Formazione, scontro tra assessore e dipendenti: ma pagano i corsisti - QdS

Formazione, scontro tra assessore e dipendenti: ma pagano i corsisti

Michele Giuliano

Formazione, scontro tra assessore e dipendenti: ma pagano i corsisti

giovedì 09 Febbraio 2017

Diverse sigle sindacali chiedono le dimissioni di Bruno Marziano: “Danni al comparto continui”. Personale licenziato chiede ascolto e reclama diritti e intanto i corsi restano al palo

PALERMO – La formazione va a rotoli, migliaia di lavoratori a casa senza lavoro e senza soldi da mesi, e l’assessore si rifiuta anche solo di parlare con chi aspetta da lui, ormai da troppo tempo, risposte e soluzioni. Questo sostengono le organizzazioni sindacali, gli Irriducibili della Formazione Professionale in Sicilia e Uslal-Formazione Professionale, che condannano il comportamento irriguardoso messo in atto dall’assessore regionale alla Pubblica Istruzione e Formazione Professionale Bruno Marziano, nei confronti di alcuni lavoratori in sciopero per rivendicare il diritto alla conservazione del posto di lavoro.
“L’assessore Marziano – si legge nel comunicato stampa – rispondendo ad una più che legittima richiesta di incontro avrebbe profferito nei confronti dei lavoratori la seguente frase: ‘ma chi c…. sono questi?’. Ci rivolgiamo a Presidente Crocetta – continuano i sindacati – per richiedere urgentemente, accertata l’esatta dinamica dei fatti, di revocare la delega di assessore a Marziano in quanto non più compatibile con l’importante incarico fino ad ora ricoperto”.
Sullo stesso episodio si è pronunciato Vincenzo Figuccia, vice capogruppo di Forza Italia all’Ars: “L’assessore alla Formazione professionale Bruno Marziano eviti la spocchia e l’arroganza quando trova davanti al suo assessorato il personale della formazione licenziato ed ancora in attesa di ricollocazione. Nei giorni scorsi l’assessore Marziano ha mostrato totale disinteresse davanti alla giusta protesta di chi ha perso il lavoro e chiede provvedimenti per rientrare nel sistema della formazione tramite gli Enti finanziati di recente. Ci sono madri e padri di famiglie che vivono nella disperazione. è grave che un esponente di governo non accetti nemmeno di rivolgere la parola a questi lavoratori”.
L’assessore ha voluto replicare con una dichiarazione sulla sua pagina facebook: “Ho il dovere di replicare e chiarire come stanno effettivamente le cose – dice attraverso un video – facendo una premessa: in questi 15 mesi di lavoro da assessore ho ricevuto centinaia e centinaia di lavoratori. Non mi sono mai rifiutato di ascoltare nessuno dei lavoratori che a me si è rivolto”. Cosa è successo? L’assessore dice di aver incontrato Figuccia e alcuni lavoratori davanti l’assessorato. “Non mi posso trovare davanti una delegazione senza sapere di quale problematica sono portatori, e ho chiesto al collega Figuccia di anticiparmi di cosa si trattasse, e dopo avrei ricevuto i lavoratori. Il collega, con un atteggiamento scorretto, ha avuto interesse a mettere in scena questa gogna mediatica”.
Figuccia, nelle sue dichiarazioni, tocca anche lo spinoso argomento Anfe, ente storico coinvolto in problemi giudiziari, venuti alla ribalta nelle ultime settimane: “I dipendenti dell’Anfe non devono pagare il conto della malagestione dell’Ente di formazione. Per questa ragione i 700 dipendenti vanno tutelati anche davanti ad una procedura di revoca dell’accreditamento da parte della Regione. Non possiamo permettere un’altra macelleria sociale nella formazione professionale dopo quelle provocate dalle pessime decisioni del governo Crocetta. Occorre un intervento straordinario che metta in sicurezza tutti i dipendenti di quegli Enti di formazione che si trovano in difficoltà sia per la malagestione che per le giuste indagini e i procedimenti avviati dalla magistratura. Il governo regionale si adoperi per dare garanzia occupazionale ai lavoratori degli enti senza penalizzarli ulteriormente”.

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