Nicola De Felice: "La Sicilia è strategica per la Marina militare" - QdS

Nicola De Felice: “La Sicilia è strategica per la Marina militare”

Margherita Montalto

Nicola De Felice: “La Sicilia è strategica per la Marina militare”

giovedì 27 Luglio 2017

Forum con Nicola De Felice, comandante Comando marittimo Sicilia

Quali sono le competenze del Comando marittimo Sicilia?
“Negli anni 2000 c’è stato un cambio epocale perché, su disposizione dello Stato Maggiore Marina, si è eseguito il trasferimento dell’ammiragliato da Messina ad Augusta mantenendo le competenze regionali: in tal senso, il Comando militare marittimo autonomo in Sicilia è stato riconfigurato in Comando marittimo Sicilia. Il Comando marittimo ha giurisdizione territoriale e assolve differenti compiti in settori diversificati: logistico-territoriale, amministrativo, legale, presidio, difesa istallazioni, Protezione civile e tutela ambientale, supporto operativo, tutela delle informazioni classificate. È l’interfaccia con le autorità governative e amministrative regionali e locali, ma anche con Enti militari e civili che abbiano esigenza di interagire con la Marina militare. Compito principale è quindi il supporto logistico e amministrativo a tutti gli Enti della Marina militare della giurisdizione siciliana: Unità navali e vari Comandi dipendenti delle sedi di Augusta e Messina. Per far ciò, ha alle dipendenze i seguenti Comandi: l’Arsenale militare marittimo, la Direzione di Commissariato e di Munizionamento, il Genio militare per la Marina e un servizio sanitario costituito da un’infermeria che di fatto è un efficiente ospedale con varie specialità su cui si appoggiano, oltre al personale della Marina militare, anche le altre Forze armate e Forze di Polizia della Sicilia Orientale. Ad Augusta disponiamo di una Commissione medico-ospedaliera che si occupa di pratiche ordinarie e straordinarie. All’interno della base navale di Messina sono ubicati un Nucleo Supporto logistico, per le necessità delle Unità navali nella sede, e il Comando Zona Fari e Segnalamenti per la regione Sicilia. Dipendono direttamente da noi le Direzioni marittime di Palermo e Catania e quindi tutte le Capitanerie di Porto della Sicilia e delle isole siciliane. Ci occupiamo delle problematiche relative al personale, ovvero di questioni disciplinari e legali, ma anche di competenze demaniali e ambientali dei siti della Marina sparsi sull’Isola, molti dei quali non sono più presidiati".

Qual è il ruolo della Sicilia in questo particolare contesto?
L’Isola, con le basi di Augusta e Messina, rappresenta una zona strategica per la Marina militare, in considerazione della continua presenza di Unità navali che transitano per lo Stretto di Sicilia. Durante le soste nel sorgitore di Augusta, specialmente all’interno del Pontile Marina militare (Pontile Nato) di Melilli, le unità usufruiscono del supporto logistico che Marisicilia e i sopracitati Comandi dipendenti garantiscono in termini di esigenze di rifornimento (carburante, farmaci, vestiario, etc…). Si tratta di un lavoro logistico e di sostegno (24 ore su 24) rivolto alle navi italiane ed estere appartenenti alla Nato-Ue che gravitano nel Mediterraneo. Tra queste, le Unità navali che operano nell’ambito della Operazione Mare Sicuro, del dispositivo Eunavfor-med, attivato per combattere il traffico illecito di esseri umani, e dell’operazione Triton. La Marina militare è impegnata costantemente nelle acque del Mediterraneo con l’Operazione Mare sicuro, alla quale partecipano a rotazione fino a cinque unità navali, due sommergibili, ma anche elicotteri e assetti aerei, per un totale di circa 900 uomini al giorno impegnati in mare. Sono numeri elevati, non a tutti noti, che implicano un corposo, incessante e sostanziale supporto logistico. Ad Augusta, inoltre, è presente un corpo speciale d’eccellenza che è il nostro Reparto operativo dei sommozzatori del Nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi). I Palombari del Gruppo operativo subacquei, in servizio presso il Nucleo Sdai, rivestono un ruolo importante in quanto assicurano la bonifica degli ordigni esplosivi nelle acquee siciliane. Sono numerose le segnalazioni che giungono da parte dei bagnanti, ma anche su richiesta delle Prefetture siciliane, che sono eseguite per la messa in sicurezza e il recupero di pericolosi ordigni bellici inesplosi, servendosi di sistemi a veicolazione remota”.
 
In cosa consiste l’Accordo quadro di collaborazione tra Marina militare e Regione siciliana?
“La Regione siciliana e la Marina hanno sancito con tale accordo l’intenzione di creare delle linee guida per sviluppare diverse forme di strategie. È un accordo in cui la Marina mette a disposizione le tecnologie che sono impiegabili anche per scopi civili. Un servizio utile per la collettività, che va oltre i compiti istituzionali, dei compiti di difesa, e si concretizza in attività a supporto delle operazioni e interventi della Protezione civile, di aiuto sanitario, di ricerca, di bonifica di ordigni, di supporto nella ricerca e controllo dei siti archeologici marini, aiuto e monitoraggio e protezione della fauna e flora marina. Inoltre, tengo a precisare che la Regione siciliana e la Marina militare concordano di cooperare per sviluppare temi e partenariati con aspetti marittimi afferenti la formazione, l’istruzione, l’educazione digitale e la difesa cibernetica, la cultura del mare, la ricerca, l’innovazione, la progettazione, incentivando il coinvolgimento dei principali Distretti tecnologici siciliani, delle grandi, piccole e medie imprese, gli enti di ricerca pubblica. Collaboriamo con l’Università, l’Infn, il Cnr, le Onlus. Con tale accordo, possono crearsi opportunità per il rilancio dell’economia siciliana, per la creazione di posti di lavoro. Lo sviluppo di progetti di ricerca con particolare riferimento ai programmi comunitari Horizon 2020, all’Erasmus+, ai Fondi strutturali e d’Investimento Europei 2014/2020 e altri progetti europei di cooperazione territoriale. Occorrono strategie per potere impiegare i fondi dell’Ue, ci vogliono persone valide e motivate”.
 
Quali sono le attività sviluppate o in via di definizione, proprio a seguito dell’accordo tra Marina e Regione?
“I punti di interesse sono diversi. In atto è il monitoraggio ambientale, campionamento e controllo dei parametri chimico-fisici e delle correnti nelle acque marine, anche nell’ambito dell’attuazione del Programma Marine strategy. Un comparto articolato che comprende lo sviluppo e la ricerca nel settore navale, del recupero relitti come di recente ne sono stati rilevati alcuni nei nostri fondali siciliani; la ricerca e lo sviluppo di sistemi e infrastrutture portuali per la connettività in campo energetico terra-mare per la riduzione di emissioni inquinanti, basandosi su fonti rinnovabili di energia e carburanti alternativi a quelli petroliferi, quali il Gas naturale liquefatto (Gnl). La Marina militare è molto attenta alle questioni ambientali, tanto che ha avviato, prima in Europa, un programma di sperimentazione di Green diesel nel settore navale. Non è trascurato il settore sanitario, la medicina subacquea e iperbarica fissa e mobile. Lo sguardo è rivolto ai giovani, attraverso progetti strategici per il loro inserimento nel mondo del lavoro, dell’istruzione e della cultura del mare. Una iniziativa a cui tengo particolarmente riguarda la riapertura della Scuola allievi operai, idealmente concepita come istruzione di base e specialistica del personale civile, già in possesso di formazione di base di tipo tecnico. Sono in corso di finalizzazione gli accordi di collaborazione con diversi istituti scolastici delle Province di Catania e Siracusa interessati a partenariati con la Marina militare nell’alternanza scuola-lavoro. In sinergia con gli organi centrali, è poi in corso un programma di definizione delle esigenze organiche dell’area tecnica, in coerenza con il piano industriale di efficientamento degli Arsenali, allo scopo di garantire il turn-over del personale fino al 2024. Stiamo portando avanti l’iniziativa con il Rina e il Cnr di una scuola di alta formazione nel settore del Ship management quale polo regionale e non solo".

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