Approvato il Testo unico sul vino - QdS

Approvato il Testo unico sul vino

Valeria Arena

Approvato il Testo unico sul vino

sabato 03 Dicembre 2016

Il provvedimento di 90 articoli ha lo scopo di snellire i processi di produzione e commercializzazione del nettare degli dei. Le operazioni riguardano denominazioni di origine, etichettatura, presentazione, gestione e controlli

ROMA – All’inizio della scorsa settimana il Testo unico sul vino, approvato dalla commissione Agricoltura della Camera, è diventato ufficialmente legge. Il provvedimento, composto da 90 articoli, ha lo scopo di disciplinare e snellire i processi di produzione e commercializzazione del prodotto, focalizzando l’attenzione su operazioni di semplificazione che riguardano denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. L’obiettivo principale, quindi, è lo snellimento burocratico. “Più certezza del diritto – scrive il ministero delle Politiche agricole – meno contenziosi e un sistema di controlli migliore per la tutela di un settore chiave per l’agroalimentare italiano”.
Le novità più importanti riguardano l’introduzione di nuovi strumenti di tracciabilità, con la possibilità utilizzare in etichetta sistemi di informazione al consumatore che sfruttino le nuove tecnologie, favorendo così la trasparenza, e l’inserimento di una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici allo scopo di promuovere interventi di recupero e tutela di quei vigneti che si trovano su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico. A ciò si aggiungono importanti provvedimenti sul fronte della contraffazione; i controlli sulle imprese del settore, infatti, confluiranno nel registro unico delle imprese, il Ruci, indipendentemente dal loro essere agricole o no. 
Si tratta “la prima regolamentazione certa e completa a livello europeo del nostro comparto. Un testo organico di 90 articoli che fanno del vino l’unico prodotto dell’agroalimentare ad avere una disciplina di questo tipo, che chiude un iter di tre anni di lavoro nel corso dei quali la filiera si è presentata unita in ogni confronto. Le istituzioni e le forze politiche hanno dimostrato una nuova attenzione e disponibilità al dialogo che ha dato vita ad un documento di cui siamo certamente soddisfatti2. Così Antonio Rallo, presidente di Unione Italiana Vini. “Fissati i criteri generali del Testo Unico – spiega il presidente – ora si apre il lavoro sui regolamenti attuativi che andranno a normare nei dettagli temi molto importanti quali: i piani di controllo dei vini a Denominazione d’Origine e Indicazione Geografica, l’etichettatura, la gestione dei contrassegni di Stato, i Consorzi di Tutela”. Per Rallo, inoltre, “l’auspicio è che la filiera si mantenga compatta anche in questa fase di confronto con il ministero: la stesura dei regolamenti attuativi rappresenta, infatti, un percorso importante e strategico al pari della norma generale”.
Soddisfatta anche la Coldiretti. L’organizzazione degli imprenditori agricoli ha infatti dichiarato che con la nuova legge il tempo dedicato alla burocrazia verrà tagliato del 50%, e con esso 100 giornate di lavoro che oggi ogni impresa vitivinicola è costretta ad effettuare per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore. “Dal vigneto alla bottiglia l`attuale normativa – si ricorda in un comunicato – rendeva necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che frenano il dinamismo imprenditoriale dei produttori italiani di vino che ha raggiunto un fatturato record di quasi 10 miliardi soprattutto grazie all`export che è stato di 5,4 miliardi nel 2015 e risulta in ulteriore aumento del 3% nei primi otto mesi del 2016.  Coldiretti ha inoltre rivelato che, secondo previsioni dell`Organizzazione Mondiale della vite e del vino (Oiv), l’Italia è stato il principale produttore mondiale di vino con 48,8 milioni di ettolitri (-2%), seguita dalla la Francia con 41,9 milioni di ettolitri (-12%) e la Spagna al terzo con 37,8 milioni di ettolitri (+1%).
 
“Se non ci saranno sconvolgimenti – ha aggiunto – si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento – precisa la Coldiretti – ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola con 650mila ettari di vigne e oltre 200mila aziende vitivinicole”. Il 2016 resta comunque l’anno in cui la produzione mondiale di vino – così come quella italiana – del 5%.

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