Si tratta di quello che è stato realizzato a Messina, dove i cittadini vittime dell’alluvione denunciano di essere stati abbandonati al loro destino, segnato dall’assenza dei politici e delle telecamere.
La scorsa settimana ha incontrato due volte cittadini e operatori economici. Mercoledì al Comune di Messina, nel corso di una lunga riunione operativa. E domenica visitando tutti gli alberghi che ospitano gli alluvionati, anche per verificarne direttamente le condizioni di vita. Ma in questi sessanta giorni a Messina e a Palermo si sono svolte decine di riunioni tecnico-politiche per la valutazione del rischio idrogeologico.
È stato evidenziato da parte del presidente Lombardo che l’evoluzione della situazione – dal coordinamento dei primi soccorsi fino all’avvio dei lavori di sgombero delle valanghe di fango – è stata seguita meticolosamente dal Prefetto di Messina, dal Presidente della Regione, poi nominato commissario per l’emergenza e dal Sindaco di Messina, individuato come soggetto attuatore degli interventi.
Gli operatori economici che hanno messo a disposizione uomini, mezzi e strutture per consentire l’avvio della prima fase di interventi hanno già ricevuto – entro 60 giorni dall’evento – un primo acconto sulle spettanze maturate. E le risorse sono state anticipate dalla Regione siciliana, in attesa che siano disponibili i fondi stanziati dalla Protezione civile nazionale. A favore delle popolazioni è già stato deliberato un contributo economico di sostegno. E un contributo aggiuntivo sarà erogato agli operatori economici e commerciali che hanno visto compromessa la loro attività nei centri colpiti dall’alluvione.
Nel comunicato diffuso dalla presidenza si è lamentato il fatto che nessuno dell’emittente La 7 ha contattato gli uffici del Commissario per l’emergenza, alla Presidenza della Regione, né quelli del Soggetto attuatore, al Comune di Messina.