Pubblica amministrazione: solo il 23,6% delle imprese paga puntualmente - QdS

Pubblica amministrazione: solo il 23,6% delle imprese paga puntualmente

Redazione in collaborazione con Banca Ifis Impresa

Pubblica amministrazione: solo il 23,6% delle imprese paga puntualmente

Come ottenere l’anticipo sui crediti certificati

Il terzo trimestre del 2016 rivela un miglioramento delle condizioni economico-finanziarie delle imprese Italiane, grazie anche ad un accorciamento dei tempi nei pagamenti di 2,4 giorni rispetto allo stesso periodo del 2015. Un altro dato a supporto di questa ripresa è l’aumento delle società che pagano i fornitori nei tempi concordati, che cresce del 47% rispetto al 45,8% del 2015, unita alla riduzione della quota di società in grave ritardo o che non salda i propri debiti.
I cambiamenti più marcati li ritroviamo nel settore costruzioni e nelle imprese del Mezzogiorno: nel primo caso c’è stato una riduzione dei ritardi di ben cinque giorni (grazie anche a scadenze meno rigide) mentre le società del sud sono diventate più rapide a liquidare le fatture rispetto a quelle del Centro (fonte: 2017 – Cerved Group Spa).
Questo trend positivo sembra però non riguardare i pagamenti della Pubblica Amministrazione: solo il 23,6%, infatti, paga puntualmente quanto dovuto ai fornitori, molto meno rispetto alla media delle imprese italiane esistenti, che si aggira intorno al 35%, mentre il 24% delle PA paga con oltre 30 giorni di ritardo, contro il 12% della media italiana (fonte: studio pagamenti 2017 del Cribis).
I settori che lavorano con la PA maggiormente esposti a questi ritardi sono Sanità e ASL e Enti Territoriali rispettivamente con un peggioramento dei ritardi gravi del 5,7% rispetto al 2010 per il primo e l’aumento al 28% dei ritardi gravi rispetto al 2010 per il secondo.
Fra le numerose cause all’origine dell’assenza o dei ritardi dei pagamenti, rientrano la mancanza di liquidità da parte della PA, le contestazioni di pagamento, l’inefficienza nell’emissione da parte di alcune amministrazioni dei certificati di pagamento, i ritardi intenzionali e la richiesta da parte della Pubblica Amministrazione di ritardare l’invio di fatture o l’emissione di stato avanzamento lavori.
I ritardi della Pubblica Amministrazione italiana non hanno eguali nel resto d’Europa, tanto che la Commissione Europea ha avviato una serie di procedimenti sanzionatori nei confronti del nostro Paese, per cercare di porre un freno alla situazione attuale.
Questa problematica si riversa sicuramente sulla sopravvivenza delle imprese che, in mancanza di liquidità, allungano i pagamenti ai fornitore, diminuiscono la portata degli investimenti e, nel peggiore dei casi, sono costrette a riduzioni del personale.
Tra le realtà che nel mercato offrono una soluzione alle imprese che lavorano con la Pubblica Amministrazione anche Banca IFIS Impresa: l’istituto ha creato un servizio ad hoc chiamato “TiAnticipo”. Esso permette alle aziende di ottenere l’anticipo sui crediti certificati e di risolvere i problemi spesso provocati dai ritardi nei pagamenti.

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