Peronospera, la Sicilia ottiene 6,3 milioni di aiuti per le imprese vinicole danneggiate - QdS

Peronospera, la Sicilia ottiene 6,3 milioni di aiuti per le imprese vinicole danneggiate

Peronospera, la Sicilia ottiene 6,3 milioni di aiuti per le imprese vinicole danneggiate

mercoledì 02 Dicembre 2009

Nella Conferenza Stato-Regioni accolta la richiesta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Cimino. Pressing sul ministro Zaia: altri fondi per cerealicoltura, selvicoltura e produzioni di qualità

PALERMO – In sede di Conferenza Stato-Regioni sono state approvate molte delle richieste presentate dalle Regioni, che l’assessore regionale all’Agricoltura e Foreste, Michele Cimino, ha definito “premianti, in particolare per la Sicilia, grazie al pressing e all’impegno profuso per ottenere risposte concrete, molte delle quali si sono finalmente sbloccate.
Ciò che serve adesso è che il ministro Zaia, a stretto giro, porti al vaglio del Consiglio dei ministri la definizione della dotazione necessaria per poterle realizzare”.
Nel corso della seduta, sono state anche definite le quote di riparto dei 10 milioni di euro destinati ad aiutare le imprese vitivinicole danneggiate dalla Peronospera. “La Sicilia è riuscita ad ottenere la quota maggiore, circa 6 milioni e 300 mila euro”, ha detto l’assessore.
Queste alcune delle principali intese raggiunte.
A sostegno del settore cerealicolo saranno stanziati 8 milioni di euro da ripartire tra le Regioni. Ma si è stabilito anche un incremento con fondi regionali e privati attraverso il principio della compartecipazione.
Con queste risorse saranno creati centri di stoccaggio dedicati alla selezione della migliore produzione di grano; alla ricerca, attraverso il Cra (centro di riferimento nazionale nel settore cerealicolo) e i consorzi regionali; ad accordi di filiera e alla creazione di Organizzazioni di produttori (Op), che in Sicilia sono inesistenti.
L’assessore Cimino ha sottolineato che “la crescita delle quotazioni dei cereali e dei costi produttivi, anche se attengono a equilibri internazionali, ci mettono di fronte alla responsabilità di rivedere il rapporto con il mercato dalle semine fino allo stoccaggio per riuscire a produrre reddito. La strada vincente è la qualità della nostra produzione”.
Sono state approvate anche le “Disposizioni relative alla gestione dei pagamenti diretti” e le “Disposizioni per l’attuazione della riforma della Pac nel settore del grano duro”. In pratica, ha spiegato Cimino, “sono stati uniformati i pagamenti diretti del primo pilastro della Pac relativo ai pagamenti disaccoppiati. Sono stati disaccoppiati gli aiuti diretti ai pagamenti per le sementi certificate di grano duro. Gli agricoltori che hanno usate queste sementi, dal 2005 al 2008, comprandole a ben 40 euro per ettaro, percepiranno un premio disaccoppiato pari al periodo di utilizzo (rispetto al quadriennio), e lo manterranno come aiuto al reddito”.
In tema di politiche forestali, sono stati approvati i “Criteri per le buone pratiche della gestione forestale (la “baseline”), propedeutici all’attivazione della misura 225 del Psr 2007-2013. “Questo significa – ha spiegato ancora Cimino – che la Regione potrà mettere a bando altre risorse e che se gli agricoltori, in particolare i proprietari di boschi privati, si adegueranno alle buone pratiche selvicolturali potranno ricevere contributi”.
“L’obiettivo – ha aggiunto – è migliorare la gestione del territorio rispetto alle norme vigenti di polizia forestale. Tutt’ora, nei boschi ad alto fusto, gli alberi sono tagliati senza criterio, con il provvedimento, invece, vengono stabilite superfici minime e un certo numero di matricine che non possono essere toccate per salvaguardare la rinnovazione naturale, la biodiversità e le aree boscate”. Per l’agroalimentare, è stato raggiunto l’accordo sulle procedure di riconoscimento delle produzioni certificate Dop e Igp, le menzioni tradizionali, l’etichettatura, e la presentazione di alcuni prodotti del settore vitivinicolo. “Finalmente, saranno protetti – ha detto Michele Cimino – alcuni vitigni legati a vini Doc e Igt, come il Nero d’Avola, l’Insolia, il Grecanico e il Catarrato, che non potranno più essere utilizzati come vini da tavola”.
Tutte le Regioni, infine, hanno espresso parere favorevole sull’istituzione dell’Osservatorio nazionale dell’agriturismo che curerà la raccolta di tutte le informazioni provenienti dalle Regioni e dalle associazioni per avere il quadro annuale sullo stato del settore.

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