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Palermo – Elezioni, Ferrandelli non teme il M5s: “La sfida è con Leoluca Orlando”

Gaspare Ingargiola

Palermo – Elezioni, Ferrandelli non teme il M5s: “La sfida è con Leoluca Orlando”

martedì 04 Aprile 2017

Il leader dei Coraggiosi, forte dell’appoggio di FI, ha presentato la nuova lista “Palermo al centro”. Il pentastellato Forello ribatte e accusa gli avversari: “Osceno il valzer delle alleanze”

PALERMO – “La proposta politica dei 5 Stelle la rispetto ma so che non è preponderante all’interno della città. La partita è con Orlando, la città si è polarizzata”. Così “sentenziava” Fabrizio Ferrandelli qualche giorno fa presentando la sua quarta lista, “Palermo al centro”, in vista delle amministrative dell’11 giugno.
Il leader dei Coraggiosi non vede nel M5S una terza forza in grado di impensierire la sua candidatura e quella del sindaco uscente Leoluca Orlando: “C’è chi vuole votare per rompere e spaccare tutto – ha detto -. Io li rispetto, ma non si può solo rompere, bisogna anche costruire”.
L’ex deputato regionale si fa forte della rinnovata alleanza con Forza Italia, messa in salvo, grazie alla decisiva intercessione dell’ex governatore Totò Cuffaro, dagli scricchiolii per la vexata quaestio del simbolo. Certo, la fuga in avanti del partito di Silvio Berlusconi, che ha iniziato a riempire la città con i manifesti dei candidati e il logo azzurro, non gli è piaciuta, ma le polemiche sono alle spalle: “Mai posto veti sul simbolo. Io non ho dogmi. La politica non è più quella di un tempo, le ideologie sono finite, conta il programma”. E riconosce a Cuffaro il merito di averlo persuaso a essere meno intransigente: “Non posso negare che mi abbia detto che le identità non vanno mortificate ma vanno ben distinte e che le forze politiche non devono rinunciare alla propria storia. Mi è sembrato un ragionamento convincente”. Sulla gestione degli stemmi di partito Ferrandelli ha attaccato i suoi vecchi compagni dem: “In queste ore abbiamo ritenuto corretto non mortificare in un gioco dell’ipocrisia le identità che concorreranno a questo progetto. Il Pd”, invece, è “ipocrita”, perché “camuffa le bandiere e per candidarsi con uomini di Alfano nasconde la propria identità (si riferisce alla lista a sostegno di Orlando ‘Democratici e Popolari’, ndr). Hanno fatto una scelta di convenienza”.
Chi da sempre si professa lontanissimo dal sistema dei partiti, anzi, lo osteggia proprio, è il M5S. Certo anche la campagna elettorale dei pentastellati è stata a dir poco travagliata: lo scandalo firme false, lo stesso candidato sindaco Ugo Forello prima indagato e poi archiviato, il deputato nazionale Riccardo Nuti, coinvolto nell’inchiesta, che a suo tempo ha bocciato senza appello la scelta del co-fondatore di AddioPizzo: “In questa tornata non c’è il Movimento cinque stelle – aveva detto -. Inutile far finta di nulla. Come possiamo appoggiare persone che il M5S ha attaccato in Commissione Antimafia nel 2014?”.
 
In un recente video su Facebook, intanto, Forello si è scagliato contro gli avversari per “l’osceno valzer delle alleanze”. “Leoluca Orlando ha fatto un accordo con tutti i partiti che vanno dal centrodestra al centrosinistra, anzi alla sinistra estrema, raccogliendo personaggi come Alfano, Vizzini, Cardinale, per passare a Renzi e finire, appunto, alla Sinistra Comune. È una accozzaglia di personaggi che nulla hanno a che vedere l’uno con l’altro, ma che stanno insieme solo per raccogliere più voti. E dall’altra parte abbiamo un altro personaggio, Fabrizio Ferrandelli, che si è candidato cinque anni fa con il Pd proprio come sindaco di Palermo, e oggi si presenta con il centrodestra, appoggiato addirittura da Totò Cuffaro, quello che è stato l’ex presidente della Regione Siciliana e sulle cui spalle pesa una condanna definitiva per favoreggiamento a Cosa Nostra, che vede proprio in Ferrandelli il suo pupillo”.
Ma cosa c’è nel programma dei grillini? Trasparenza sui conti del Comune, innanzitutto, facendo ordine su debiti fuori bilancio, residui attivi, rilievi della Corte dei Conti e crisi di liquidità. Giustizia sociale, istituendo il reddito di solidarietà e un regolamento sul baratto amministrativo e contrastando l’emergenza abitativa. Si punterà inoltre su decentramento amministrativo, la democrazia diretta, un regolamento su beni comuni urbani, movida e maestranze culturali.
Novità sul fronte della destra più radicale. Il candidato civico Ismaele La Vardera, infatti, ha fatto il “salto”, dando un colore decisamente più politico alla sua lista: nei giorni scorsi  è volato a Roma per ricevere il sostegno della Lega Nord e di Fratelli d’Italia. La Vardera ha postato su Facebook un video dei due incontri con Matteo Salvini e Giorgia Meloni: “Sono contento di aver raggiunto un accordo che di certo non snatura la mia natura – ha spiegato – e che anzi avvalora un progetto che nasce come civico e che ha sempre visto di buon occhio l’apertura ai partiti. Io non mi nascondo dietro a simboli farlocchi”.

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