Parlamento siciliano irresponsabile, minifinanziaria al palo - QdS

Parlamento siciliano irresponsabile, minifinanziaria al palo

Raffaella Pessina

Parlamento siciliano irresponsabile, minifinanziaria al palo

mercoledì 21 Settembre 2016

Il Governo, intanto, ha inviato all’Ars la relazione sulla situazione economica. Ancora polemiche sull’art. 25 (budget extra per i gruppi)

PALERMO – Un’Aula deserta è quella che si è aperta ieri pomeriggio alle 16 a Palazzo dei Normanni. Il Governo ha comunicato di aver inviato all’Ars la relazione sulla situazione economica della Sicilia e che ora si trova all’esame della commissione legislativa Bilancio. Il dibattito è ripreso sul testo della mini finanziaria che si sta trascinando già da diverse sedute senza riuscire a concludere nulla. È intervenuto il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone chiedendo di accantonare il discusso art. 25 della mini finanziaria sui contributi ai gruppi e di riprendere dall’articolo 6.
 
“Per la quarta volta ci presentiamo in Aula per votare le variazioni di bilancio, al palo da oltre due mesi per colpa di una maggioranza in completo stato confusionale, impegnata esclusivamente in pratiche di autodistruzione, che danneggiano oltremodo una Sicilia ad ogni giorno più in difficoltà – ha detto Falcone – Auspichiamo che con il vertice odierno Crocetta riesca ad accontentare la golosità dei litigiosi cortigiani, riportando quiete, consapevolezza e buon senso. La maggioranza venga in Aula e consenta l’approvazione di importanti provvedimenti di cui la nostra terra ha assoluto bisogno, a partire dalle risorse per le ex province, per i consorzi di bonifica, per la salvaguardia dei dipendenti delle partecipate, per gli assistenti igienico personali per gli studenti disabili, per i veterinari”.
 
Il Presidente dell’Ars ha deciso comunque di ricominciare dagli articoli che non presentano difficoltà di approvazione. “Dobbiamo approvare questo benedetto disegno di legge – ha detto Ardizzone – fatemi lavorare”. Si è invece andati avanti con le polemiche e Ardizzone ha sospeso per qualche minuto la seduta anche per dare tempo ai deputati di leggere gli emendamenti agli articoli della mini finanziaria. La seduta è ripresa con l’articolo 14 che riguarda le partecipate regionali. Nell’articolo sono previsti stanziamenti nel triennio per permettere ai dipendenti delle società che sono già nell’albo degli enti in liquidazione di continuare a lavorare.
 
L’assessore Baccei, giunto in Aula ha specificato che si applicherà lo stesso sistema anche per le partecipate che il Governo deciderà di mettere in liquidazione, come Sviluppo Italia Sicilia e Spi. Forti polemiche sollevate da Giuseppe Milazzo che ha chiesto chiarimenti e specifiche sulle modalità di utilizzo  del personale proveniente dalle partecipate chiedendo garanzie al governo che sia questa l’ultima volta in cui si discute dell’assorbimento del personale delle partecipate, senza inserimenti come quello del Coppem (Comitato Permanente per il paternariato euromediterraneo).
 
Si tratta di uno dei nomi più ricorrenti nella famosa Tabella H ed è un ente strumentale della Regione siciliana dal 2000 e fu inserito tra quegli enti che fanno direttamente capo alla presidenza. In Aula è stata presentata anche una riscrittura dell’articolo 25 che stanziava un budget extra in favore dei gruppi parlamentari per il pagamento delle utenze elettriche e idriche. Ma il presidente Ardizzone ha avvertito i gruppi parlamentari: “Trovate un’intesa tra voi, poiché non ci saranno altri rinvii”. Nel corso della seduta gli scranni si sono riempiti, sia dalla parte dei deputati che da quella del governo. Spesso i deputati che si sono alternati a parlare hanno brontolato perchè la maggiorparte degli assessori si è mostrata poco interessata agli argomenti. E così hanno brontolato Greco, Figuccia e Milazzo.
 
Ardizzone ha ribadito che non può esservi in Aula un confronto continuo tra deputati e assessore, ma che questi deve parlare per ultimo prima del voto. Nel corso della seduta sono stati quindi approvati gli articoli 6 e 14 e 17. Mentre scriviamo l’Aula è ancora in corso e all’esame vi è l’articolo 27. La manovra prevede 32 articoli, ma molti sono stati accantonati.

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