M5s, perche Torino va ma Roma è nel caos - QdS

M5s, perche Torino va ma Roma è nel caos

Carlo Alberto Tregua

M5s, perche Torino va ma Roma è nel caos

mercoledì 07 Settembre 2016

Nuove Amministrazioni, risultati differenti

L’Amministrazione civica di Roma è una cancrena. Nessun sindaco, di qualunque area politica, negli ultimi trent’anni, è riuscito a mettervi ordine e farla funzionare in maniera decorosa.
La corruzione è estesa ed è la prima causa del caos amministrativo. Dirigenti apicali e di fasce sottostanti sono del tutto incapaci di far funzionare la macchina comunale. Le Municipalità sono prive di effettivi poteri e contribuiscono al mantenimento del caos.
I sindaci che si sono succeduti, da Rutelli a Veltroni, fino ad Alemanno e Marino, hanno stratificato i problemi, frutto della loro incompetenza e incapacità di affrontarli adeguatamente e di risolverli.
La linea C della metropolitana sta moltiplicando i propri costi di costruzione e i tempi di realizzazione. Qualcuno ha osservato che piuttosto che costruirla la starebbero cercando. Tutte le ragioni addotte ai reperti archeologici di volta in volta trovati hanno un fondamento formale. Sarebbe bastato progettare la rete molto più in basso per evitare le numerose criticità incontrate negli ultimi anni.

Cosicché, i tre milioni di romani si sono stufati e alle elezioni dello scorso giugno per la metà non sono andati a votare, nauseati dalla situazione. E dell’altra metà, una cospicua maggioranza, seppure al secondo turno, ha eletto Virginia Raggi, una ragazza del M5s senza esperienza né referenze.
La conseguenza è sotto gli occhi di tutti gli italiani e non solo dei romani. Una città, la cui Amministrazione è impotente, continua perciò a declinare, peggiorando l’ambiente e non trovando le soluzioni adeguate.
Grillo si è trovato spiazzato da questa situazione e ha cominciato a fare il politicante: dicendo e non dicendo, facendo filtrare messaggi poi non confermati, non togliendo la fiducia alla Raggi, ma neanche confermandola…
Insomma, un traccheggio che continua a deteriorare il quadro generale. è risolvibile? Certo. Non nel breve periodo, ma ci vogliono professionisti e manager di alto livello per riprogettare l’organizzazione di un apparato che conta circa 60 mila dipendenti e ha un bilancio di circa 9 miliardi.
 

Nulla trapela, invece, dell’Amministrazione torinese, ove la neo sindaco Chiara Appendino sta lavorando attivamente e alacremente sul solco dell’ottima attività svolta da Piero Fassino nei cinque anni precedenti.
Come mai questa stridente differenza tra Roma e Torino? La risposta è nei fatti: a Roma l’Amministrazione è stata sconquassata da un ceto partitocratico greve e corrotto; a Torino, invece, l’Amministrazione è sana, ha funzionato bene con Fassino e continua a funzionare bene con Appendino.
E’ del tutto evidente che quando un automezzo è in ordine in tutte le sue parti il guidatore lo governa normalmente. Ma se esso ha difetti di funzionamento nel motore, nel cambio, nei freni o in altre parti, va prima rimesso in ordine per poi essere usato.
Per rimettere in ordine un automezzo o un’Amministrazione pubblica ci vogliono professionisti capaci, non un’orda di giovani priva di questi requisiti, anche se essi ne hanno uno importantissimo: l’onestà, poiché non sono stati ancora contaminati dalla corruzione.

Il caso Roma ci ricorda il caso Sicilia. Nella nostra Isola, una classe partitocratica di Senzamestiere, anche se molti sono capaci e onesti, ha rovinato la regione facendone crollare il Pil, aumentare la disoccupazione e il numero di poveri, falcidiando le piccole imprese industriali, commerciali, agricole e artigianali, impedendo la nascita delle start-up e facendo depauperare il territorio sotto milioni di tonnellate di immondizia, mantenendo metà dei depuratori non funzionanti e così via elencando.
Anche qui si pone il problema di un rinnovo totale della Classe politica, cacciando i Senzamestiere e tutti coloro che non hanno la capacità di rimettere in sesto questa baracca sconquassata.
Il Movimento 5 stelle, con i suoi 14 deputati regionali, ha dato segnali positivi su alcune questioni, ma è rimasto assente sulle fondamentali riforme, fra cui è principale quella della Pa. M5s non ha esercitato l’opportuno controllo sulle malefatte politiche di presidente e Giunta regionale.
Ci vuole l’azione dei Cittadiniperbene, che con Risorgimento Sicilia rimettano in carreggiata l’Isola.

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