Sicilia, anche Lagalla corre per diventare presidente - QdS

Sicilia, anche Lagalla corre per diventare presidente

Raffaella Pessina

Sicilia, anche Lagalla corre per diventare presidente

sabato 29 Luglio 2017

L’ex rettore UniPa e già assessore alla Sanità ha ufficializzato la candidatura. La Rosa invece sarà il candidato del movimento Siciliani liberi

PALERMO – Si preannuncia difficile la prossima settimana a Palazzo dei Normanni, dove l’Aula sarà impegnata nell’esame e approvazione di una serie di documenti finanziari. All’ordine del giorno, infatti, al primo punto figura il Ddl sul Rendiconto della Regione 2016, quello che in un primo tempo non aveva passato il giudizio di parifica, ma solo successivamente, il 19 luglio, è riuscito ad avere il via libera dei giudici contabili. Lo stesso documento impugnato dal procuratore generale d’appello della Corte dei conti, Pino Zingale.
 
Sulla vicenda è intervenuto, dopo Crocetta, anche l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, secondo il quale “la Regione siciliana non è mai stata così lontana da un ipotetico default, che deve essere inteso come incapacità dell’Ente di far fronte alle funzioni e ai servizi indispensabili e quindi di far fronte al pagamento degli stipendi e agli oneri del debito: si consideri che la liquidità mensile media della Regione si assesta a circa un miliardo, a fronte di pagamenti mensili per stipendi e accantonamenti per il servizio del debito pari a circa 500 milioni. Rimane in definitiva escluso qualsiasi rischio fallimento”. “La Regione – ha aggiunto – ha sempre onorato i propri impegni, pagato gli stipendi, le rate dei mutui, la spesa sanitaria e le altre spese obbligatorie anche in anni in cui non poteva contare su risorse finanziarie stabili. Ultimamente ha ridotto drasticamente i tempi di pagamento, ha una disponibilità di cassa che sostanzialmente copre l’importo dei residui passivi (al contrario del passato) e le agenzie di rating hanno confermato, anche per il 2016, il loro giudizio con outlook stabile”.
 
“Si aggiunga – ha concluso l’assessore – che già la gestione dei fondi regionali ha chiuso con un avanzo di competenza di 65 milioni nel 2015 e di oltre 200 milioni nel 2016, a conferma della solidità dei conti. Oggi, grazie all’opera di pulizia dei conti e del contenimento della spesa pubblica che questo Governo ha faticosamente realizzato, è stato possibile assicurare stabili risorse aggiuntive per circa due miliardi, unitamente all’inversione di tendenza del Pil registrata dal 2015, e questo consente di guardare al futuro con maggiore ottimismo”.

Il vice presidente del gruppo Alternativa popolare all’Ars, Vincenzo Fontana, ha definito invece “giuste le preoccupazioni ma, piuttosto che allarmarmi, preferisco continuare l’arduo e serio lavoro svolto in questi anni con l’Assemblea per scongiurare quell’ipotesi di default della Regione che, a oggi, rimane appunto una mera… ipotesi”. “Il default – ha precisato Fontana – questa sorta di Spada di Damocle del quale tanti parlano in questi giorni, sarebbe il fallimento non soltanto del Governo regionale ma della Sicilia e dei siciliani tutti. In particolar modo di quelli che ancora credono nel riscatto economico-sociale della nostra Isola. Esser messi all’angolo degli insolventi, avrebbe ricadute devastanti in ambito sociale, economico e amministrativo”.
 
Intanto, i partiti proseguono il cammino verso le Regionali. Da parte di Ap (Alleanza popolare) c’è la proposta di allearsi con Forza Italia, condizione che sarà esclusiva a livello regionale. Il Partito democratico, invece, ha rinviato a lunedì della prossima settimana gli incontri e le strategie mentre ieri è stata ufficializzata la candidatura dell’ex rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla. “Ho deciso di fare un passo in avanti – ha detto Lagalla – spinto dall’entusiasmo della gente che ho incontrato negli ultimi mesi, durante le numerose tappe di Idea Sicilia. La mia candidatura alla presidenza della Regione vuole segnare un momento di discontinuità rispetto al passato”.
 
Lagalla, che è stato anche assessore regionale alla Sanità, ha spiegato che il suo è “un partito non partito, un movimento civico. La mia funzione è solo quella di essere garante di un programma scritto con le donne e gli uomini conosciuti in questi mesi, che ha come obiettivo unico la ricostruzione della Sicilia e il benessere della gente”. Sulle alleanze si è detto possibilista: “Non chiudo ai partiti ma sono disponibile al dialogo e al confronto, anche con Nello Musumeci”, che ha ufficializzato anche lui nei giorni scorsi la candidatura.
 
“Il nostro – ha aggiunto Lagalla riferendosi a Musumeci – è un percorso molto differente, ma non credo che mettere insieme forze diverse sia un disvalore. Il suo programma elettorale si basa su alcuni punti: occupazione, imprese, giovani e semplificazione della macchina amministrativa. La Sicilia ha bisogno di essere ricostruita sul piano della tenuta e della coesione civile, ha bisogno di una valorizzazione reale, ha bisogno che vengano liberate energie e servono nuove e reali opportunità per l’impresa”. Lagalla ha bocciato la politica dell’assistenzialismo e su queste basi si è detto disponibile ad alleanze con altre forze politiche.
 
“La mia candidatura – ha concluso – è rivolta a chi sostiene un programma chiaramente antitetico all’era Crocetta”. Sempre nella giornata di ieri, il movimento politico Siciliani Liberi ha fatto sapere che presenterà la propria candidatura alla presidenza della Regione siciliana l’1 agosto. Interverranno il candidato Roberto La Rosa e il presidente del movimento Massimo Costa.

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