È scontro sul Ddl appalti. "Si rischia l'impugnativa" - QdS

È scontro sul Ddl appalti. “Si rischia l’impugnativa”

Raffaella Pessina

È scontro sul Ddl appalti. “Si rischia l’impugnativa”

venerdì 16 Dicembre 2016

L’assessore Pistorio: “Alte probabilità se dovesse essere approvato così com’è”. Intanto dichiarata illegittima dalla Consula la norma 12/2011

PALERMO – Riprenderanno la prossima settimana i lavori all’Ars, incentrati sull’esame della legge sugli appalti. Il Ddl modifica la composizione degli uffici regionali per l’espletamento delle gare d’appalto pubbliche (Urega), con l’obiettivo di adeguare la materia alla normativa statale e alle direttive europee. La deputata Pd Mariella Maggio, presidente della commissione Ambiente e Territorio e relatrice del testo, ha spiegato come si fossero riscontrate divergenze tra la normativa regionale e quella nazionale. “Con questo testo – ha detto Maggio – si snellisce la procedura a partire dalla composizione delle commissioni. Viene costituito un albo che conterrà i nominativi sia interni che esterni di coloro che andranno a comporre le commissioni”.
Il Ddl prevede anche le figure di commissari supplenti non retribuiti. Sono invece disciplinati i compensi per i presidenti, per i componenti interni delle commissioni e per i componenti esterni della commissione giudicatrice, nell’ultimo caso è stato quantificato un compenso forfettario e onnicomprensivo legato all’attività di valutazione dell’offerta tecnica legata al numero dei concorrenti ammessi, con un tetto massimo. Prevista anche la separazione tra le due commissioni, quella di gara e quella giudicatrice alla quale è demandata la valutazione delle offerte, e l’abbassamento da un milione e duecentocinquantamila euro ad un milione di euro la soglia minima per l’attivazione delle commissioni, mentre viene innalzata la soglia oltre la quale la procedura di gara viene affidata all’Urega, da un milione duecentocinquantamila euro a due milioni cinquecentomila euro. Contrari i parlamentari del M5S. La componente del gruppo Angela Foti ha dichiarato in Aula che “con questa norma andrà a finire come con la riforma delle province, dovevamo portarci avanti, invece resteremo indietro”.
L’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pistorio ha mostrato perplessità perchè ha dichiarato che se la legge verrà approvata così com’è, ci sarà il rischio di una impugnativa da parte del Consiglio dei ministri. “È previsto nel Ddl che in Sicilia ci sia l’obbligo di aggiudicazione per l’offerta più vantaggiosa su una soglia di un milione e mezzo di euro e la normativa nazionale, seppur contestata da più parti e in procinto di essere cambiata, stabilisce la soglia ad un milione di euro – ha dichirato Pistorio – sarà una valutazione dell’Anac se giudicare accettabile o meno il limite da noi proposto, ma una volta approvata potrebbe essere impugnata dal governo nazionale, ove la soglia per l’obbligatorietà dell’offerta più vantaggiosa fosse in contrasto con il codice degli appalti. Non considero comunque l’impugnativa un elemento lesivo in sé – ha osservato  – si tratta solo di una dialettica costituzionale”.
Resta da vedere se il cronico assenteismo dall’Aula permetterà la prossima settimana di discutere l’articolato del disegno di legge, poiché la discussione generale si è esaurita nell’ultima seduta di mercoledì scorso e il termine degli emendamenti scade martedì prossimo a mezzogiorno. Intanto in commissione legislativa Sanità all’Ars è in discussione il Ddl sulla ‘Prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico’. Il presidente Digiacomo ha detto che “l’esigenza dell’inserimento della dipendenza patologica da gioco tra i Livelli essenziali di assistenza (Lea) aggiornati, ovvero le prestazioni e le cure erogate dal Servizio sanitario nazionale è il sintomo dell’ampia diffusione del problema”. “Mi auguro – ha concluso  – che la sostenibilità economico-finanziaria di questo importante segmento dell’assistenza sanitaria ai cittadini trovi puntuale riscontro negli obiettivi di bilancio nazionali e  la Sicilia farà la sua parte”.

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