Contraccezione e baby mamme. In Sicilia il record negativo - QdS

Contraccezione e baby mamme. In Sicilia il record negativo

Liliana Rosano

Contraccezione e baby mamme. In Sicilia il record negativo

giovedì 06 Ottobre 2016

Dati Istat: nella nostra regione solo il 10,8% delle donne usa il metodo contraccettivo ormonale. Nel 2014 sono state 484 le 18-19enni che hanno dato alla luce un figlio

PALERMO – Contraccezione, questa sconosciuta. In Sicilia, soltanto il 10,8% delle donne usa il meodo contraccettivo ormonale. Un dato dell’Istat, discusso dalla Sigo, la società Italiana di ginecologia e ostetricia, durante la Giornata Mondiale della contraccezione, celebrata in tutti i cinque continenti. È la Sardegna, con il 30,3%, la regione con la copertura più vasta sull’uso di contraccettivi, seguita dalla Valle d’Aosta dove il 23% delle donne ne fa uso. Ma lo scarso uso di metodi contraccettivi è diffuso in tutto lo Stivale.
 
Infatti, nel nostro Paese il 24,8% delle donne in età fertile utilizza sistemi poco sicuri per evitare una gravidanza indesiderata. Il 17,5% ricorre alla pericolosa pratica del coito interrotto, il 4,2% si affida ai metodi naturali e il 3,1% alla buona sorte o altri rimedi. La contraccezione ormonale viene scelta invece solo dal 16,2% delle italiane. Particolarmente basso risulta l’utilizzo nelle regioni del Mezzogiorno e in Sicilia. è proprio da questi territori che provengono più della metà delle 7.819 baby mamme, con meno di 19 anni, che hanno partorito nel 2014.
La Sicilia detiene un record: quello delle baby mamme con meno di 18 anni che hanno partorito nel 2014. Sono in tutto 484 mentre sono state 1015 le baby mamme siciliane, di età compresa tra 18 e 19, che hanno dato alla luce un figlio nel 2014. “Un quadro che denota una scarsa consapevolezza e che richiede interventi di educazione sessuale e all’affettività sin dalla scuola – spiega il prof. Paolo Scollo, presidente nazionale della Società italiana di ginecologia e ostetricia e primario del reparto di ginecologia ed ostetricia all’ospedale Cannizzaro di Catania . Per questo la nostra Società scientifica ha aderito ufficialmente alla Giornata mondiale della contraccezione. Nel nostro Paese certi temi sono ancora considerati un tabù. Soprattutto servono programmi educazionali specifici per le categorie più propense a comportamenti scorretti e pericolosi come gli under 30 e le donne d’origine straniera”.
In occasione della Giornata mondiale è stata presentata anche un’indagine condotta in 9 Paesi su 4.500 donne d’età compresa tra i 20 e 29 anni di cui 500 italiane. “Una donna su due è alla ricerca di un contraccettivo fit and forget (metti e dimentica) che garantisca una maggiore serenità e che sia più comodo rispetto a pillola, anello o cerotto – afferma la professoressa Valeria Dubini, consigliere nazionale Sigo. Jaydess è il sistema intrauterino smart più piccolo al mondo e possiede queste caratteristiche. Utilizza una dose di ormoni più bassa rispetto ai precedenti dispositivi. Agisce solo a livello locale e per questo non ha un impatto sull’aumento di peso che è uno degli effetti collaterali più temuti”. “La contraccezione che non richiede un’assunzione regolare presenta enormi vantaggi – aggiunge il professpre Emilio Arisi, presidente nazionale della Società medica italiana per la contraccezione (Smic) -. Evita quasi il 100% delle gravidanze e per essere efficace non richiede sforzi mnemonici. Gli errori di assunzione o utilizzo sono praticamente inesistenti. In più i sistemi intrauterini, a differenza di spirali al rame e impianti sottocutanei, hanno un’azione esclusivamente locale e non agiscono a livello sistemico. Per tutti questi motivi sono particolarmente indicati anche per le 20-30enni”. La contraccezione intrauterina è usata da oltre 160 milioni di donne e rappresenta la via di somministrazione più diffusa al mondo. In Italia il livello di utilizzo è in crescita anche se è ancora più basso rispetto alla media europea.
“L’innovazione medico-scientifica ha portato a dispositivi come Jaydess che possono essere tranquillamente usati anche dalle giovani o dalle donne che non hanno mai affrontato una gravidanza. Vivere la propria sessualità e affettività in maniera libera e consapevole è un diritto di tutti – aggiunge Scollo -. Questo è possibile anche grazie alla contraccezione che permette di pianificare, in totale libertà, una maternità. È una scelta importante che può risultare difficile perché i metodi disponibili sono numerosi. Ognuno possiede delle caratteristiche specifiche. Secondo l’indagine internazionale il 62% delle italiane cambierebbe il proprio sistema chiedendo consiglio al ginecologo, il migliore alleato del benessere femminile. Solo l’8% preferirebbe leggere consigli o opinioni su internet dove non sempre le notizie sono certificate”.
 

 
Profilo. Sigo, consulenze sul web da oltre 10 anni
 
La Sigo è presente sul web da oltre 10 anni con la campagna “Scegli tu” che è nata per offrire a tutti un’informazione completa e qualificata sulle proprie scelte sessuali, affettive e riproduttive. “Colonna portante” dell’iniziativa è il sito www.sceglitu.it. Al suo interno c’è la pagina Parla con il gine dove 7 giorni su 7 due esperti rispondono on line alle domande degli utenti. Nelle prossime settimane sarà distribuita in tutti i consultori e ambulatori di ginecologia attivi sul territorio nazionale. In occasione della Giornata mondiale della contraccezione la Sigo rinnova l’appello alle istituzioni italiane perché sia approvata, quanto prima, una legge per l’educazione alla sessualità e affettività.
“Nel nostro Paese non sono materie obbligatorie previste nei programmi ufficiali del ministero dell’Istruzione – afferma Paolo Scollo -. Ogni singolo istituto scolastico è libero di scegliere autonomamente come, quando e se svolgere dei corsi specifici. Abbiamo chiesto diversi appuntamenti alla ministra Stefania Giannini per discutere di queste tematiche: ci auguriamo ci riceva presto”.

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