Agrumi, Sicilia ostaggio del virus Tristeza - QdS

Agrumi, Sicilia ostaggio del virus Tristeza

Chiara Borzi

Agrumi, Sicilia ostaggio del virus Tristeza

mercoledì 07 Giugno 2017

A livello regionale regna la stasi: manca la pubblicazione della misura 5.2 del Psr 2014-2020. Coldiretti Catania ha chiesto un incontro con l’assessore all’Agricoltura Cracolici

PALERMO – In Sicilia non sembra esserci modo per combattere efficacemente il virus Tristeza (CTV), fitopatia che in tutta la regione ha già colpito oltre 40 mila ettari di agrumeti. Alla fine del mese di maggio Coldiretti Catania ha lanciato l’ennesimo campanello d’allarme, chiedendo un incontro urgente presso l’assessorato regionale all’Agricoltura con l’assessore Antonello Cracolici. Al momento regna la stasi, sia a livello regionale dove manca la pubblicazione del bando 5.2 del Psr 2014-2020 dedicato alle fitopatie, sia a livello nazionale dove sembra bloccato il piano d’intervento stilato a seguito del tavolo organizzato al Mipaaf dedicato alle soluzioni per l’agrumicoltura.
L’impasse istituzionale va a beneficio solo della fitopatia, che in assenza di un’azione efficace di contrasto è libera di progredire distruggendo gli aranceti siciliani. “Bisogna intervenire subito e in maniera decisa perché non è possibile attendere oltre – ha dichiarato il presidente Coldiretti Catania, Giovanni Pappalardo alla fine di maggio -. Il 20 ottobre scorso al ministero delle Politiche agricole si è riunito il tavolo tecnico agrumicolo per discutere proprio le strategie d’intervento a favore del comparto e la lotta alla Tristeza. Sono passati 7 mesi e non c’è stato alcun passo avanti. Non è stata messa in campo nessuna misura straordinaria per combattere il virus che sta provocando danni economici ingenti e non è stato possibile ricorrere neanche al Piano di Sviluppo rurale. Per questo – ha aggiunto il direttore della Coldiretti Etnea Giovanni Campione – aspettiamo che l’assessore Cracolici ci riceva al più presto. Dobbiamo conoscere le azioni da attuare e se c’è la volontà di pianificare una strategia d’intervento”.
Ed effettivamente l’assessore Antonello Cracolici ha ricevuto pochi giorni dopo queste dichiarazioni una delegazione di Coldiretti Catania, tirando però in ballo innanzitutto un intervento da parte del Mipaaf. “Chiederò con una nota formale al ministro Maurizio Martina l’attuazione del piano agrumicolo nazionale, annunciato lo scorso ottobre durante un tavolo presso il ministero per le Politiche agricole. Il piano prevede il sostegno anche alle attività promozionali degli agrumi siciliani per esaltarne le caratteristiche qualitative e favorire le strategie di commercializzazione, ma soprattutto tra le priorità stabilite ci sono le strategie di contrasto al virus Tristeza degli agrumi che ha depauperato il patrimonio agrumicolo siciliano, nell’area catanese in particolare, sia attraverso un intervento di sostegno alla riconversione varietale, che con l’individuazione di un territorio immune per la produzione delle piante madri. Compito – ha continuato l’assessore all’Agricoltura Cracolici – che è in capo al ministero attraverso il Crea, l’ente titolare della selezione delle piante madri”.
Ricordando questo, Cracolici ha poi aggiunto: “Entro l’estate sarà pubblicata la misura 5.2 del Psr che consentirà alle aziende colpite da fitopatie nelle coltivazioni di potere espiantare e immettere in produzione nuove piante sane e anche nuove varietà colturali”.
Meno di un anno fa, 8 mesi per l’esattezza, l’assessore regionale era stato sollecitato da un’altra associazione degli agricoltori, la Cia Sicilia, sullo stesso tema ed in vista dello stesso tavolo tecnico d’ottobre richiamato oggi da Coldiretti. “45 mila ettari di agrumeti sono in ginocchio – aveva dichiarato la confederazione tramite il proprio responsabile del settore agrumicolo Vito Amantia -. La Sicilia orientale è stata colpita quasi interamente dalla malattia, giunta a uno stadio molto avanzato, e tra un anno, al massimo due, l’intera produzione rischia di sparire”. Pochi giorni dopo le dichiarazioni di Amantia si sarebbe svolto l’incontro al Mipaaf richiamato oggi da Coldiretti e Cracolici, lo stesso che dovrebbe aver tracciato su una strategia contro il virus Tristeza che non ha trovato ancora nessuna attuazione in Sicilia.

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