Ars, molte chiacchiere e zero riforme - QdS

Ars, molte chiacchiere e zero riforme

Raffaella Pessina

Ars, molte chiacchiere e zero riforme

venerdì 14 Aprile 2017

Rinnovo contratti dei dipendenti regionali: Ardizzone incontra i sindacati. Marco Forzese nominato capogruppo Centristi per la Sicilia

PALERMO – Rinviati i lavori su Finanziaria e Bilancio a Palazzo dei Normanni, il Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha incontrato i rappresentanti del sindacato Uil Fpl Sicilia per discutere delle problematiche dei dipendenti regionali. I rappresentanti Luca Crimi e Alessandra Di Liberto hanno chiesto di dare priorità alla trattativa per il rinnovo dei contratti dei dipendenti regionali subito dopo la approvazione della Finanziaria. Inoltre, i sindacalisti hanno chiesto e ottenuto dal presidente Ardizzone che “l’articolo 23 che avrebbe creato forti disparità tra i dirigenti regionali non verrà portato in Aula. “Il testo dell’articolo avrebbe blindato il diritto alla carriera solo a 490 super dirigenti su 1.371 senza tenere conto del merito e della professionalità”. E hanno aggiunto: “Il presidente Ardizzone si è impegnato ad aprire un tavolo di confronto per un apposito disegno di legge che tuteli tutti i lavoratori, dipendenti del comparto e dirigenti, anche attraverso percorsi di riqualificazione che consentano un migliore utilizzo del personale. Chiediamo, infine, avendo avuto conferma della disponibilità economica, di aprire la trattativa per il rinnovo dei contratti dei dipendenti regionali subito dopo l’approvazione della Finanziaria”.

Il sindacato Fabi invece è intervenuto sulla vicenda che coinvolge la partecipata regionale Riscossione Sicilia
. Il coordinatore, Carmelo Raffa, chiede che non si dia priorità al mantenimento di “poltrone da difendere ad ogni costo magari facendoli pagare ai lavoratori interessati e alla comunità siciliana”. Raffa  auspica “il superamento della specificità isolana e il passaggio della gestione e del personale al costituendo soggetto unico nazionale. Basta con le recite a soggetto sulla pelle di coloro che quotidianamente fanno il proprio dovere e a tal proposito diciamo che si metta la parola fine alle criminalizzazioni di cui sono stati oggetto fino a oggi i lavoratori”. Sarà l’Assemblea regionale siciliana che si dovrà pronunciare su quale possa essere il soggetto atto a gestire la riscossione dei tributi in Sicilia. “L’Ars – conclude Raffa – dovrà pronunciarsi attraverso un voto che dovrebbe essere coerente con l’ultima deliberazione adottata dalla commissione Bilancio”.
 
Di ennesima occasione sprecata parla invece il Movimento cinquestelle all’Ars, in riferimento al documento approvato in commissione Bilancio sulla Finanziaria regionale. “Il solito mercato della vacche, con le immancabili nottate per produrre alla fine una manovra da bocciare senza appello – è quanto si legge in un comunicato del Movimento. “Crocetta – dicono i deputati Sergio Tancredi e Giancarlo Cancelleri, che hanno seguito i lavori della Commissione Bilancio – ha perso l’ultimo autobus per cercare di attenuare il pessimo ricordo di sé, che inevitabilmente lascerà nei siciliani. Come al solito non c’è nulla per le imprese, per i giovani, per lo sviluppo. Solo toppe e marchette, maturate in un contesto che non ha nulla da invidiare ad un suk arabo. E con alcune porcate di rilievo (alcune di queste finite nel disegno di legge collegato) che non possono passare sotto silenzio”. 
 
Il comunicato prosegue facendo riferimento all’ipotesi di cancellare per sempre Riscossione Sicilia: “Ci riferiamo alla questione della soppressione di Riscossione Sicilia, voluta più per una vendetta personale che altro, e alla promozione in massa di centinaia di dirigenti da far transitare dalla terza fascia alla seconda ed alla prima. Operazione, tra l’altro. fatta con criteri discriminatori e per nulla democratici, che rischiano di creare una profonda spaccatura all’interno del comparto”. Sempre su questo tema molto critica la posizione de M5S sulla norma che aprirebbe le porte della Regione ad oltre un centinaio di dirigenti esterni. “È assurdo – aggiungono i due deputati – che con un esercito di dirigenti a disposizione, che non ha eguali in Italia, si cerchi di assumerne altri”.
 
Marco Forzese, infine, è stato nominato nuovo capogruppo dei Centristi per la Sicilia all’Ars, dopo una riunione a Palazzo dei Normanni tra tutti i deputati siciliani del partito. Forzese prende il posto del dimissionario Mimmo Turano. Il neo capogruppo che, riprendendo i temi del coordinatore nazionale del movimento, Gianpiero D’Alia,  propone le primarie tra i partiti che si rispecchiano nell’area moderata anche in Sicilia.
 
“È nostra idea – ha detto Forzese – coinvolgere quanto più possibile i siciliani sulla scelta del governatore e sul programma per la prossima legislatura”. “Oggi più che mai – ha aggiunto -l’alternativa politica è solo nelle forze moderate che vogliono portare avanti proposte serie ed efficaci per il futuro del Paese e della nostra regione, rappresentando la risposta concreta ai populisti e agli estremisti che si affidano a teorie economiche impraticabili; fantasiose e qualunquistiche idee per il governo dell’Italia e dell’Isola e animano irresponsabilmente odio e intolleranza sociale”.

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