Turbativa d'asta a Siracusa, scontro Crocetta-Garozzo - QdS

Turbativa d’asta a Siracusa, scontro Crocetta-Garozzo

Raffaella Pessina

Turbativa d’asta a Siracusa, scontro Crocetta-Garozzo

mercoledì 15 Giugno 2016

Il Presidente: “Dissi no a Cafeo, mi fecero suo nome Faraone e il sindaco”. Il primo cittadino aretuseo: “Affermazione falsa”

Prosegue la polemica nei confronti del Governatore Crocetta da parte del gruppo dei renziani in Sicilia che fanno capo a Davide Faraone. Questa volta è il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo che ha detto come “Dell’imbroglio il presidente Crocetta ha fatto una virtù e un’arma politica, ma è una strategia di corto respiro perché il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti, a partire dai siciliani che piangono le conseguenze del suo governo. Vero è che Crocetta è un rottamatore – prosegue Garozzo – Ma, purtroppo per noi, della Sicilia e non della vecchia politica”.
L’occasione è l’inchiesta sui presunti bandi truccati al Comune di Siracusa, nella quale sono indagati un assessore, Alfredo Foti, e l’ex capocabinetto del primo cittadino, Giovanni Cafeo, componente della segreteria regionale del Pd. Una bufera a pochi giorni peraltro dai ballottaggi, nei quali il Pd affronta sfide importanti. Crocetta sostiene che per due volte Cafeo gli è stato sottoposto per un posto nel suo governo, ma che si è opposto: “Puntai i piedi per impedirlo – ha detto Crocetta – se non avessi tenuto la barra dritta, questo governo sarebbe caduto da tempo”. “Davvero penoso – ribatte Garozzo – il presidente di una grande Regione come la Sicilia costretto a raccontare bugie per darsi la credibilità persa con gli atti compiuti in questi anni. Né io né Faraone abbiamo mai proposto Giovanni Cafeo per un posto di assessore regionale. è un’affermazione palesemente falsa, ma siamo ormai da tempo abituati a vedere un presidente, che dovrebbe rappresentare una delle più grandi regioni italiane, strumentalizzare indagini che non lo riguardano, nè direttamente nè indirettamente, per vestire i panni del moralizzatore”.
Il segretario regionale Pd, Fausto Raciti, a proposito della vicenda giudiziaria che coinvolge Giovanni Cafeo ha detto “Ho appena incontrato Giovanni Cafeo che ha espresso la disponibilità ad sospendersi fino a quando non sarà fatta chiarezza sui fatti che lo hanno riguardato”. “È un gesto di chiarezza che ho apprezzato – sottolinea Raciti – in attesa di conoscere gli aspetti formali della vicenda che seguiremo in maniera scrupolosa”.
A proposito di ballottaggi che si terranno il prossimo 19 giugno si gioca anche la partita che vedrà quale peso avranno i partiti per le prossime alleanze  alle elezioni regionali. Il Pd alla vigilia del voto amministrava quattro Comuni dei nove grandi chiamati al voto (Vittoria, Alcamo, Lentini e Porto Empedocle) e ora va al secondo turno in 5 (Canicattì, Porto Empedocle, Favara, Noto e Caltagirone).
Il centrodestra aveva due Comuni e va al ballottaggio in quattro (Vittoria, Canicattì, Lentini e Caltagirone). I grillini non avevano nessun sindaco e scommettono su tre ballottaggi Alcamo, Porto Empedocle e Favara. Stop invece all’Ars proprio per l’attività elettorale, non è prevista alcuna seduta d’Aula per questa settimana.
I lavori riprenderanno la prossima settimana con lo stesso ordine del giorno di due settimane addietro. E l’Assemblea si trova a ridosso delle vacanze estive, confermando così quella poca frequenza non solo di sedute ma di attività legislativa, ridotta all’osso.

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