Ex mulino S.Lucia, l’edificio fantasma che il Comune prova ad acquisire
CATANIA – Un ecomostro, un’incompiuta, una possibilità. Tante le definizioni per l’ex Mulino Santa Lucia, l’edificio realizzato in via Colombo, alle spalle del porto di Catania, realizzato all’inizio degli anni 2000 e poi lasciato nell’abbandono. Prima per alcune vicende giudiziarie che ne hanno coinvolto i proprietari e oggi per inerzia. È quello che pensa la consigliera comunale del Partito democratico, Ersilia Saverino che, in occasione dell’ultima seduta di Consiglio ha affrontato l’argomento, chiedendo la riqualificazione del palazzo che oggi sta, letteralmente, cadendo a pezzi. Una proposta che segue di alcune settimane l’annuncio del sindaco Enzo Bianco che, in occasione della manifestazione di Emergency, ha detto che avrebbe affidato la struttura all’organizzazione no profit.
“L’ex Mulino Santa Lucia – ha affermato in una nota la Saverino, non nuova ad una simile richiesta – va assolutamente riqualificato per il bene dell’intera città. è una questione di immagine, di sicurezza e di decoro, a pochi passi dal centro storico. È vero che non si può paragonare la struttura nei pressi di via Domenico Tempio a tante altre incompiute sparse per Catania, ma siamo sulla buona strada”.
Vetri rotti, infissi distrutti, degrado e cattivi odori sono, infatti, il biglietto da visita dell’edificio, a poca distanza dal Duomo. Da qui la richiesta di alzare la guardia e di accelerare nell’opera di riqualificazione, magari facendo del palazzo una sorta di casa delle associazioni. “Che l’immobile possa diventare la sede di tante onlus o comitati che operano nel sociale – ha continuato la Saverino – è una eventualità che va supportata in tutti i modi. Io stessa ho più volte richiesto a Palazzo degli Elefanti di destinare questi impianti alle associazioni che potrebbero così avere una sede dove operare e, nell’immediato, garantirne la vigilanza”.
L’Amministrazione comunale ha proposto un provvedimento con il quale chiede di entrare in possesso dell’immobile, perché realizzato con titoli edilizi non conformi. Un provvedimento che potrebbe essere impugnato dai proprietari dell’edificio ma che il Comune intende portare avanti, come conferma l’assessore all’Urbanistica, Salvo Di Salvo.
“Il privato potrebbe impugnare il provvedimento – conferma il delegato del sindaco Bianco – ma noi stiamo predisponendo gli atti per poter indire la demolizione dell’immobile, per i titoli edilizi non conformi e, in caso di inadempienza, acquisire l’immobile nel patrimonio del Comune”.
