Formazione, Avviso 8 senza pace. Ancora ritocchi alla graduatoria - QdS

Formazione, Avviso 8 senza pace. Ancora ritocchi alla graduatoria

Michele Giuliano

Formazione, Avviso 8 senza pace. Ancora ritocchi alla graduatoria

martedì 27 Giugno 2017

Appena pubblicato l’elenco dei progetti ammessi al finanziamento: si tratta della terza lista. Rettifica sulla base dell’ordinanza del Tar sui punteggi assegnati agli enti

PALERMO – Ennesima graduatoria che considerare definitiva potrebbe, a questo punto, essere prematuro, per il famigerato Avviso 8, il bando attraverso cui saranno finanziati i progetti per lo svolgimento dei corsi di formazione professionale tradizionali su tutto il territorio siciliano. Un’altra puntata della storia infinita, al momento ancora senza un finale a lieto fine, della formazione professionale nella regione, che vede le proprie attività ferme ormai da quasi due anni. È stato appena pubblicato l’elenco dei progetti ammessi al finanziamento, quei 136 milioni che dovrebbero permettere al settore di ricominciare, e ai lavoratori in attesa di risposte di riprendere la propria attività lavorativa. Non ultimi, permetteranno soprattutto a tanti aspiranti allievi in attesa di poter acquisire la qualifica necessaria al proprio percorso formativo senza doversi rivolgere ad enti privati, pagando per ciò che l’amministrazione potrebbe offrire gratuitamente.
La terza graduatoria “definitiva” dell’Avviso 8, ma a ben guardare sono ben pochi gli aggiustamenti apportati, e le posizioni assegnate ai singoli enti sono sostanzialmente immutate. Una situazione che non soddisfa coloro che si sono rivolti al Tar per chiedere la revisione del punteggio, e che, già alla precedente pubblicazione, avevano fatto notare come i cambiamenti apportati fossero insignificanti e non risponderebbero appieno alle richieste inoltrate dal Tribunale amministrativo. Nuovi ricorsi in arrivo, quindi, un circolo vizioso che sembra riuscire a trovare il modo per concludersi e avviare un nuovo corso. La storia dell’Avviso 8 risente fortemente di questo continuo andirivieni dai tribunali.
In sostanza questa nuova graduatoria è stata rettificata rispetto a quella dello scorso 23 gennaio. Una rettifica sulla base dell’ordinanza del Tar, in seguito ad una trentina di ricorsi avanzati da diversi enti di formazione, che contestavano in particolare il punteggio attribuito per il parametro ‘A2’, che concede agli enti un massimo di ben 12 punti, un numero rilevante e decisivo per il posizionamento tra chi ha diritto al finanziamento e chi rimane fuori. Tale parametro definisce il grado di efficienza delle attività formative svolte, e si traduce nel rapporto tra allievi iscritti e allievi formati. Maggiore il numero di allievi che concludono positivamente il corso, maggiore il punteggio acquisito.
 
Ma è chiaro che maggiore è il numero di corsi effettuati e di conseguenza si alza la possibilità che gli allievi si ritirino e abbandonino. Favoriti, quindi, i piccoli enti, con un numero ridotto di corsi, rispetto ai grandi, gli enti storici, con un numero di attività formative nettamente superiore. Il dato positivo secondo l’assessore Marziano è stato quello che il Tar non ha ritenuto di sospendere l’efficacia della graduatoria, quindi niente blocco dell’avvio delle attività dei corsi. Da considerare che le “illustri vittime” di questo bando, vale a dire gli enti storici, sono state tante: ad esempio nessuna traccia dell’Aram di Francantonio Genovese, l’ex parlamentare del Pd (oggi Forza Italia, ndr) condannato a 11 anni per i brogli sull’organizzazione dei corsi; a restare fuori dai giochi anche l’Unci. Molte altre importanti realtà sono state letteralmente falcidiate, come l’Enaip; peggio è andata al Cerf con 8 progetti finanziati per un totale di 6,3 milioni; enormemente ridimensionato l’Ecap con 4 progetti e 2,5 milioni; peggio ancora l’Enfaga con appena un progetto da 1,7 milioni e tutti gli altri “bocciati”.

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