Politiche europee per l'agricoltura. Zero benefici per l'export siciliano - QdS

Politiche europee per l’agricoltura. Zero benefici per l’export siciliano

Chiara Borzi

Politiche europee per l’agricoltura. Zero benefici per l’export siciliano

giovedì 22 Settembre 2016

A Catania la vice presidente del Parlamento europeo, McGuinnes, e il commissario al ramo, Phil Hogan. Annunciati studi d’impatto sugli accordi che finora hanno privilegiato altri Stati

CATANIA – Equa, ma solo sulla carta, informata, ma solo per grandi linee. L’Europa è ancora lontana dalla conoscenza del settore agricolo siciliano e dunque dalla possibilità di proporre soluzioni adeguate ai suoi problemi. È orientata, provvedimenti alla mano, su scelte commerciali che piuttosto lo penalizzano, vedi accordi per export di arance, olio e grano favorevoli soprattutto ai paesi fuori dall’Ue, e impone condizioni ai finanziamenti troppo stringenti per gli agricoltori isolani. In mezzo a questi “misunderstandings” pesa la scarsa capacità della politica regionale siciliana nel far valere le ragioni del comparto locale in ambito europeo, manifestando, come accaduto in estate, anche inadeguatezza nell’accorgersi troppo tardi dell’approvazione, quindi accettazione, di parametri troppo stringenti imposti agli agricoltori siciliani per ottenere i finanziamenti. Salvo poi cercare di rimediare.
Il presidente della commissione Ambiente e sicurezza alimentare al Parlamento europeo Giovanni La Via ha invitato in Sicilia il commissario all’Agricoltura Phil Hogan e la vice presidente del Parlamento europeo Mairead McGuinnes per “sensibilizzarli” al primo settore siciliano. Da Catania i due europarlamentari irlandesi hanno esposto la visione europea riguardante le politiche per l’agricoltura, concernenti anche la Sicilia, ma solo McGuinnes ha apertamente parlato di problemi di “sopravvivenza” in campo agricolo, di mancanza di “ricambio generazionale” e di “battaglie” da affrontare per i contadini e per abbattere le differenze tra Nord e Sud Europa.
“I problemi degli agricoltori siciliani sono molti simili a quelli degli irlandesi – ha detto la vice presidente -. Serve creare mercati con prezzi che siano giusti e distribuzione dei poteri equi tra i produttori e all’interno del commercio finale. È di fondamentale importanza la sopravvivenza della comunità agricola europea”. Solo grazie alle domande dei giornalisti presenti alla conferenza stampa organizzata a Catania si è scoperto che il commissario Hogan fosse stato informato solo in giornata, dal presidente Giovanni La Via, della disposizione che permette l’utilizzo di coloranti per fare il succo di arancia rossa; il glifosato invece potrà essere utilizzato fin quando non verrà ufficialmente comunicato il risultato dei nuovi esami chiesti dalla commissione Agricoltura. Alla domanda, poi, di spiegare quali fossero i benefit che la Sicilia ha ricevuto dagli accordi che privilegiano gli stati del Nord Africa nell’export dei prodotti, Hogan ha risposto: “Gli accordi esistenti creano effettivamente tensioni rispetto ai vantaggi che producono da un punto di vista commerciale. Verranno fatti degli studi d’impatto per vedere chi guadagna più o meno e per analizzare gli effetti”. Un’apertura che la commissione agricoltura ha concesso nonostante il pensiero espresso in introduzione dallo stesso Hogan: “Non esiste una politica che vada bene per tutti, c’è un meccanismo di do ut des”.
Tra le misure compensative date alla nostra regione, nel caso più recente per via del prolungamento dell’accordo tra la Tunisia e l’Unione Europea sull’estensione per altri due anni dell’importazione senza dazi dell’olio, la Sicilia ha ottenuto il riconoscimento della qualifica Igp dell’olio. “Ringraziamo il presidente Hogan per l’appoggio che ci ha concesso in tal senso – ha dichiarato il presidente Giovanni La Via – speriamo possa costituire in futuro un elemento importante per la valorizzazione del prodotto siciliano”.

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