Dire quello che si fa, fare quello che si dice - QdS

Dire quello che si fa, fare quello che si dice

Carlo Alberto Tregua

Dire quello che si fa, fare quello che si dice

giovedì 27 Ottobre 2016
Onore e amore sono due valori in forte declino, in questa società che soffre di una violenta bulimia di cose materiali e ha dimenticato, salvo luminose eccezioni, che cosa vuol dire mantenere un impegno assunto anche con una semplice stretta di mano.
Alcuni ricordano la distorsione della frase uomo d’onore riferita ai malavitosi, ma dimenticano che le persone hanno il dovere di rispettare il prossimo e tutti i valori etici che devono costituire la loro stella polare.
L’onore è la dignità personale che si riflette nella considerazione degli altri. è il merito di una persona umana che gli dà diritto alla stima e al rispetto da parte degli altri.
Ovviamente la parola, oltre che a riferirsi a persone singole, riguarda la collettività, gli organi e le Istituzioni pubbliche, le quali fanno fatica a ricordarsene, quando commettono azioni indegne, che violano il principio del servizio ai cittadini. Ovviamente le Istituzioni sono contenitori, all’interno delle quali si trovano i responsabili eletti dal popolo. Questi hanno dimenticato la frase: onore al merito!

La parola onore è richiamata nella Costituzione (art. 54), quando prescrive: i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore…
Il diritto all’onore fa parte dei cosiddetti diritti della personalità, che sono tutelati dal Codice civile. Anche nel diritto internazionale l’onore è un valore secondo il quale si pretende che altri Stati non manchino di rispetto.
Da quanto precede, si dovrebbe trarre la conseguenza che il termine onorevole dovrebbe essere associato a una persona degna d’onore e onorata, che goda alta reputazione.
Purtroppo dobbiamo constatare che i cosiddetti onorevoli (parlamentari), ma non tutti, non hanno la minima idea di quanto scriviamo, con la conseguenza che hanno perso di vista la loro alta funzione di guida dello Stato, mentre rimangono invischiati nei loro interessi privati in danno dei cittadini.
La questione che analizziamo non è di poco conto, perché quando si perdono di vista i valori, si giustifica qualunque comportamento, anche deleterio, e non si trae profitto dagli errori e fatti che compromettono l’equità in una Comunità.
 

Si onora la propria esistenza dicendo quello che si ha intenzione di fare e facendo quello che si dice. In altre parole i mentitori, i bluffisti e gli imbroglioni dovrebbero essere messi all’angolo dalla cosiddetta società civile se lo è solo nella misura in cui rispetta i valori etici, che fa rispettare da tutti. E quando una società civile, che dovrebbe essere composta dai CittadiniPerBene, dimentica la retta via, si verifica il caos, perché tutti perdono i punti di riferimento.
Si rende, perciò, necessario un ritorno ai valori etici, diffondendo l’altro elemento di unione nella Comunità: l’amore. Ricordiamo che esso è un sentimento di viva affezione verso una persona nei confronti della quale si vuole procurare il suo bene.
L’amore è immenso e variegato, non ha limiti. Quando manca, una persona umana si inaridisce e si avvicina alle bestie, perché non usa quel dono prezioso, fornito dal Creatore, che è l’intelligenza.

I Greci chiamavano Eros l’amore, i Romani, Cupido. Tuttavia la letteratura ha ridotto il significato solo ai rapporti tra persone e non nel senso più vasto di legame e rispetto nell’Umanità.
Certo, l’amore ha anche un’accezione negativa e riguarda una sorta di avidità per i beni materiali. Ma è proprio il discernimento di ognuno di noi che, anche in questo caso, deve distinguere l’aspetto positivo da quello negativo.
L’amore è disinteressato, perché portatore del dare, mai del pretendere o dell’avere. L’amicizia è forte quando nessuno chiede qualcosa. La solidarietà è forte quando si dà al prossimo, senza aspettarsi compensi o contropartite.
Quanto precede può sembrare ùtopia. Ma non la è, perché le cose buone che avvengono su questa Terra sono mosse dall’amore, sostenuto dall’onore.
Ecco perché riteniamo una riflessione al riguardo essenziale per il buon funzionamento della nostra esistenza e dell’esistenza collettiva. Ricordarsene ogni momento è un buon modo per vivere con amore e con onore.

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