Istat, a giugno +71 mila occupati - QdS

Istat, a giugno +71 mila occupati

redazione

Istat, a giugno +71 mila occupati

sabato 30 Luglio 2016

Nello stesso periodo la dissocupazione torna a salire all’11,6%. Il tasso giovanile, invece, scende dello 0,3% (36,5%), minimo dal 2012. Ministro del Lavoro Poletti: “Risultati straordinari, da quando siamo al Governo si registrano 600 mila lavoratori in più”

ROMA – A giugno la stima degli occupati aumenta dello 0,3% (+71 mila persone occupate), proseguendo la tendenza positiva già registrata nei tre mesi precedenti (+0,3% a marzo e ad aprile, +0,1% a maggio). Tale crescita è attribuibile sia alla componente maschile sia a quella femminile e riguarda gli indipendenti (+78 mila), mentre restano sostanzialmente invariati i dipendenti. Il tasso di occupazione, pari al 57,3%, aumenta di 0,1 punti percentuali sul mese precedente. Lo rende noto l’Istat. I movimenti mensili dell’occupazione determinano nel secondo trimestre un consistente aumento degli occupati (+0,6%, pari a 145 mila unità) rispetto al primo trimestre, con segnali di crescita diffusi sia per genere sia per posizione professionale e carattere dell’occupazione.
Il tasso di occupazione, fa sapere l’Istituto nazionale di statistica, che a giugno è salito di 0,1 punti percentuali al 57,3% rispetto a maggio, ha toccato un livello che non si raggiungeva da agosto 2009. Si conferma, così, la tendenza, su base annua, all’aumento del numero di occupati: +1,5%, pari a +329mila unità. La crescita tendenziale è attribuibile sia ai dipendenti (+1,4%, pari a +246 mila) sia agli indipendenti (+1,5%, pari a +83 mila) e si manifesta per uomini e donne, concentrandosi tra gli over 50 (+264 mila) e i 15-34enni (+175 mila). Nello stesso periodo calano i disoccupati (-4,5%, pari a -140 mila) e gli inattivi (-2,3%, pari a -325 mila).
Dopo il calo di maggio (-0,8%), però, la stima dei disoccupati a giugno aumenta dello 0,9% (+27 mila). L’aumento è attribuibile agli uomini (+2%) a fronte di un lieve calo tra le donne. Il tasso di disoccupazione è pari all’11,6%, in aumento di 0,1 punti percentuali su maggio. Il tasso di disoccupazione maschile,invece, è pari al 10,9%, e aumenta di 0,2 punti percentuali, mentre quello femminile, pari al 12,5%, cala di 0,1 punti.
In lieve calo a giugno il tasso di disoccupazione dei giovani. Secondo i dati provvisori dell’Istat a giugno il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è pari al 36,5%, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente. Tocca il livello più basso a partire da ottobre 2012.
Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,8% (cioè meno di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza risulta invariata rispetto a maggio.
“Naturalmente resta ancora molto da fare per il problema della disoccupazione, ma i dati dell`Istat danno il segno che la direzione è quella giusta e che si sta consolidando la tendenza di miglioramento del mercato del lavoro”. Così, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti nel commentare i dati apprena pubblicati. “Sono molto soddisfatto – ha aggiunto – 71mila occupati in più sul mese precedente, 329mila in più in un anno e 600mila in più da quando siamo al Governo sono risultati straordinari, a cui si affiancano il calo dei disoccupati (140mila in meno in un anno) e la costante diminuzione degli inattivi (325 mila in meno in un anno), a conferma della fiducia nella possibilità di trovare un’occupazione”.
Il tasso di occupazione, al 57,3%, è “al livello massimo dal 2009. Il tasso di disoccupazione giovanile, ancora molto elevato, è ai minimi da ottobre 2012; quando abbiamo iniziato l`esperienza di governo l`avevamo trovato al 42,9% e oggi è al 36,5%, e cioè 6,4 punti percentuali in meno. Possiamo pensare che iniziano a vedersi i risultati delle politiche attivate, a cominciare da Garanzia Giovani. A conferma di questa valutazione, gli ultimi dati ci dicono che degli oltre 200mila giovani che hanno effettuato e concluso tirocini finanziati dal programma Garanzia Giovani, quasi 95mila (il 47%) hanno trovato un lavoro nei sei mesi successivi”.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, invece, ha detto la sua attraverso l’account Twitter: “Fatti, non parole. Da febbraio 2014 a oggi, Istat certifica più 599mila posti di lavoro. Sono storie, vite, persone. Questo è il jobs act”.

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