Imprese straniere, una crescita lunga 5 anni - QdS

Imprese straniere, una crescita lunga 5 anni

Adriano Agatino Zuccaro

Imprese straniere, una crescita lunga 5 anni

mercoledì 17 Maggio 2017

Inps: nel 2011-15 +21,6% di aziende registrate in Sicilia. Contemporaneamente scende il tasso di occupazione degli stranieri. IV Rapporto Migrazioni in Sicilia 2016: al 1° gennaio 2016 i residenti non italiani erano 183.192, il 3,6% della popolazione regionale, in aumento del 5,2% rispetto all’anno precedente

PALERMO – Le imprese straniere registrate in Sicilia sono state 27.766 nel 2015, con un incremento nel quinquennio del 21,6%. L’Inps conta quasi 70 mila iscritti, tra lavoratori extracomunitari e dei paesi dell’Europa dell’Est. Il 38% è dipendente nel settore dell’agricoltura e della pesca, mentre quasi il 30% è impiegato come domestico. Nonostante la maggiore “flessibilità” ad accettare lavori sottodimensionati, i cittadini stranieri hanno subìto in maniera più intensa degli italiani l’impatto della crisi economica: dal 2011 il tasso di occupazione degli stranieri del Mezzogiorno è sceso di 4 punti percentuali (era al 53,2% nel 2016) a fronte di un calo di 0,5 punti per gli italiani (42,9% nel 2016).
I dati sono contenuti nel “IV Rapporto Migrazioni in Sicilia 2016”, realizzato dall’Osservatorio migrazioni dell’Istituto di formazione politica Pedro Arrupe. Il rapporto è stato presentato il 21 aprile; l’iniziativa era prevista nell’ambito delle manifestazioni “Unipa 2017, Palermo Città Universitaria”. Nello studio presenti dati inerenti la popolazione, il lavoro, la salute, la sezione “Media, cittadinanza e partecipazione” e l’accoglienza. Per ciò che attiene la prima sezione, secondo lo studio, al 1° gennaio 2016 gli stranieri residenti in Sicilia sono 183.192, il 3,6% della popolazione regionale.
 
Si conferma la contrazione dei ritmi di crescita dei cittadini stranieri nel corso degli ultimi anni. L’aumento rispetto all’anno precedente è del 5,2% (+ 9mila unità), si legge nel rapporto. Diversamente dal dato nazionale dove la componente femminile rappresenta il 52,6% del totale, in Sicilia gli uomini costituiscono il 51,1% della popolazione straniera. Interessante il dato sulla natalità: “Se a livello nazionale continua a ridursi il contributo positivo alla natalità generato dalle collettività straniere, i nuovi nati in Sicilia da genitori entrambi stranieri passano dai 2.161 del 2014 ai 2.229 del 2015, con un’incidenza sul totale dei nuovi nati del 5,2%”.
I dati sull’istruzione certificano che nell’a.s. 2014/2015 vi è stato un incremento a livello regionale del numero di alunni stranieri. Dai 21.398, nell’a.s 2011/2012, si è passati ai 24.387 nell’a.s. 2014/2015. Dei 24.387 alunni stranieri, il 39,2% è costituito da alunni stranieri nati in Italia. Nel 2014/2015, inoltre, c’è stato un incremento nel numero di alunni con cittadinanza non italiana (cni), entrati per la prima volta nel sistema scolastico, passando da 1.975 nel 2013/2014, a 2.384 nel 2014/2015.
Un focus ha interessato le rimesse. In linea con il trend nazionale sembra essersi stabilizzato l’invio di rimesse dalla Sicilia. Nel 2015, infatti, gli stranieri che vivono in Sicilia hanno inviato all’estero 190,7 milioni di euro (-3,9% rispetto al 2014), si legge nel rapporto. In base ai dati Banca d’Italia, il paese che ha beneficiato maggiormente di rimesse dalla Sicilia è la Romania dove, nel 2015, sono arrivati 60 milioni di euro, seguiti dal Bangladesh, dalla Repubblica Popolare cinese e dallo Sri Lanka. L’analisi del valore pro-capite delle rimesse (1.176 euro nel corso del 2015) vede al primo posto per invio di rimesse i cittadini bengalesi (2.868 euro), seguiti dai cinesi (oltre 2.600 euro pro-capite) e dai filippini (1.270 euro). Valori pro-capite considerevolmente sotto la media nazionale si registrano per tunisini e marocchini, e anche per albanesi, polacchi e ghanesi.

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