Finanziaria, il governo ritira gli emendamenti - QdS

Finanziaria, il governo ritira gli emendamenti

Raffaella Pessina

Finanziaria, il governo ritira gli emendamenti

venerdì 17 Febbraio 2017

Oggi, intanto, Rosario Crocetta presenterà il movimento #RiparteSicilia. Accolta proposta del presidente commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo

PALERMO – Colpo di spugna sul bozzone della Finanziaria che prevedeva ben 1200 emendamenti. Dopo le decisioni prese in conferenza dei capigruppo, convocata dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, si riparte da zero.
Il testo base che verrà preso in considerazione sarà quindi quello giunto agli uffici di Palazzo dei Normanni lo scorso dicembre, mentre viene congelato il maxi emendamento del governo che comprendeva 52 emendamenti che in pratica “riscrivevano” la Finanziaria. Il documento era giunto qualche settimana fa agli uffici dell’Ars e subito erano scattate le polemiche da parte soprattutto dell’opposizione.
Quando questa settimana il presidente Ardizzone si è reso conto che la mole degli emendamenti avrebbe rallentato di fatto la approvazione del documento finanziario in tempi utili per evitare il prolungamento dell’esercizio provvisorio, ha deciso di convocare la conferenza dei capigruppo e ha accolto la proposta del presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo di congelare il maxiemendamento governativo. Con esso sono stati ritirati anche gran parte degli emendamenti depositati dai deputati dei vari gruppi parlamentari. Intanto la commissione Bilancio è già al lavoro sugli emendamenti rimasti, circa 300. “L’obiettivo – ha detto il presidente Vinciullo – è di approvare la Finanziaria nell’arco di 48 ore”.
Il giorno precedente a questa decisione lo stesso Vinciullo aveva lamentato come fosse “paradossale che a impedire la trattazione della manovra fosse stato proprio il Governo, che inspiegabilmente ha tentato di ostacolare i lavori, presentando due riscritture e un migliaio di emendamenti, alcuni presentati dalla Giunta solo lunedì e che per regolamento devono essere esaminati anche nelle commissioni di merito”.
L’interesse politico resta comunque dedicato al tema delle primarie in Sicilia per la scelta dei candidati alla poltrona di presidente della Regione. Ieri si è ingenerata un po’ di confusione sulle presunte dichiarazioni del presidente Berlusconi in merito a questo argomento. In un primo tempo le agenzie hanno battuto la notizia della approvazione da parte di Berlusconi per l’accordo sulle primarie, in programma per il 23 aprile . L’accordo era stato trovato nel corso di un incontro a cui avevano partecipato Gianfranco Miccichè e Marco Falcone per Forza Italia, Saverio Romano e Toto Cordaro per il Pid, Raffaele Stancanelli e Giusy Savarino per il movimento ‘Diventerà Bellissima’, Ester Bonafede per l’Udc, Alessandro Pagano per ‘Noi con Salvini’ e Rino Pisctiello per Mns. Con un  secondo lancio del primo pomeriggio è giunta invece la smentita da parte della segreteria di Berlusconi: “Qualsiasi dichiarazione o affermazione attribuita al presidente in merito alle elezioni siciliane è destituita di ogni fondamento”. A ruota il comunicato del commissario di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè: “Nessun ok da parte di Silvio Berlusconi sulle primarie in Sicilia. Ho spiegato ai vertici del partito la necessità di andare avanti su questa strada per non spaccare il centrodestra nell’Isola, e per potere quindi vincere le elezioni regionali. Faremo di tutto per trovare un candidato condiviso prima del 23 aprile, data decisa per le primarie”.
Intanto questo pomeriggio il presidente della Regione Rosario Crocetta presenterà il primo circolo di #RiparteSicilia, in via Mariano Stabile 171 a Palermo. “Il movimento non vuole essere un altro partito – ha detto Crocetta – ma qualcosa che parte dal basso con un concetto di democrazia fortemente partecipata e decentrata”. Ieri a Palazzo dei Normanni si è riunito il direttivo della segreteria regionale del Psi-Pse, che ha espresso un giudizio fortemente negativo e critico sull’operato del governo regionale guidato da Rosario Crocetta”. Tra i motivi individuati vi sono le vicende legate alla formazione professionale, la mancata stabilizzazione dei precari che da circa 25 anni sono impegnati negli locali siciliani e che attendono di essere stabilizzati definitivamente, la scelta del porto di Catania come sede dell’Autorità del sistema portuale della Sicilia orientale invece che del porto di Augusta.
 
Alla riunione era presente il presidente nazionale del partito, Carlo Vizzini, il vice presidente vicario dell’Assemblea regionale sicilianam, Antonio Venturino, il presidente del gruppo Psi-Pse all’Ars, Giovanni Di Giacinto e il deputato questore, Nino Oddo. Nel corso dell’incontro, è stata discussa l’opportunità di un ritorno all’elezione diretta per l’elezione dei rappresentanti dei Liberi Consorzi e della Città metropolitane, ma è stata anche riconfermata l’intesa con Sicilia Futura in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Ribadita dai socialisti siciliani la necessità delle primarie di coalizione per designare il candidato Presidente della Regione del centrosinistra per le prossime elezioni regionali, per le quali il Psi-Pse dell’Isola sta pensando ad esprimere una candidatura di area socialista.

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