Iva, accordo con Roma. Costa: "Incostituzionale" - QdS

Iva, accordo con Roma. Costa: “Incostituzionale”

Raffaella Pessina

Iva, accordo con Roma. Costa: “Incostituzionale”

sabato 15 Luglio 2017

Il leader di Siciliani liberi: “Parla di colonialismo ma lui ne è l’artefice”. Ma Crocetta esulta: “Attuata pienamente l’Autonomia”

PALERMO – Il 12 luglio scorso il governo Crocetta ha firmato un altro accordo con Roma, che fa seguito agli accordi del giugno del 2016, ed è subito scoppiata la polemica da parte soprattutto del movimento Siciliani liberi, che ha definito tale accordo incostituzionale. Si tratta in particolare delle modifiche e le norme di attuazione dello Statuto regionale in materia di rapporti finanziari tra lo Stato centrale e la Regione Sicilia.
Esulta invece Crocetta: “L’accordo firmato per la prima volta dopo 52 anni dà piena attuazione allo Statuto e non ha alcun impatto per la finanza statale”. “Un’operazione che per la Regione siciliana – spiega l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei – vale complessivamente due miliardi di euro l’anno: l’accordo di oggi sull’Iva vale 160 milioni di euro e oltre a fermare il fenomeno dell’erosione appena verrà approvato il rendiconto in Aula, entro agosto, potremo sbloccare tutte le spese, quindi dare i soldi alle Province, agli Enti locali e confermare il taglio delle tasse relativo a tutte le addizionali regionali”.
Alla firma a Roma erano presenti la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Crocetta ha sottolineato che il governo nazionale non ha impugnato alcuna norma della Finanziaria regionale “E ciò dà ulteriore certezza ai nostri conti”, ha concluso Crocetta.  Secondo il presidente del movimento Siciliani liberi ed economista, Massimo Costa, dalle indiscrezioni sul contenuto del documento, “non c’è da stare allegri”. “Si tratterebbe – spiega – dell’ennesima frode e dell’ennesima violazione, anzi ‘stravolgimento’ dell’impianto finanziario dello Statuto, che andrebbe a completare l’analogo accordo del 20 giugno 2016”. L’accordo, secondo Costa, trasforma la Regione Sicilia da Ente a finanza propria, che dovrebbe incassare i propri tributi, a Ente a finanza derivata, come le altre Regioni a statuto ordinario, attraverso semplici compartecipazioni ai tributi erariali, con la differenza che la Sicilia ha in cambio un numero di funzioni (e di spese) maggiore rispetto alle altre Regioni”. “Sarebbe quindi una ‘truffa’ in piena regola – sottolinea Costa – che legittimerebbe il trafugamento annuale di circa 3 miliardi di Iva maturata in Sicilia, restituendo alla Regione non più di 150 milioni del maltolto”.
Secondo Siciliani Liberi “è inaudito che Crocetta parli di ‘colonialismo’ quando è il suo governo il principale artefice dello stesso, ed è parimenti inaudito il silenzio ‘assordante’ di tutti i partiti italiani sulla vicenda”. “Si sappia – prosegue Costa – che quando alla Regione manca denaro, dagli ospedali, ai disabili, agli investimenti per la forestale, agli stipendi per i dipendenti delle province, non è per mera ‘mala gestione’ come semplicisticamente detto da molti, ma perché i nostri tributi naturali sono regalati allo Stato italiano. Fino ad ora ciò è stato fatto in modo semplicemente illegittimo. Da ora in poi il furto – conclude Costa – è legittimato, ancorché sempre incostituzionale”. Ma gli altri partiti sono impegnati a riorganizzarsi per la campagna elettorale e anche il Centro comincia a fare le proprie mosse. Saverio Romano, leader di Cantiere Popolare, vuole rilanciare la costruzione del partito popolare europeo in Italia, partendo proprio da Cantiere Popolare, “nella consapevolezza del delicato momento politico e della necessità di rafforzare una proposta di governo del territorio. L’appuntamento di venerdì prossimo a Cefalù vuole essere un momento di confronto su temi specifici, in vista dei prossimi impegni elettorali”.
Romano riprende quello che è il tema diventato ormai caro a tutti: la disaffezione del cittadino alla politica e la scarsa fiducia riposta nelle azioni dei politici. “In una congiuntura politico-economica contraddistinta da populismi e improvvisazione – aggiunge Romano – e da una scarsa partecipazione dei cittadini alla politica, oltre che da una sfiducia crescente nella capacità della politica di fornire risposte efficaci e credibili, ci poniamo l’obiettivo di ribadire le ragioni del nostro agire politico, chiamando a raccolta la comunità che si riconosce nei valori del popolarismo e che vuole rilanciare il centro”. I centristi di Gampiero D’Alia hanno incontrato ieri il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, per manifestare il proprio appoggio al progetto civico di cui il pimo cittadino è stato l’ispiratore e per e convenuto sulla necessità di una forte discontinuità con l’esperienza Crocetta. Ribadita la posizione politica dell’area Centrista e popolare siciliana sul prossimo appuntamento elettorale, posizione che sarà oggetto di approfondimento della prossima Assemblea regionale dei centristi che si terrà lunedì prossimo a Catania alla presenza di Pierferdinando Casini”.
Intanto il giudice monocratico di Palermo ha accolto la richiesta di immunità derivante dalla carica di europarlamentare per il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che nel 2012 era stato querelato dal deputato regionale Nello Musumeci per diffamazione a mezzo stampa. Il presidente, allora eurodeputato, esce così dal processo.

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