Per personale regionale anti-corruzione - QdS

Per personale regionale anti-corruzione

Raffaella Pessina

Per personale regionale anti-corruzione

venerdì 04 Dicembre 2009

Il Codice antimafia della P.a. regionale dedica il titolo secondo alle regole di comportamento per il dipendente. L’Ufficio del personale entro 30 gg comunica i nominativi dei nuovi assunti alla Prefettura (art. 12)

PALERMO – Il Codice antimafia ed anticorruzione della P.a. regionale redatto da una commissione presieduta Pierluigi Vigna, ex procuratore nazionale antimafia, costituisce una sorta di manifesto in itinere della prevenzione dei fenomeni criminali e dello sviluppo della trasparenza nelle pubbliche amministrazioni.
Il codice si compone di 7 parti (appalti, personale, movimentazione di denaro, parte civile, prevenzione ed accertamento della corruzione, disposizioni in tema di edilizia e protocolli di legalità).
Undici articoli del Codice dettano regole comportamentali per il dipendente pubblico per garantire l’impermeabilità del sistema amministrativo ai fenomeni mafiosi e corruttivi. Prevista la formazione dei dipendenti sui rischi di infiltrazione mafiosa nella P.A. (Art. 8) e sulle modalità praticate nei settori quali appalti, servizi e forniture. Il personale di questi settori ( art. 9) viene formato da apposite strutture, composte da soggetti qualificati anche estranei alla P.a. Il dipendente non deve accettare alcun dono (art. 10).
La professionalità e l’affidabilità del dipendente verranno valutate con un questionario (art. 11) e l’Ufficio del personale entro 30 gg comunica i nominativi delle persone assunte con l’indicazione delle mansioni affidate alla Prefettura (art. 12). Il dipendente pubblico dovrà comunicare se è stato sottoposto a procedimento di prevenzione o penale per reati di tipo mafioso, altrimenti commetterà illecito disciplinare (art. 13).
Prevista una rotazione periodica del personale (art. 14) impegnato in settori a rischio (gestioni di risorse umane, immobiliari e mobiliari, di interventi abitativi, edilizia, urbanistica e soprattutto appalti).
La disciplina che riguarda i dirigenti viene affrontata nell’art. 15: “il dirigente di ciascuna unità organizzativa non può assegnare ad altro dipendente addetto all’unità la responsabilità dell’istruttoria e di ogni altro adempimento inerente il singolo procedimento quando, anche sulla base del questionario redatto dal dipendente, o per notizie acquisite nell’esercizio delle proprie funzioni, emerge la possibilità di un’influenza di tipo mafioso sullo svolgimento del procedimento amministrativo”.
Dovrà inoltre essere rispettato l’ordine cronologico nella istruttoria e definizione delle istanze presentate, tranne casi di urgenza (art. 16). Verranno effettuate ispezioni sui motivi forniti per eventuali ritardi sull’espletamento delle pratiche. Con l’art. 17 viene prevista la trasparenza dell’azione amministrativa: i responsabili dei procedimenti amministrativi e i dipendenti dovranno astenersi dal partecipare all’adozione di decisioni o attività che possano coinvolgere direttamente o indirettamente interessi propri o dei loro parenti entro il quarto grado ed affini entro il terzo grado o persone conviventi. Coloro che accedono ai pubblici uffici saranno identificabili attraverso la creazione di una banca dati entro un anno dalla applicazione di queste norme (art. 18).
 

 
Preso in esame anche il Rapporto Servizio anticorruzione per la redazione del codice
 
–    Statuto Regione Sicilia approvato con R.D.L. n. 455/1946 e succ. mod. e integrazioni
–    Decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163 (Codice contratti pubblici di lavori, servizi e forniture)
–    Legge n. 109/94 nel testo coordinato con le L.R. Sicilia n. 7/02 e succ. mod. ed integrazioni fino alla L.R. 20/07
–    Protocollo di legalità 12 luglio 2005 apposito Protocollo di legalità con il Ministero dell’Interno, l’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, le nove Prefetture della Sicilia, Inps e Inail e Circolare Ass. Reg. LL.PP. Sicilia 31/1/2006 n. 593 (“Inserimento nei bandi e disciplinari di gara per i pubblici appalti delle clausole di autotutela previste nel Protocollo di legalità sottoscritto in data 12 luglio 2005)
–    Legge 20/11/2008  n. 15 (“Misure di contrasto alla criminalità organizzata”)
–    Legge 07/08/1990 n. 241 (“Norme sul procedimento amministrativo”)
–    L.R. Sicilia 30/04/1991 n. 10 (“Disposizioni per i procedimenti amministrativi e la migliore funzionalità dell’attività amministrativa”)
–    Decreto legislativo 30/06/2003 n. 196 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”)
–    Varie Leggi Regionali
–    Rapporto del Servizio Anticorruzione e trasparenza del Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione presentato nel 2008
–    Rapporto sull’Italia del Gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la corruzione (c.d. rapporto Gr.e.co.) presentato in ottobre 2009

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