L'Ue grazia l'Italia su conti e "squilibri" - QdS

L’Ue grazia l’Italia su conti e “squilibri”

redazione

L’Ue grazia l’Italia su conti e “squilibri”

martedì 23 Maggio 2017

Manovra bis, la Commissione europea: “No a procedure di infrazione”

BRUXELLES –  La Commissione europea ha deciso di non aprire procedure di infrazione a carico dell’Italia, né per quanto riguarda il bilancio 2017, a seguito delle misure di correzione raccomandate ed adottate, né per quanto riguarda gli squilibri macroeconomici eccessivi. Lo prevede il “pacchetto di primavera”, di raccomandazioni e pareri presentato ieri  dall’esecutivo comunitario.
“Il pacchetto – si legge – fa seguito al pacchetto d’inverno del semestre europeo di febbraio e tiene conto delle conclusioni in esso contenute, anche per quanto concerne la procedura per gli squilibri macroeconomici. Riguardo a Cipro, all’Italia e al Portogallo, che presentavano squilibri macroeconomici eccessivi, la Commissione ha concluso che non vi sono dati analitici che giustifichino il passaggio alla fase successiva della procedura, a condizione che i tre paesi attuino pienamente le riforme indicate nelle rispettive raccomandazioni specifiche per paese”.
Quanto all’attuale dinamica dei conti pubblici della Penisola, “la Commissione conferma che sono state adottate le ulteriori misure di bilancio richieste per il 2017, e che pertanto in questa fase non sono ritenuti necessari interventi supplementari per garantire la conformità con il criterio del debito”.
Nel rapporto si legge che l’Italia ha un programma di riforme “sufficientemente ambizioso”, secondo la Commissione europea, e “appropriate” alle sfide da superare, anche se “la credibilità” di questo piano dipenderà “dall’effettiva attuazione”.
“Il programma 2017 di riforme dell’Italia prevede impegni di breve e medio termine, in continuità con i precedenti programmi. Le misure da prendere entro metà anno includono le regole sulla concorrenza, la riforma del processo penale e la legge contro la povertà. Sono anche previste norme sulla contrattazione salariale a livello aziendale e privatizzazioni. Sul medio termine – si legge – il programma guarda in particolare a conti pubblici, tassazione, mercato del lavoro, sistema bancario, Pa, giustizia e investimenti”.
Le raccomandazioni specifiche per paese relative all’Italia, pubblicate ieri a Bruxelles, riguardano 11 aree di politica economica, in cui sono richiesti ulteriori sforzi da parte del governo.
Le aree di politica economica indicate nella Raccomandazioni specifiche per l’Italia in cui è necessario attuare le riforme riguardano la governance e la politica di bilancio, la riduzione del carico fiscale sul lavoro, l’ampliamento della base fiscale, la lotta all’evasione fiscale, i servizi finanziari, una politica attiva del mercato del lavoro, incentivi al lavoro, all’occupazione e alla partecipazione al mercato del lavoro, i salari e gli accordi salariali, la riduzione della povertà e l’inclusione sociale, la concorrenza e il quadro regolatorio, il quadro di regole relativo all’insolvenza, la Pubblica Amministrazione, la giustizia civile.
Solo per ora, dunque, l’Italia ha evitato di incappare in una procedura per deficit eccessivo in base alla regole dal debito. L’esecutivo comunitario, infatti, ha avvertito che la questione verrà riesaminata in autunno.
“La Commissione – si legge – riesaminerà l’adempienza dell’Italia con il criterio del debito nell’autunno del 2017, sulla base dei dati notificati per il 2016 e delle previsioni dell’Ue di autunno 2017, che incorporeranno nuove informazioni sull’attuazione delle misure di bilancio nel 2017 e i piani attuali per il bilancio 2018”.
Il nuovo esame autunnale è stato già confermato dal commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici.

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