Ricerca, bocciati gli Atenei siciliani - QdS

Ricerca, bocciati gli Atenei siciliani

Giuseppe Di Martino

Ricerca, bocciati gli Atenei siciliani

martedì 14 Marzo 2017

E' quanto emerge dal II° Rapporto Anvur: Università del Sud in lieve miglioramento, ma la Sicilia resta in fondo alla classifica. A livello nazionale sono Padova e Bologna a ricoprire le posizioni migliori. L’Italia è inoltre in controtendenza rispetto a Ue e Stati Uniti, dove la quota di produttività scientifica sta diminuendo e cedendo il passo alla Cina

ROMA – La ricerca scientifica dell’Università italiana migliora, specie se confrontata a livello internazionale. Positivi l’impatto della ricerca sulla comunità di riferimento e il contributo dei ricercatori italiani. A rivelarlo è il II° Rapporto sulla Valutazione della qualità della ricerca (Vqr) realizzato dall’Anvur (Agenzia nazionale della valutazione del sistema universitario e della ricerca), in cui sono state analizzate le produzioni scientifiche delle Università italiane, di 12 enti pubblici di ricerca vigilati dal ministero e di 26 enti che si sono sottoposti volontariamente alla valutazione, nel periodo d’analisi 2011-2014.
La posta in gioco è di circa 1,4 miliardi di euro, distribuiti su base premiale a seconda dei risultati della ricerca. A tal proposito, anche quest’anno, come nella precedente edizione, non sono mancate le contestazioni. Roars, sito specializzato in ambito di ricerca accademica, ha contestato all’Anvur il peso del costo dell’operazione – ritenuta parecchio costosa – e inoltre ne ha messo in dubbio i criteri di scientificità, che non prendono in considerazione altri fattori importanti per il giudizio della qualità, come ad esempio la valutazione della didattica.
Ad ogni modo, sono gli Atenei di Padova e Bologna a conquistare le posizioni migliori a livello nazionale (assenti o quasi le Università siciliane). Quello della città veneta è tra i migliori in undici aree su sedici prese in considerazione, mentre quello bolognese è eccellente in dieci e Torino in nove.
In ambito economico, in testa alla classifica della ricerca si attesta la Bocconi di Milano, mentre in ambito matematico, la migliore Università è Pisa, il cui Ateneo è al top tra quelli più grandi (per numero di iscritti), mentre la Scuola Normale – che fa capo sempre a Pisa – guida la classifica dei piccoli Atenei.
In controtendenza rispetto ai risultati generali, che vedono gli Atenei del Sud in lieve miglioramento, ma che non riescono a colmare il gap con quelli del Nord, spicca il risultato della Federico II di Napoli che ha superato in classifica – per ingegneria civile – i due Politecnici di Torino e Milano.
Dai risultati della ricerca emerge che la produzione scientifica italiana è in controtendenza soprattutto rispetto a quanto accade a livello internazionale. In Italia infatti, nel periodo considerato, è migliorata sensibilmente la qualità della ricerca (il contributo alla produzione scientifica mondiale è aumentato dal 3,5 per cento al 3,9 per cento), mentre la produttività di Unione Europea e Stati Uniti è in calo e sta cedendo il passo alla Cina.
 A livello europeo, l’Italia è preceduta da Regno Unito (6,9 per cento), Germania (6,0 per cento) e Francia (4,2 per cento).
“Tra il 2011 e il 2014 la ricerca universitaria italiana è migliorata, osserviamo un quadro generale sostanzialmente positivo, il che è coerente col dato aggregato per ateneo che mostra una riduzione media dello svantaggio delle Università del meridione”. Ha dichiarato Andrea Graziosi, presidente Anvur durante la presentazione della Valutazione della qualità della ricerca (Vqr) 2011-2014. “Possiamo affermare che in questi anni i ricercatori italiani hanno saputo pubblicare di più e con migliore qualità – ha continuato Graziosi – poiché le pubblicazioni hanno buone performance di citazione nelle rispettive comunità. Inoltre, nonostante le perduranti criticità imputabili alla scarsità di risorse disponibili, è stata mantenuta una buona produttività media”.
Gli Atenei del Sud, salvo qualche eccezione, rimangono però in fondo alla classifica.
Praticamente assenti le Università siciliane, salvo la Kore di Enna, che si piazza al primo posto tra gli Atenei di piccole dimensioni in ambito delle scienze fisiche, con 6 produzioni scientifiche e un + 29 per cento rispetto alla media nazionale, e l’Università di Palermo, al terzo posto tra gli Atenei di medie dimensioni nel campo dell’ingegneria civile (98 produzioni scientifiche e + 2 per cento sulla media nazionale).

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