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Messina – L’Isola Bella è finita nel mezzo dello scontro Taormina-Regione

Massimo Mobilia

Messina – L’Isola Bella è finita nel mezzo dello scontro Taormina-Regione

mercoledì 11 Maggio 2016

In arrivo l’aumento del ticket per entrare nell’area protetta, nonostante le proteste del Comune. L’unico punto d’incontro è quello per la creazione di un biglietto unico Zona A+B

TAORMINA (ME) – L’unica cosa certa, parlando oggi della Riserva naturale orientata di Isola Bella, è che presto si pagherà di più per poterla visitare. L’isolotto taorminese, gemma naturalistica dello Ionio e di tutta la Sicilia, si trova infatti da qualche tempo al centro di discussioni politiche e perfino di un ricorso al Tar promossa dal Comune, in seguito alla decisione della Regione siciliana di far pagare un ticket d’ingresso nelle Riserve, che nel caso specifico si tradurrebbe in un doppio biglietto per entrare in spiaggia prima, e per visitare l’isola dopo. Apriti cielo dagli operatori economici locali, sostenuti dall’Amministrazione del sindaco Eligio Giardina, già sul piede di guerra per i mancati proventi del Teatro Antico che non vengono versati al Comune ormai da anni, nonostante anche in questo caso il biglietto sia aumentato da otto a dieci euro senza il coinvolgimento della città.
Stessa sorte toccherà adesso al ticket di Isola Bella, perché l’unica certezza emersa dall’incontro avvenuto nei giorni scorsi proprio nella spiaggia taorminese, tra i rappresentanti del governo Crocetta con l’assessore al Territorio, Maurizio Croce, l’Amministrazione comunale e i dirigenti del Parco archeologico di Naxos insieme a quelli del Cutgana (Consorzio universitario catanese che gestisce la Riserva), la Regione non è disposta a indietreggiare e il biglietto, attualmente di quattro euro, verrà rivisto al rialzo. Non potrebbe essere altrimenti dopo che in Finanziaria regionale le risorse per il mantenimento delle Riserve siciliane sono scese da quasi 4 milioni di euro a 1 milione e 800 mila, con il governatore Crocetta disposto a impiegare i tanto “cari” forestali nel caso in cui gli enti gestori non riescano più a coprire le spese.
L’unica apertura fatta per l’Isola Bella di Taormina, è stata quella di creare un biglietto unico integrato che, oltre a considerare la zona A, ovvero l’isolotto già a pagamento, possa inglobare anche la zona B, cioè la spiaggia antistante (cosiddetta pre-riserva) al centro del dibattito al Tar perché è qui che la Regione vuol mettere i tornelli, nonostante la presenza storica di lidi e altri operatori balneari. La proposta del biglietto integrato è arrivata dal Cutgana ed è stata accolta dal governo regionale, che però ha passato la palla al Comune, ponendo la condizione di presentare un Piano di utilizzo della pre-riserva che possa in qualche modo regolamentare la posizione delle attività commerciali presenti nella spiaggia, dopo che il Demanio marittimo ha già escluso che all’interno di un’area protetta possano sorgere stabilimenti balneari.
Si tratterebbe insomma di una sorta di “sanatoria”, sollecitata dall’assessore Croce che ha paventato pure la nomina di un commissario ad acta nel caso in cui il Consiglio comunale non riuscisse a risolvere in tempi brevi la questione. Se il Piano di utilizzo dovesse convincere la Regione, verrebbe allora istituito un biglietto unico più alto, con la possibilità di reinvestire le somme sul luogo, come proposto dal dirigente del Parco di Naxos, Maria Grazia Lentini, e dal Cutgana rappresentato dal patron, Giovanni Signorello, e dalla direttrice della Riserva, Anna Abramo.
Palazzo dei Giurati è chiamato così a dare l’ennesima risposta a un governo regionale che negli ultimi tempi non si è mostrato molto flessibile nei confronti di Taormina, con scelte definite “palermocentriche” e penalizzanti per la città, come nel caso del Teatro Antico e di TaorminaArte. Anche l’impasse del Comune, però, non ha contribuito a risolvere le questioni e pure quest’ultima chiamata per definire un Piano riguardante l’Isola Bella rischia di cadere nel vuoto con un nulla di fatto, che alla fine penalizzerebbe soltanto le realtà economiche locali.

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