazione. Questo pone a serio rischio anche la tenuta degli enti, presenza fondamentale, per l’erogazione del servizio”.
Gli stessi lavoratori ora annunciano una serie di iniziative di lotta, la prima sarà quella di chiedere un’audizione alle due commissioni all’Ars, la II al Bilancio e la V al Lavoro, per affrontare lo stato di emergenza e soprattutto per verificare la programmazione. Flc Cgil , Cisl scuola e Uil scuola pongono l’accento “sugli strumenti di garanzia, sostegno e accompagnamento necessari per i lavoratori che a migliaia hanno perso il lavoro, esaurito gli ammortizzatori sociali o che li hanno prossimi alla scadenza” e sulla necessità di procedere quanto prima a una riorganizzazione del settore che lo renda adeguato ai bisogni del territorio. All’assessore Miccichè i sindacati  hanno chiesto di accelerare le procedure “per il recupero della commessa, la messa a disposizione delle risorse e l’istruzione delle procedure delle attività da avviare e delle rendicontazioni, almeno per le poche già concluse”.

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