L’immobilismo di Regione e Comuni continua a relegare l’Isola agli ultimi posti delle classifiche sulla qualità della vita. Decenni di clientelismo hanno penalizzato sviluppo, occupazione e servizi
PALERMO – Non è certo un caso. Ci sarà un motivo se, ogni volta che viene pubblicata una classifica sulla qualità della vita in Italia, le province siciliane vengono collocate agli ultimi posti. L’ultimo caso è quello del Sole 24 Ore, che proprio questa settimana ha pubblicato la graduatoria 2016 confermando il desolante trend siciliano.
Non è certo sfortuna o discriminazione, ma il risultato di una politica clientelare che negli ultimi anni ha prodotto nella nostra Isola risultati disastrosi, sacrificando gli investimenti, il conseguente sviluppo economico-infrastrutturale e, a cascata, anche l’occupazione.
Se i centri siciliani sono tra i meno vivibili del Paese, non si può che puntare il dito su chi negli ultimi decenni ha governato Regione e Comuni, producendo i pessimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
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