Consorzi di Bonifica, soldi solo a perdere - QdS

Consorzi di Bonifica, soldi solo a perdere

Michele Giuliano

Consorzi di Bonifica, soldi solo a perdere

mercoledì 01 Giugno 2016

Dalla Regione sono stati sbloccati 16 milioni di euro ma serviranno solo per fare avviare l’ordinaria amministrazione. Restano irrisolti invece i problemi cronici, come quelli della cattiva distribuzione del personale

PALERMO – L’arrivo di 16 milioni di euro serve per dare respiro ai Consorzi di bonifica di Palermo ma non certo per risolvere i tanti, troppi problemi di un sistema che continua a fare acqua da tutte le parti. Soldi che probabilmente serviranno solo per pagare gli stipendi di dipendenti e operai stagionali ma non certo per mettere una pezza alle carenze infrastrutturali o magari agli aumenti super delle tariffe per l’utilizzo dell’acqua per i campi. Tutto resta per com’è e ancora la politica resta praticamente ferma all’angolo e continua nella sua “melina” senza prendere decisioni coraggiose per cambiare il trend di un servizio per l’irrigazione che continua ad avere profonde lacune.
“I 16 milioni di euro – afferma Alice Anselmo, presidente del gruppo Pd all’Ars – sono somme previste dalla manovra economica regionale che consentiranno l’avvio della stagione irrigua. Adesso, anche attraverso la prossima riforma del settore, gli enti devono garantire servizi efficienti all’agricoltura e contribuire alla tutela del nostro territorio. Un plauso all’assessore Baccei, al suo staff ed agli uffici dell’assessorato all’Economia per il lavoro svolto che permetterà all’assessorato all’Agricoltura di dare forma al risanamento ed al rilancio dei Consorzi di Bonifica. Avere sbloccato questa somma, assieme alla norma approvata nel ‘ddl omnibus’ che semplifica l’affidamento dei lavori sotto il milione di euro, significa contribuire concretamente alla valorizzazione di quelli che devono tornare ad essere strumenti in grado di concorrere al rilancio del comparto agricolo”.
In pratica si sblocca con questi 16 milioni soltanto il lavoro ordinario perchè le carenze croniche hanno ben altra origine e non possono sicuramente essere superate con qualche manciata di fondi. In realtà più che i soldi servirebbero le idee, soprattutto coraggiose. A cominciare da una ripartizione equa del personale, dal momento che ci sono consorzi che scoppiano di lavoratori e altri invece che hanno forti carenze. E poi servirebbe un accorpamento delle varie strutture: la riforma, ancora non attuata dalla Regione, ne prevede soltanto 2 ma di fatto ne sono in attività 11.
“Tra le tante promesse annunciate e mai mantenute dal presidente Crocetta – spiega il deputato regionale Nello Musumeci – risalta la notizia della futura riforma che avrebbe dovuto rivoluzionare i Consorzi di bonifica, enti a totale controllo regionale che promuovono e organizzano la bonifica come mezzo permanente di difesa, conservazione valorizzazione e tutela delle acque, di salvaguardia dell’ambiente, per la valorizzazione del territorio e per lo sviluppo della produzione agricola. L’unico effetto tangibile di questa falsa promessa – aggiunge – è l’assoluta anarchia che regna all’interno dei Consorzi, i quali, sono ancora in attesa dell’annunciata riforma. Nell’attesa la conseguenza più triste è che i dipendenti di alcuni Consorzi non percepiscono lo stipendio da oltre cinque mesi, con centinaia di famiglie costrette a ricorrere a prestiti di vario genere per potere vivere”.
 

 
Aumenti del canone anche del 400 per cento
 
Resteranno le salatissime cartelle di pagamento che stanno arrivando in questi giorni dai consorzi di bonifica: il canone annuale, e non il consumo dell’acqua per l’irrigazione che ha un costo a parte, aumenta anche del 400 per cento, come accade nella provincia di Trapani. “Sono canoni del 2015 – spiega la deputata regionale del Pd, Antonella Milazzo, che si batte per la riforma dei consorzi – e purtroppo non abbiamo potuto fare nulla per abbassarli perché stabiliti nella finanziaria precedente. Purtroppo il costo è ancora più alto per zone come quella trapanese, che conosco bene essendo di Marsala: il Trapani 1 è uno dei consorzi più in difficoltà. Il disastroso bilancio ha portato a gravare ancora di più sugli agricoltori; l’armonizzazione contabile è un obbligo di legge e il consorzio era sull’orlo del fallimento”.
Per il prossimo anno non ci saranno ulteriori aumenti, assicura la parlamentare, e si cercherà di diminuire i canoni con la “compensazione” se i bilanci dei consorzi miglioreranno nel corso del 2016. “Ci sono segnali positivi – aggiunge – ma purtroppo molti enti sono gravati da forti costi del personale, in alcuni casi sovradimensionato”.

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