Efficientamento energetico, le sfide per la Pubblica amministrazione siciliana - QdS

Efficientamento energetico, le sfide per la Pubblica amministrazione siciliana

redazione

Efficientamento energetico, le sfide per la Pubblica amministrazione siciliana

martedì 21 Febbraio 2017

A Palermo incontro promosso dall’assessore Lo Bello e da Sicilesco sulle criticità che hanno rallentato le politiche innovative. Ingenti le risorse destinate all’Isola: 4,5 mld dal Po Fesr 2014-2020 e 820 mln dal Fondo sociale

PALERMO – “Una sfida che occorre vincere e per la quale serve l’impegno di tutti”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive, Mariella Lo Bello, ha esordito nel presentare i lavori del convegno “L’efficientamento energetico delle infrastrutture energetiche della Pubblica Amministrazione siciliana – Il ruolo Strategico delle E.S.Co. (Energy Service Company)” organizzato dal suo assessorato con il supporto dell’associazione di categoria SicilEsco. Una giornata di lavoro intenso che ha puntato i riflettori sulle risorse che di qui a breve saranno a disposizione della Regione e, dunque, delle imprese e dei territori, e sui bandi che dovranno essere redatti secondo precisi criteri che li possano rendere tempestivi ma soprattutto utili. Oltre che sulle criticità del passato che hanno rallentato lo sviluppo di politiche energetiche innovative, rappresentando una vera occasione persa.
“Il nostro compito è quello di trasformare i limiti dell’energia e delle poche risorse economiche, in un’opportunità di crescita – ha detto la Lo Bello – e in questo Sicilesco è fondamentale, perché costituisce un ponte tra la Pubblica amministrazione, le imprese e i territori. Noi siamo pronti a partire con la programmazione; se la Corte dei Conti approverà le nostre schede, potremo contare su alcune importanti risorse”. Sono ingenti le somme a disposizione della Sicilia: 4,5 miliardi del PO FESR 2014-2020, organizzato in 11 obiettivi tematici di cui due coordinati dall’assessorato alle Attività produttive: ricerca e innovazione e competività delle imprese. E ancora, 820 milioni del Fondo sociale, 117 milioni per la Pesca e 2,1 miliardi per l’agricoltura. “Queste sono le risorse pronte a partire – ha aggiunto l’assessore – e queste sono le opportunità che le imprese devono avere. Vogliamo fare in modo, questa volta, che queste somme siano al servizio della Sicilia e dei siciliani e non semplicemente al servizio di chi le ha utilizzate non per cambiare volto a questa terra, offrendo opportunità e occasioni, ma facendo altro. Bisogna guardare avanti e Siciliesco è un’occasione straordinaria, per fare in modo che tutto questo possa essere tradotto in realtà e che si ragioni in termini di comunità. In passato, pensando di poter fare tutto da soli, non si è ottenuto nulla”.
Una necessità di tutti, dunque, quella di modificare la cultura energetica, a livello di imprese ma soprattutto di pubblica amministrazione, e di non disperdere risorse fondamentali per poter cambiare la realtà esistente attraverso un’opportunità unica, a vantaggio dell’ambiente, dell’economia e dell’occupazione. “I sindaci saranno felici quando verranno realizzati questi interventi – ha affermato Marco Anfuso, presidente Sicilesco –  per quello che significa in termini di risparmio energetico, di occupazione generata e delle grandi prospettive di crescita per cui occorre il partnerariato pubblico – privato, sia in termini di progettazione che di impegno economico”. Come ha confermato il professor Alberto Pezzini, responsabile del Patto dei sindaci per la Regione siciliana. “Siamo di fronte a un imperativo categorico – ha evidenziato: non possiamo più ottenere energia da fonti fossili. Questo è un dato stabilito. E quanto prima si entrerà nell’ottica di questo cambiamento culturale obbligatorio, quanto prima cresceremo come Sicilia e come Italia. Per questo, è importante il fatto che ci sia un’associazione ad hoc come Sicilesco che gestisca questo cambiamento”.
 

 
Indispensabile il contributo dei privati
 
Per cui pubblico e privato devono necessariamente fare squadra, e non solo per quanto riguarda l’aspetto economico e finanziario. Competenze, tecnologia, innovazione, interesse concreto: il ruolo dei privati è dunque fondamentale per compiere questa “rivoluzione culturale”, che la Sicilia è costretta ad affrontare al meglio per colmare i ritardi con cui si presenta all’appuntamento.  “Dobbiamo fare della nostra terra un luogo competitivo, in grado di utilizzare con intelligenza le risorse disponibili, che possano venire dalle amministrazioni pubbliche o dai privati – ha evidenziato Gianluca Cosanzo, vicepresidente Sicilesco. L’efficienza energetica significa poter dare gli stessi servizi e utilizzando meno energia. Se per risparmiare si spengono le luci, non ho efficientato – ha aggiunto Costanzo, che si è soffermato sul rischio finanziario assunto dalle imprese, e sulla necessità, quindi, che le strategie siano condivise sin dall’inizio.

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