TaoFilmfest: dopo lo stop del Tar ecco l'opzione rinvio a settembre - QdS

TaoFilmfest: dopo lo stop del Tar ecco l’opzione rinvio a settembre

Massimo Mobilia

TaoFilmfest: dopo lo stop del Tar ecco l’opzione rinvio a settembre

mercoledì 19 Aprile 2017

A Videobank, la società aggiudicatrice, è stata contestata la mancanza di esperienza biennale. Si valuta la soluzione in house, ma si fa avanti sempre più l’ipotesi slittamento

TAORMINA (ME) – Sarà un’impresa molto difficile, se non impossibile, vedere alzarsi il sipario della 63esima edizione del Festival del Cinema di Taormina. Quanto già anticipato dal QdS lo scorso 22 marzo dopo le dimissioni del direttore artistico Felice Laudadio, ha trovato ulteriore conferma nella sentenza del Tar di Catania pubblicata il 10 aprile, che ha annullato il bando di gara per l’organizzazione dell’evento, a poco meno di due mesi dal 9 giugno, data prevista per l’inizio della Rassegna.

I giudici amministrativi hanno infatti accolto sia il ricorso che aveva presentato la concorrente esclusa, Agnus Dei, che aveva curato le ultime cinque edizioni,
sia quello incidentale presentato dall’aggiudicataria Videobank, la società catanese di broadcasting. La compagine romana di Tiziana Rocca, aveva contestato l’aggiudicazione del bando di servizi indetto da TaorminaArte in quanto riteneva di aver raggiunto il punteggio più alto tra i competitors dal punti di vista del progetto culturale.
In realtà il Tribunale etneo ha contestato ad Agnus Dei di non aver indicato chiaramente il corrispettivo economico spettante a TaoArte, come richiesto dal bando, nonostante un articolato piano economico dove era presente solo una generica assegnazione, in percentuale del 10% sugli incassi delle proiezioni, senza includere attività di promozione del marchio. A differenza inoltre, di quanto comunicato in precedenza a TaoArte per un riconoscimento di 30mila alla segreteria organizzativa. Legittima dunque l’esclusione. D’altro canto però, a Videobank è stata contestata la mancanza del requisito di esperienza biennale nell’organizzazione di eventi di portata simile al Taormina FilmFest – nonostante la stessa società abbia da 15 anni collaborato alla parte tecnica.
Questi due elementi hanno portato il collegio giudicante (composto dal presidente Giancarlo Pennetti, da Daniele Burzichelli e da Francesco Bruno) a sentenziare “l’obbligo per la stazione appaltante di rinnovare la procedura, in ragione dell’esclusione delle due sole offerte valide sotto il profilo tecnico”.
Tutto da rifare quindi, in tempi strettissimi. Nessuna dichiarazione ufficiale dal Comune di Taormina né dai vertici di TaoArte, ma i rumors di questi giorni vedono gli addetti ai lavori considerevolmente preoccupati su un’organizzazione in extremis dell’evento. Si valuta la soluzione in house, ma l’esito più plausibile potrebbe essere quello di far slittare il FilmFestival, magari a settembre. Necessario in ogni caso il massimo sforzo politico del Comune col sindaco, Eligio Giardina, della Città Metropolitana di Messina e della Regione Siciliana. L’imminente G7 di maggio sta però concentrando tutte le attenzioni.
Impossibile ormai arrivare anche ad un accordo bonario tra Agnus Dei e Videobank. Alla mano tesa di Tiziana Rocca, i vertici di Videobank hanno già puntualizzato che “non si farà nessun accordo”, mostrando coerenza con chi sino a ieri li aveva accusati di concorrenza sleale e cercato l’annullamento del bando. A tal proposito, il general manager Lino Chiechio si è voluto rivolgere direttamente ai taorminesi con una lettera aperta per dichiarare “profondo dispiacere” sulla vicenda, ribadire che Videobank rimane l’unica azienda a soddisfare i requisiti richiesti dal bando e sottolineare che “una presa di posizione di TaoArte tarda ad arrivare”. Chiechio ha voluto rivolgere infine, un ringraziamento speciale ai dipendenti taorminesi “che lavorano in grandi difficoltà e senza stipendio da oltre un anno”. 

Con un debito da 4 milioni e mezzo di euro e pochissimi eventi confermati nell’estate del Teatro Antico, la neonata Fondazione TaorminaArte
assiste così all’agonia della rassegna più importante, quella cinematografica. Appartengono ormai al passato remoto le gloriose serate della dolce vita, e chissà cosa direbbero dell’attuale situazione personaggi del calibro di Elizabeth Taylor, Marlon Brando, Audrey Hepburn o Gregory Peck, che a Taormina erano di casa prima ancora che a Venezia o a Cannes.

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