Statuto speciale, urge riforma radicale - QdS

Statuto speciale, urge riforma radicale

Raffaella Pessina

Statuto speciale, urge riforma radicale

venerdì 20 Maggio 2016

Al primo punto dell’odg della riunione Ars della prossima settimana. Anniversario prima seduta: non sono previste celebrazioni

È trascorsa un’altra settimana a Palazzo dei Normanni senza che si sia svolta più di una seduta parlamentare.
Dopo la riunione di martedì scorso, infatti, i lavori sono stati rinviati alla prossima settimana e al primo punto all’ordine del giorno vi sarà la discussione in ordine alla riforma dello Statuto Speciale della Regione siciliana in occasione dell’anniversario della prima seduta dell’Assemblea regionale siciliana. Assente il governo nell’ultima seduta del 17, ormai non ci si aspetta più la presenza dello stesso perché evidentemente impegnato in attività istituzionali.
 
E infatti Crocetta questa settimana si è recato a Roma per discutere la questione del bilancio siciliano e per cercare di recuperare i famosi 500 milioni di euro che il governo nazionale ha promesso. Ieri il Presidente della Regione ha incontrato il sottosegretario alla presidenza De Vincenti  e il sottosegretario alle riforme Bressa. “Ho incontrato il governo per arrivare alla realizzazione dell’obiettivo del bilancio a pareggio – ha detto Crocetta –  Noi dobbiamo sapere quello che abbiamo, c’è necessità di avere entrate certe e allo stesso tempo di avere un accordo strutturale su quanto si può spendere”.
Ma ha aggiunto: “Voglio una clausola di salvaguardia affinché non ci possano essere in futuro distorsioni. Con la definizione delle entrate ci deve essere la clausola del bilancio a pareggio. Non chiedo trattamenti privilegiati”.
Crocetta poi riferisce di aver parlato con il governo del patto per il Sud, “di dissesto idrogeologico, riqualificazione dei centri urbani e delle periferie. Su 380 Comuni siciliani sono stati avviati 350 progetti”. Crocetta ha colto l’occasione per intervenire sul tema della mafia in Sicilia: “Lancio un’altra sfida al sistema mafioso, e firmerò  un decreto con l’assessore alla Salute”. Crocetta  se la prende con “quei veterinari che in accordo con la mafia autorizzano la macellazione di carni infette” ed ha aggiunto: “ Voglio che vadano in galera”.
Per il presidente della Regione siciliana “la mafia non si è limitata alla pretesa sui pascoli ma è intervenuta sulla macellazione delle carni”. L’atto di accusa di Crocetta è legato all’attentato subito ieri dal presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci”. “Noi non ci facciamo intimidire, ma diamo subito una risposta alla mafia”, ha concluso Crocetta. Intanto ieri i componenti della commissione Sanità all’Ars hanno ascoltato i rappresentanti dei tre Centri di servizio per il volontariato in Sicilia insieme al Comitato di gestione del Fondo speciale per il volontariato Regione Sicilia.
 
Durante l’audizione sono stati illustrati ai parlamentari i dati più rilevanti emersi dall’indagine sul volontariato condotta nel 2015. All’incontro in Commissione erano presenti anche i rappresentanti dell’Assessorato regionale alla Famiglia, alle  Politiche sociali e del Lavoro nonchè dell’Assessorato regionale della Salute. Il presidente della Commissione, Giuseppe Digiacomo, a nome dei parlamentari componenti, ha espresso grande apprezzamento per l’approfondita lettura della situazione nel territorio regionale.
 
Inoltre, ha invitato a programmare un’iniziativa pubblica congiunta, in collaborazione con la commissione Sanità e gli assessorati regionali presenti, da svolgere nel prossimo autunno. Un evento che a partire dai risultati della ricerca, si prefigga di individuare modalità di valorizzazione dell’uso sociale dei beni confiscati alla mafia e di discutere delle possibili iniziative legislative da intraprendere nell’ambito della Riforma del Terzo settore in discussione al Parlamento nazionale.

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