Raccolta vetro, la Sicilia ultima - QdS

Raccolta vetro, la Sicilia ultima

Rosario Battiato

Raccolta vetro, la Sicilia ultima

mercoledì 22 Marzo 2017

Coreve ha stanziato 3 mln per il Sud. Il presidente Franco Grisan: “Con una crescita del 30%, oltre 2 mln all’Isola”. Intanto l’Ue incalza con obiettivi sempre più ambiziosi per l’economia circolare

PALERMO – Un progetto per incentivare la raccolta del vetro che in Sicilia è tra le più basse d’Italia. Il Coreve (Consorzio recupero vetro) ha lanciato la scorsa settimana il “Piano straordinario incentivazione Sud” che stanzia fino a 3 milioni di euro di incentivi in rapporto alla crescita della raccolta nelle regioni meridionali. Per l’Isola può essere la grande occasione per ottenere benefici che, in caso di crescita del 30%, potrebbero arrivare fino a 2 milioni e 250mila euro.
Le risorse sono messe a disposizione per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. “Per favorire lo spirito di squadra – si legge nella nota di presentazione – il meccanismo prevede che l’obiettivo da perseguire sia a livello regionale e che saranno premiati tutti gli operatori convenzionati che avranno concorso a raggiungerlo”.
Il target minimo per raggiungere gli incentivi è il 10% delle tonnellate raccolte in convenzione rispetto al 2016. L’incentivo crescerà proporzionalmente sulla base dell’aumento delle quantità fino al 30%. Il contributo per l’incremento medio delle quantità convenzionate raccolte e avviate a riciclo nelle Regioni verrà riconosciuto ai singoli convenzionati (comuni o gestore concessionario del servizio di raccolta differenziata) come extra rispetto al corrispettivo spettante sulla base dell’Accordo quadro Anci-Conai.
L’Isola parte da una base davvero minima. “Nel 2016 la Sicilia è stata la Regione più in ritardo nel Paese con 7,6 kg per abitante di raccolta – ha spiegato al QdS Franco Grisan, presidente del Consorzio –, mentre nel 2015 a livello nazionale si era già a 30 kg”.
Il tasso di sviluppo isolano è stato comunque del 10,2% e, se confermato anche nella prossima rilevazione, potrebbe attivare risorse aggiuntive per circa 660mila euro. Ovviamente al beneficio economico immediato andrebbero poi aggiunte le risorse risparmiate dal conferimento in discarica. Ma bisogna puntare ancora più in alto.
“Se la Sicilia riuscisse ad arrivare all’aumento del 30% – ha proseguito Grisan – il beneficio complessivo arriverebbe a 2 milione e 250mila euro”. Un salto in avanti sostanzioso in termini di corrispettivi, ma non solo. “Gli incentivi servono per dare una sprinta verso la giusta direzione – ha proseguito il presidente –, questa non è la prima iniziativa siciliana, in collaborazione con Anci abbiamo organizzato quattro incontri nel 2016 per offrire il nostro know how e per fornire tutti i dettagli delle opportunità dell’accordo Anci-Conai”.
Una necessità di crescita che non vale soltanto per il Mezzogiorno, ma per l’Italia intera. “La comunità europea sta preparando nuove direttive dei rifiuti con obiettivi sempre più ambiziosi – ha precisato Grisan – e senza la Sicilia e il Sud non si riusciranno a raggiungere quei livelli”.
Proprio la scorsa settimana, infatti, il Parlamento europeo ha adottato un progetto legislativo che innalza la quota di rifiuti da riciclare a livello comunitario (fino al 70% entro il 2030) e riduce la quota di smaltimento in discarica (5%).
Il progetto dovrà ancora essere discusso con il Consiglio Ue, ma la tendenza comunitaria è orientata a spostare sempre più in alto il livello della gestione e la Sicilia non può perdersi nelle retrovie.

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