Scuola: il valzer dei 426 presidi - QdS

Scuola: il valzer dei 426 presidi

Elisa Latella

Scuola: il valzer dei 426 presidi

martedì 08 Dicembre 2009

Scuola. In attesa del concorso restano in sella i presidi.
Politica contro giudici. La politica aveva provato (col decreto 134, convertito nella Legge 167) a “sanare” quello che il Consiglio di giustizia amministrativa aveva deciso, ovvero annullare il concorso per 200 presidi.
Marcia indietro. Dopo sole 48 ore il dietrofront del Governo che ribadisce l’obbligo per l’amministrazione scolastica di dare esecuzione alla sentenza del Cga ripetendo l’intera procedura concorsuale.

Il decreto salva precari n° 134 del 2009, convertito nella legge 167, è l’immagine stessa della precarietà: una delle sue disposizioni è durata infatti solo 48 ore.
Stiamo parlando della discussa "sanatoria" sul concorso per dirigenti scolastici della Sicilia, abrogata con il decreto legge 170, che, approvato il 27 novembre dal Governo, è stato immediatamente pubblicato in Gazzetta ufficiale. Un record. Il provvedimento inserito in extremis nel decreto 134  aveva sollevato  subito dubbi di costituzionalità, in quanto salvava le posizioni giuridiche acquisite dai vincitori di un concorso annullato e dichiarato a chiare lettere “da rifare” nell’ultima pronuncia di ottemperanza del Consiglio di Giustizia amministrativa. La politica contro i giudici, insomma. Non poteva essere.
 
Questo il motivo della “marcia indietro” del Governo: il supremo organo di giustizia amministrativa siciliano ha dichiarato la nullità dell’intera procedura concorsuale per dirigenti scolastici, anche se i dirigenti vincitori del concorso sono già al loro secondo anno di incarico. Non è ufficiale, ma qualche fonte afferma ( ed è plausibile) che al momento della firma del provvedimento la Presidenza della Repubblica aveva manifestato forti perplessità accettando infine di sottoscrivere la legge in cambio della “promessa” che quanto prima il Governo avrebbe provveduto a correggere la norma.
L’impegno del Governo sarebbe stato verbalizzato e “formalmente comunicato con lettera del ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca: abrogare il comma 4 quinquiesdecies dell’articolo 1, al fine di ottemperare alle decisioni della magistratura amministrativa di annullamento di procedure concorsuali per dirigenti scolastici”. Promessa mantenuta perché il decreto approvato due giorni dopo recita testualmente: “è abrogato l’articolo 1, comma 4-quinquiesdecies, del  decreto-legge 25 settembre 2009, n. 134, convertito, con  modificazioni, dalla legge 24 novembre 2009, 167”. Scatta l’obbligo per  l’amministrazione scolastica di dare esecuzione alla sentenza del Cga della Sicilia ripetendo dal principio l’intera procedura concorsuale. 
Andiamo a vedere le reazioni. La Disal, associazione dei dirigenti di scuole statali e paritarie, autonome e libere considera la vicenda come un caso che compromette la credibilità delle istituzioni coinvolte. Nella nota si legge che queste ultime “dovranno assolutamente ricavare insegnamenti per nuove procedure e modalità di reclutamento rispettose degli ordinamenti, adeguate ai tempi, alle reali esigenze della scuola ed della dignità professionale delle persone".
 
Inoltre la Disal ritiene che “La continuità didattica ed il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche siano un valore da tutelare in modo primario ed assoluto, per l’interesse dei giovani e degli adulti coinvolti e per questo è vicina ai dirigenti scolastici che da anni operano in Sicilia per la tutela di questo valore”. Il segretario regionale della Cisl Sicilia alla luce delle decisioni adottate dal Cga Sicilia e delle più recenti determinazioni assunte dal Governo, richiede al direttore dell’Ufficio scolastico regionale Guido Di Stefano un urgente  incontro sulle iniziative che l’amministrazione intende assumere.” Mercoledì 2 dicembre si è svolto  presso la sede del Miur a Roma, l’incontro tra  alcuni rappresentanti del Miur e la delegazione del Coordinamento regionale dei dirigenti scolastici  e idonei del concorso del 2004, accompagnata da 200 presidi siciliani. Probabilmente i presidi continueranno a svolgere le loro funzioni fino a quando non sarà istituita una nuova procedura concorsuale. Non è mancato il  sostegno dei sindacati presenti, tra cui Snals, Anp, Cisl, Flc Cgl,Uil. è stata annunciata anche la presentazione di due emendamenti al decreto lette n. 170/2009 che prevedono, entrambi, il rifacimento della procedura concorsuale con diverse modalità.

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